Intel Core i7 7700K: Kabylake al debutto

001-intel-core-i7-7700k-kabylake-copertinaDopo molteplici e valide generazioni nelle quali il colosso Intel ci ha abituati ad adottare un approccio di sviluppo di tipo Tick-Tock, in cui la parola d’ordine era l’alternanza tra la migrazione di un’architettura già matura su un nuovo processo produttivo (Tick) e la successiva introduzione di una nuova architettura avvalendosi di una tecnologia produttiva ormai affinata (Tock), da qualche tempo a questa parte, e probabilmente a causa delle sempre maggiori difficoltà derivate dall’introduzione di transistor dalle dimensioni sempre più contenute, abbiamo assistito ad un sostanziale cambio di strategia da parte dell’azienda che, con il nuovo approccio denominato PAO, “rallenta” lo sviluppo introducendo ufficialmente una terza fase dedicata al perfezionamento dell’architettura già esistente, al fine di sfruttarne al massimo le potenzialità ed al tempo stesso ottimizzare i sempre maggiori costi di progetto necessari. I nuovi microprocessori di settima generazione per sistemi desktop, presentati ufficialmente lo scorso mese di gennaio, e meglio noti agli appassionati con il nome in codice “Kabylake”, rientrano proprio in quest’ultima fase, non prevedendo uno stravolgimento sostanziale dell’architettura rispetto ai loro diretti predecessori, bensì limitandosi ad offrire un sensibile incremento delle potenzialità e dell’efficienza energetica grazie all’adozione di un processo produttivo a 14 nanometri maggiormente affinato e ottimizzato (14nm+). Nel corso di questa nostra recensione andremo ad osservare le caratteristiche tecniche e prestazionali del nuovo Core i7 7700K, attuale punto di riferimento tra le soluzioni Intel per sistemi desktop dedicati alla fascia mainstream del mercato, su socket di connessione LGA-1151. Non ci resta che augurarvi una piacevole lettura!

Intel Core i7 7700K: Kabylake al debutto – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Introduzione:


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Nel lontano 1968 Robert Noyce e Gordon Moore lasciarono la Fairchild Semiconductor e fondano Intel Corporation. Il terzo dipendente fu AndrewAndyGrove, che diresse l’azienda dal suo arrivo negli anni sessanta fino al suo pensionamento, avvenuto negli anni novanta, facendola diventare una tra le più grandi multinazionali del mondo.

Inizialmente la produzione si limitava a componenti per memorie e, durante gli anni settanta, l’azienda divenne leader nella produzione di memorie DRAM, SRAM e ROM. Da quando però nel 1971, Marcian Hoff, Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima svilupparono il primo microprocessore, l’Intel 4004, gradualmente fino agli anni ottanta la produzione si spostò verso quella dei microprocessori facendo diventare Intel una dei colossi in questo settore.

Nel 1983 toccò al presidente della società, Andy Grove, prendere una delicata decisione, abbandonare la produzione di memorie per focalizzarsi esclusivamente sui microprocessori. Un elemento chiave di questo processo fu sicuramente l’8086 che nel 1982 fu scelto per i PC IBM alla condizione (imposta da IBM) di avere una seconda fonte di produzione. La seconda fonte sarà AMD, che con uno scambio di licenze diviene il secondo fornitore di processori 8088 e 8086 per i PC IBM. Il “problema” dei secondi fornitori sarà sempre presente fino all’avvento del Pentium.

Durante gli anni novanta la Intel Architecture Labs (IAL) fu la maggior responsabile delle innovazioni hardware dei personal computer, fra cui il bus PCI, il bus PCI Express, l’Universal Serial Bus (USB) e le prime architetture per server multiprocessori (SMP).

Il controllo totale del mercato dei processori x86 procurò a Intel negli anni molte cause da parte dell’Antitrust. Attualmente l’azienda controlla l’85% del mercato dei processori 32-bit, unico suo avversario è la Advanced Micro Devices (AMD) con cui Intel ha un accordo dal 1976: ognuna delle due major può usare le tecnologie brevettate dall’avversario senza dover richiederne il consenso.

Intel produce al momento microprocessori, componenti di rete, chipset per schede madri, chip per schede video e molti altri circuiti integrati. Nel settembre del 2007 la società ha acquisito Havok, noto sviluppatore in ambito software per lo sviluppo dell’omonimo motore fisico utilizzato in più di 150 videogiochi.

A oggi Intel Corporation ha il vanto di essere la più grande azienda multinazionale produttrice di semiconduttori, leader indiscusso nel suo segmento di mercato.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale a questo indirizzo.

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CPU Intel di 7th Generazione – Principali novità e caratteristiche dei nuovi modelli:


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Dopo diverse generazioni nelle quali il colosso di Santa Clara ci ha abituati al tradizionale approccio di sviluppo di tipo Tick-Tock, in cui veniva prevista l’alternanza tra la migrazione di un’architettura già matura su un nuovo processo produttivo (Tick) e la successiva introduzione di una nuova architettura avvalendosi di una tecnologia produttiva ormai affinata (Tock), da qualche tempo a questa parte, e probabilmente a causa delle sempre maggiori difficoltà derivate dall’introduzione di transistor dalle dimensioni sempre più contenute, abbiamo assistito ad un sostanziale cambio di strategia, in cui viene di fatto “rallentato” lo sviluppo introducendo ufficialmente una terza fase, espressamente dedicata al perfezionamento dell’architettura già esistente, al fine di sfruttarne al massimo le potenzialità ed al tempo stesso ottimizzare i sempre maggiori costi di progetto necessari. Questo nuovo approccio di sviluppo viene indicato dall’azienda americana con il termine PAO, acronimo di Process-Architecture-Optimization.

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I nuovi microprocessori di settima generazione per sistemi desktop, presentati ufficialmente lo scorso mese di gennaio, con qualche giorno di anticipo rispetto all’apertura del CES di Las Vegas, e meglio noti agli appassionati con il nome in codice “Kabylake”, rientrano proprio in quest’ultima fase, non prevedendo uno stravolgimento sostanziale dell’architettura rispetto ai loro diretti predecessori, bensì limitandosi ad offrire un sensibile incremento delle potenzialità e dell’efficienza energetica grazie soprattutto all’adozione di un processo produttivo a 14 nanometri maggiormente affinato e ottimizzato (14nm+).

Il colosso di Santa Clara dichiara un incremento prestazionale dei nuovi transistor Tri-Gate 3D FET a 14nm+ quantificabile nell’ordine del +12%, reso possibile grazie alle migliorie apportate a livello di interconnessione e design interno. I nuovi transistor, infatti, prevedono non soltanto un fin più alto, ma anche un migliorato channel strain ed un più ampio gate pitch. Tutto questo ha consentito un sensibile incremento delle frequenze operative medie dei vari modelli al debutto, pur senza eccedere in termini di TDP.

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Nella tabella che vi proponiamo di seguito andremo ad osservare le principali caratteristiche tecniche di tutti i nuovi microprocessori di settima generazione presentati, inclusi i modelli appartenenti alle famiglie Celeron e Pentium, contraddistinte da un costo più contenuto:

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Come possiamo notare, la maggior parte delle caratteristiche peculiari che da tempo contraddistinguono la maggior parte delle famiglie di prodotti del marchio vengono sostanzialmente mantenute, confermando quando segue:


  • Celeron G: microprocessori basati su architettura Dual-Core e sprovvisti sia della tecnologia Hyper-Threading e sia del Turbo Boost;
  • Core i3: microprocessori basati su architettura Dual-Core, provvisti della tecnologia Hyper-Threading (che gli consente di lavorare contemporaneamente su 4 Thread) ma privi di tecnologia Turbo Boost;
  • Core i5: microprocessori basati su architettura Quad-Core, sprovvisti della tecnologia Hyper-Threading, ma dotati di tecnologia Turbo Boost;
  • Core i7: microprocessori basati su architettura Quad-Core, provvisti sia della tecnologia Hyper-Threading (che gli consente di lavorare contemporaneamente su 8 Thread) e sia del Turbo Boost;
  • TDP: al pari dei modelli della passata generazione vengono proposte soluzioni con TDP compresi tra i 35W dei modelli con suffisso T ed i 91W delle varianti K provviste di moltiplicatore sbloccato, passando per i 51W e i 65W delle proposte Celeron, Pentium e Core i5/i7 prive di suffisso;
  • Socket di Connessione: tutti i nuovi modelli di settima generazione condividono il medesimo socket di connessione (LGA-1151) dei loro predecessori, risultando pienamente compatibili con tutte le varie schede madri provviste di PCH Serie 100 (previo aggiornamento del BIOS).

Al contrario, tra le più significative differenze rispetto alla passata generazione segnaliamo:


  • Core i3: per la prima volta anche questa famiglia di prodotti prevede la presenza di un particolare modello dedicato agli appassionati di overclocking e dotato quindi di moltiplicatore di frequenza completamente sbloccato. Ci stiamo ovviamente riferendo al nuovo Core i3 7350K, un prodotto indubbiamente molto interessante che potrebbe rappresentare una scelta più che valida per tutti coloro che non hanno particolari esigenze in termini di puro calcolo MT, ma desiderano poter ugualmente contare su ottime potenzialità ST grazie alle elevate frequenze raggiungibili in overclock;
  • Pentium G: anche in questa famiglia notiamo una sostanziale differenza rispetto alla passata generazione, che nello specifico consiste nell’implementazione della tecnologia Hyper-Threading, che consente anche a questi microprocessori di lavorare contemporaneamente su 4 Thread;
  • IMC: su tutti i nuovi microprocessori di settima generazione è stata incrementata la massima frequenza operativa certificata per quanto riguarda i moduli di memoria DDR4, raggiungendo quota 2.400MHz (a fronte dei 2.133MHz previsti per le precedenti soluzioni Skylake). Questo consente un sensibile incremento della bandwidth massima teorica, che passa da 34,1GB/s a ben 38,4GB/s;
  • IGP: tutti i nuovi modelli di settima generazione implementano una componente grafica integrata di nuova generazione (Gen 9.5 Media Architecture) contraddistinta da un rinnovato Engine MFX (Multi Format Codex), ora in grado di supportare in hardware una codifica/decodifica H.265/HEVC a 10-bit, una codifica VP9 a 8-bit ed una decodifica VP9 a 8/10-bit. Novità anche per quanto riguarda il motore VQE (Video Quality Engine), rinnovato con l’implementazione del supporto HDR e Wide Color Gamut;
  • Frequenza di clock: sui nuovi modelli appartenenti alle famiglie Core i3, Core i5 e Core i7 osserviamo un apprezzabile aumento della frequenza operativa rispetto alla passata generazione, con differenze variabili a seconda della specifica versione, comprese da un minimo di +100MHz fino ad un massimo di +200/+300MHz, sia in termini di frequenza di clock base e sia in Turbo Boost.

Riassumiamo quindi le frequenze di clock che contraddistinguono le nuove soluzioni al debutto, ponendole a diretto confronto con le proposte di pari fascia della passata generazione, in maniera da evidenziarne gli incrementi medi:

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Come possiamo vedere, la scelta è molto ampia ed in grado di soddisfare in pieno le svariate esigenze di ogni singolo utente finale.

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Intel Core i7 7700K – Ulteriori dettagli sul modello di punta Kabylake:


Il nuovo microprocessore Core i7 7700K di settima generazione rappresenta l’attuale punto di riferimento tra le soluzioni Intel per sistemi desktop dedicati alla fascia mainstream del mercato. Come abbiamo osservato alla base di questa nuova proposta troviamo il nuovissimo processo di produzione a 14nm+ che, grazie alle ottimizzazioni introdotte, garantisce un sensibile incremento delle frequenze operative pur senza eccedere in termini di TDP.

Rispetto al precedente Core i7 6700K, infatti, viene prevista una frequenza di clock base superiore di ben 200MHz (4.2GHz), che salgono a ben 300MHz in più se consideriamo la massima frequenza raggiungibile (4.5GHz) sfruttando la tecnologia proprietaria Turbo Boost.

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Il colosso di Santa Clara come ormai noto non ha previsto alcuna modifica, su questi nuovi microprocessori, per ciò che riguarda l’architettura Core, limitandosi ad intervenire esclusivamente sulla componente grafica integrata al fine di renderla maggiormente idonea alla fruizione dei moderni contenuti multimediali ad alta risoluzione. La struttura interna rimane, di conseguenza, pressoché invariata rispetto a Skylake, come dimostra lo schema del layout del Die fornito dalla stessa azienda:

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Come possiamo notare una buona parte del Die è occupata dalla componente grafica integrata che, come anticipato, è stata arricchita di nuove funzionalità, nello specifico per ciò che riguarda i motori MFX (Multi Format Codex) e VQE (Video Quality Engine), implementando il pieno supporto in hardware della codifica/decodifica H.265/HEVC a 10-bit anche a risoluzione 4K Ultra-HD, codifica VP9 a 8-bit e decodifica VP9 a 8/10-bit, oltre che all’HDR e al Wide Color Gamut.

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Un’altra significativa porzione del Die è popolata dai 4 Core integrati e dalla relativa memoria Cache. Quest’ultima è sempre suddivisa su tre livelli. Nel primo (Cache L1) troviamo 64KBytes per ogni core, di tipo associativo, dedicati per metà alla gestione dei dati e per l’altra metà alla gestione delle istruzioni. Il secondo livello (Cache L2) conta 256KBytes per ogni core, sempre di tipo associativo.

Il terzo livello (Cache L3) è invece di tipo condiviso, e prevede ben 8MBytes di memoria. Grazie al supporto alla tecnologia proprietaria Smart Cache, questa memoria condivisa può essere allocata dinamicamente a ciascun core del processore, in relazione al carico di lavoro, riducendo sensibilmente le latenze nell’esecuzione di dati di uso frequente e migliorando di conseguenza le performance.

Nessuna novità sul fronte ISA (Instruction Set Architecture); di fatto le nuove soluzioni di settima generazione appaiono del tutto identiche alle precedenti sotto questo aspetto, vantando in ogni caso il più ricco set di istruzioni supportate ad oggi disponibile.

Oltre all’intero set di istruzioni MMX ed EM64T, alle estensioni SSE (dalla 1 alla 4.2), alle istruzioni VT-x per la virtualizzazione e alle AES ed AVX, è infatti presente anche il pieno supporto verso le più recenti AVX2 e FM3, utilizzate soprattutto in programmi dedicati ai calcoli scientifici, nonché alle ben più interessanti TSX (Transactional Synchronization Extensions), capaci di garantire un sensibile miglioramento dell’efficienza nel calcolo su architettura multi-core.

Grazie alla tecnologia Hyper-Threading (HT), inoltre, ogni core fisico viene rilevato dal sistema operativo come due processori logici (da qui gli 8Thread) incrementandone l’efficienza.

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I microprocessori Kabylake mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, nonché la piena compatibilità non soltanto verso i nuovi moduli di memoria DDR4, ma anche verso dei più tradizionali, ed economici, moduli di memoria DDR3L.

La frequenza operativa massima certificata, per quanto riguarda i moduli DDR4, raggiunge quota 2.400MHz (a fronte dei 2.133MHz massimi previsti per le soluzioni di sesta generazione), consentendo una bandwidth massima teorica molto elevata, pari a ben 38,4 GB/s. Per ciò che riguarda, invece, i moduli DDR3L, viene certificata una frequenza operativa massima di 1.600MHz.

Sempre all’interno del Die trova posto un Controller PCI-Express in grado di gestire un massimo di 16 linee di terza generazione e, ovviamente, tutta la logica di gestione dell’input/output verso i componenti esterni montati sulla scheda madre. Andiamo ora ad osservare nel dettaglio le principali caratteristiche tecniche e novità introdotte con i nuovi PCH Serie 200.

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PCH Intel Serie 200 – Principali Caratteristiche Tecniche e Novità:


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Come di consueto, in concomitanza con il debutto di una nuova architettura Core, è abitudine di Intel presentare anche una nuova linea di PCH, in questo caso appartenenti alla Serie 200 ed espressamente pensati per offrire pieno supporto verso i nuovi microprocessori di settima generazione, meglio noti con il nome in codice “Kabylake”. Così come avvenuto in passato, anche in quest’occasione il colosso di Santa Clara ha scelto di non apportare modifiche per quanto riguarda il socket di connessione, che rimane quello tradizionale di tipo LGA-1151.

Una conseguenza di questa scelta è la possibilità di poter utilizzare tutti i nuovi microprocessori Kabylake anche sulle precedenti schede madri provviste di PCH Serie 100 (previo aggiornamento del BIOS), o viceversa uno dei precedenti microprocessori basati su architettura Skylake sulle nuove soluzioni dotate dei nuovi PCH Serie 200.

Sempre più che buona la differenziazione in relazione alle caratteristiche e alle funzionalità offerte, spaziando da modelli meno completi e di conseguenza più economici, come il B250, il Q250 e l’H270 Express, indubbiamente idonei all’utilizzo in soluzioni a basso costo e di più ridotte dimensioni, fino ad arrivare ai modelli più avanzati, come i top di gamma Q270 e Z270 Express, pensati per la realizzazione di soluzioni rivolte ad un’utenza più esigente che necessita di maggiori funzionalità, come il supporto all’overclocking, a configurazioni Multi-GPU o alla realizzazione di sistemi commerciali basati su piattaforma vPro.

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Tra le principali novità rispetto alle soluzioni della passata generazione segnaliamo un sensibile incremento del numero di linee PCI Express di terza generazione gestite dal controller integrato nel chipset, raggiungendo le 24 linee nelle proposte di punta Q270/Z270 Express e 20 linee nel caso del nuovo H270 Express.

Oltre a questo, tutti i nuovi PCH implementano il pieno supporto verso le attesissime soluzioni Intel Optane, basate sull’innovativa tecnologia di memoria 3D XPoint, sviluppata dal colosso di Santa Clara in stretta collaborazione con Micron con l’obiettivo di combinare i punti di forza delle prestanti memorie NAND Flash con quelli tipici delle più tradizionali SDRAM.

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In questa maniera sarà possibile la realizzazione di soluzioni contraddistinte da una capacità di archiviazione ben più elevata rispetto agli standard attuali, pur senza rinunciare alla bassa latenza, notevole prestazioni velocistiche e soprattutto a costi sensibilmente inferiori.

Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura a blocchi del nuovo modello di punta della linea, vale a dire lo Z270 Express, soluzione senza dubbio di maggiore interesse per gli appassionati:

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Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i nuovi microprocessori Kabylake mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, nonché la piena compatibilità non soltanto verso i nuovi moduli di memoria DDR4, ma anche verso dei più tradizionali, ed economici, moduli di memoria DDR3L.

Il supporto verso l’una o l’altra tipologia, ovviamente, sarà a discrezione dei vari produttori di schede madri, bisognerà quindi prestare particolare attenzione al modello che si intende acquistare al fine di evitare spiacevoli sorprese. La frequenza operativa massima certificata, per quanto riguarda i moduli DDR4, raggiunge quota 2.400MHz, consentendo una bandwidth massima teorica molto elevata, pari a ben 38,4 GB/s. Per ciò che riguarda, invece, i moduli DDR3L, viene certificata una frequenza operativa massima di 1.600MHz.

Rispetto alla precedente generazione di PCH (Serie 100) non vi sono da segnalare differenze per ciò che riguarda il controller Serial ATA integrato, sempre in grado di gestire un massimo di sei porte di terza generazione a 6Gb/s, ed il quantitativo massimo di connessioni USB 3.0, sempre esteso a ben 10 porte, su un totale complessivo di 14 porte (USB 2.0 + USB 3.0).

Nessuna novità per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore, sempre in grado di gestire un massimo di 16 linee PCI-Express 3.0. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x, oppure 8x/4x/4x. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione 16x/8x/8x su linee PCI-Express di seconda generazione.

Il nuovo PCH è sempre collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) di terza generazione da ben 8GT/s, che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non, sfruttando ben quattro linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare l’efficienza ed eliminare qualsiasi collo di bottiglia.

Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z270 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 24 linee PCI-Express 3.0, la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato e sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.

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La gestione delle connessioni video (fino a tre display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. I nuovi PCH della Serie 200, in abbinamento ai microprocessori di settima generazione, sono inoltre in grado di garantire il supporto nativo verso la tecnologia Thunderbolt 3 tramite connessione USB Type-C, capace di assicurare una velocità di trasferimento doppia rispetto alla passata generazione dello standard, raggiungendo una banda passante pari a ben 40Gb/s.

Specifiche del genere appaiono più che sufficienti per gestire, ad esempio, una soluzione grafica discreta esterna (molto in voga in ambito mobile, al fine di espandere le potenzialità del comparto grafico integrato) oppure una coppia di monitor con pannelli 4K a 60Hz. Valori di tutto rispetto anche sotto il profilo energetico, con possibilità di alimentare periferiche esterne fino a ben 100W di potenza, includendo funzionalità di ricarica veloce.

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Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH.

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Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Device Protection with Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:


Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per l’analisi del nuovo microprocessore di Intel, basato su architettura di settima generazione:

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

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Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal nuovo microprocessore Core di settima generazione per sistemi desktop Core i7 7700K, basato su architettura Kabylake, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre GIGABYTE AORUS Z270X-Gaming 7, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:

  • Default: Intel Core i7 7700K Default (4.2/4.5GHz) / Turbo Boost Abilitato / RAM 2.400MHz 15-15-15-36-2T;

Per questo profilo ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento di Intel per quanto riguarda il microprocessore e i principali parametri operativi (Memoria RAM e tensioni di alimentazione). Di conseguenza abbiamo lasciato attiva la tecnologia proprietaria Turbo Boost e rispettato quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria in abbinamento ad un microprocessore Kabylake, ovvero 2.400MHz.

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  • OC-Daily: Intel Core i7 7700K OC (5.0GHz) / Turbo Boost Disabilitato / RAM 3.200MHz 14-14-14-34-2T.

Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “OC Daily” prevede un’oveclocking di tipo manuale dei principali parametri operativi. Le potenzialità offerte in tal senso da questa piattaforma di sono indubbiamente notevoli, ma noi ci siamo limitati ad un livello facilmente raggiungibile e soprattutto idoneo ad un utilizzo quotidiano, senza la necessità di ricorrere a sistemi di raffreddamento non convenzionali.

Per quanto riguarda il microprocessore, di conseguenza, abbiamo ritenuto più che ottimale una frequenza finale di 5.000MHz, impostata in maniera costante su tutti i core (senza quindi sfruttare in alcun modo la tecnologia Turbo Boost di Intel) e per la quale è bastata una tensione di alimentazione di poco inferiore ad 1.3v.

Per sfruttare al meglio il nostro comparto di memoria, che prevede moduli G.Skill Trident-Z DDR4 accreditati di una frequenza operativa di 3.200MHz, non si è reso necessario mettere mano alla frequenza di Base Clock (BCLK), ma è semplicemente bastato impostare l’apposito moltiplicatore DRAM, mantenendosi in specifica. Per bilanciare al meglio la nostra configurazione abbiamo messo mano anche alla frequenza di riferimento della CPU Cache, impostandola, di conseguenza, a 4.500MHz.

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Nei grafici abbiamo inoltre inserito, a titolo esclusivamente comparativo, anche i risultati ottenuti dalla precedente soluzione di punta appartenente alla sesta generazione, ovvero il Core i7 6700K, basato su architettura Skylake. In questo caso ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento previste:

  • Piattaforma Skylake: Intel Core i7 6700K Default (4.0/4.2GHz) / Turbo Boost Abilitato / RAM 2.133MHz 15-15-15-35-2T.

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Per quanto riguarda i test grafici abbiamo scelto di utilizzare, oltre ad una soluzione discreta di fascia medio/alta (Inno3D GTX 1070 iChill HerculeZ X3 Edition), anche le componenti grafiche integrate nei microprocessori Skylake (HD Graphics 530) e Kabylake (HD Graphics 630). Anche in questo caso le prove sono state condotte mantenendoci fedeli alle specifiche dei rispettivi produttori. I driver utilizzati sono gli ultimi resi disponibili sia da Intel che da NVIDIA, in entrambi i casi provvisti di certificazione WHQL.

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Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro Anniversary X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo. Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo


  • Cinebench 11.5 64bit;
  • Cinebench R15 64bit;
  • POV Ray 3.7 64bit;
  • Blender 2.78 64bit;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • Fritz Chess Benchmark v4.3;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v2.10;
  • Hexus PiFast;
  • SiSoftware Sandra 2016 SP1 (22.20);
  • AIDA64 Extreme 5.80.4000;
  • Intel Extreme Tuning Utility (XTU) 6.2.0.19.

Prestazioni Multimedia e Compressione


  • WinRAR 5.40 64bit;
  • 7-Zip 16.04 64bit;
  • True Crypt 7.2;
  • HWBOT RealBench 2.44;
  • HWBOT X265 Benchmark 2.0;
  • 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.132;
  • 3DMark 2013 Advanced Edition v2.2.3509;
  • ALLBenchmark Catzilla 4K;
  • PCMark 8 Professional Edition v2.7.613;
  • Unigine Heaven Benchmark v4.0;
  • Unigine Valley Benchmark v1.0.

Prestazioni Giochi DirectX 11 / DirectX 12


  • Assetto Corsa – DX11;
  • DiRT Rally – DX11;
  • Metro Last Light Redux – DX11;
  • Middle-Earth: Shadow of Mordor – DX11;
  • Thief – DX11;
  • Rise of the Tomb Raider (2016) – DX12.

Riproduzione Filmati ad alta risoluzione


  • Media Player Classic Home Cinema (MPC-HC).

Ora siamo pronti per analizzare le prestazioni offerte dal nuovo microprocessore Intel Core i7 7700K.

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima:


Cinebench R11.5 e R15 – 64bit


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.

Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. E’ possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nei grafici il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 4Core/8Thread.

Cinebench-R11

Cinebench-R15


POV-Ray 3.7


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), a risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.

POV-Ray


Blender 2.78 – 64bit


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “BMW Benchmark, eseguita con impostazioni predefinite.

Blender


Euler3D Benchmark v2.2


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

Euler3D


Fritz Chess Benchmark v4.3


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).

FritzChess

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda:


SuperPI 1.5Mod XS


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.

SuperPI


wPrime Benchmark v2.10


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.

WPrime


Hexus PiFast


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.

Pifast

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Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Terza:


SiSoftware Sandra 2016 SP1 – 22.20


Sandra è un tool di benchmark per l´intero sistema Pc, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM. A seguire i risultati ottenuti.

Sandra-Aritmetica

Sandra-Cache-Memoria

Sandra-Crittografia

Sandra-Larghezza-Banda

Sandra-Multimedia-CPU


AIDA64 Extreme Edition 5.80.4000


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

AIDA_-_Banda

AIDA_-_CPU_1

AIDA_-_CPU_2

AIDA_-_FPU

AIDA_-_FPU_2

AIDA_-_Latenza


Intel Extreme Tuning Utility (XTU) 6.2.0.19


La Intel Extreme Tuning Utility è una tecnologia sviluppata da Intel allo scopo di fornire all’utente una particolare interfaccia utilizzabile dal sistema operativo attraverso cui dialogare direttamente con il BIOS della scheda madre e poter quindi agire sui settaggi più profondi del sistema (tra cui anche quelli per l’overclock) senza dover riavviare il sistema e attraverso un utility software certamente più semplice e intuitiva di quanto possa essere la scarna interfaccia di un tradizionale BIOS.

La vera novità introdotta d questa tecnologia risiede nel fatto che Intel ha fornito ai produttori di motherboard alcune istruzioni e un utility apposita per fornire agli utenti un set più o meno ampio di possibilità di intervento sul BIOS. In altre parole, attraverso l’implementazione di determinate funzionalità all’interno di questo programma, Intel permette ai produttori di decidere quali di queste istruzioni potranno utilizzare i consumatori.

In questo modo, gli utenti non solo possono cambiare parametri come timing e frequenze, ma possono monitorare la temperatura, le tensioni e le frequenze. La tecnologia per migliorare le prestazioni della memoria RAM, conosciuta come Intel Extreme Memory e implementata anch’essa per la prima volta nel chipset X38, può a sua volta essere controllata attraverso questa utility.

Gli utenti sono liberi inoltre di creare profili personalizzati per i vari contesti di utilizzo del sistema (overclock per videogiochi ad alte prestazioni, oppure sistema a valori standard durante la navigazione in Internet). Intel ha voluto presentare tale tecnologia come una sorta di “BIOS sul desktop di Windows”. Nel grafico il risultato rilasciato al termine del benchmark integrato, espresso in Punti.

XTU

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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima:


WinRAR 5.40 Final – 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).

WinRAR


7-Zip 16.04 – 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.

7-ZIP


TrueCrypt Encryption Benchmark 7.2:


TrueCrypt è un noto programma open-source per la crittazione “on-the-fly” di interi dischi rigidi o partizioni. Gli algoritmi supportati sono l’AES, il Serpent e il Twofish. È possibile però usarli in cascata (avendo così maggiore sicurezza), ad esempio: AES-Twofish, AES-Twofish-Serpent, Serpent-AES, Serpent-Twofish-AES e Twofish-Serpent.

Dalla versione 7.0 è stato introdotto il supporto per l’accelerazione hardware per la cifratura e decifratura AES, utilizzando le apposite istruzioni di cui sono dotate le ultime CPU di Intel e AMD. Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.

Truecrypt

Truecrypt-Full


HWBOT RealBench v2.44:


HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.

Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.

RealBench


HWBOT X265 Benchmark 2.0:


Nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione H264 da trasformare nel nuovo formato H.265/HEVC.

Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p / 4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.

FIX-GRAFICO-X265-RECE-7700K

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Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Seconda:


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software houseFuturemark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.

3DMark_11


3DMark 2013:


La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark. Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike ed il nuovissimo Time Spy.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer entry level. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10. Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike e Time Spy, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike) e DirectX 12 (Time Spy).

I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Sky Diver, Fire Strike (Normal, Extreme ed Ultra) ed ovviamente Time Spy. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.

3DMark_2013


ALLBenchmark Catzilla 4K:


L’ormai noto software di benchmarking ALLBenchmark Catzilla si concentra essenzialmente sulle reali prestazioni della scheda grafica in uso, e consente di fare una analisi completa e dettagliata alla piattaforma di test, al fine di determinare se il Pc è adatto per vedere film in HD o per sfruttare al meglio gli ultimi giochi. Il Test è in grado inoltre di dare utili consigli, su quali componenti hardware installati sul computer devono essere sostituiti al fine di ottenere prestazioni migliori.

Al termine dell’analisi verrà generato un punteggio, inutile dire che maggiore sarà il risultato ottenuto, più prestante sarà la vostra configurazione. Il risultato ottenuto è possibile pubblicarlo direttamente sul sito del produttore, al fine di determinare una classifica con i punteggi migliori. L’ultima versione del programma, Catzilla 4K, risulta molto completa ed intuitiva, consentendo di sfruttare al meglio diverse configurazioni, grazie alla presenza di ben 5 livelli di test:


  • 576p (1024 x 576): per testare netbook e ultrabooks, richiede 256 MB di memoria della GPU;
  • 720p (1280 x 720): per i computer di fascia bassa, richiede 512 MB di memoria della GPU;
  • 1080p (1920 x 1080): per computer di fascia media, richiede 1024 MB di memoria della GPU;
  • 1440p (2560 x 1440): per PC di fascia alta, richiede oltre 1024 MB di memoria sulla GPU;
  • 4K (4096 x 2160): per PC di fascia estrema, richiede oltre 1024MB di memoria sulla GPU e sistema operativo a 64bit;
  • Custom: in base alle opzioni personalizzate impostate all’interno del programma.

I nostri test sono stati condotti utilizzando tutti i sopracitati preset. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto.

Catzilla


PCMark 8 Professional:


PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).

Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 8 Professional v2.7.613), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo i risultati ottenuti eseguendo le tre suite principali incluse, vale a dire Home, Creative e Works, in modalità accelerata OpenCL.

PCMark_8


Unigine Heaven Benchmark v4.0:


Unigine ha aggiornato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v4.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia. Tra le novità la possibilità di avere a disposizione dei preset per avere delle performance paragonabili immediatamente tra gli utenti.

I test sono stati condotti utilizzando i preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

Unigine-Heaven-Basic

Unigine-Heaven-Extreme


Unigine Valley Benchmark v1.0:


Il nuovo UNIGINE Valley è stato sviluppato dagli stessi programmatori del noto e apprezzato benchmark HEAVEN. Questo nuovo test sarà in grado di sfruttare al massimo tutta la potenza della vostra scheda video.

Il benchmark riproduce in maniera dettagliata una valle piena di boschi, che saprà attirare l’attenzione dell’utente, grazie ad una fedeltà elevata della vegetazione e degli agenti atmosferici che interaggiscono su di essa.

Il benchmark riprende in parte il motore utilizzato in Heaven sfruttando al massimo un ambiente dinamico molto vasto e dettagliato. E’ possibile inoltre osservare in tempo reale le prestazioni della scheda video, la sua temperatura e la relativa frequenza di funzionamento.

I test sono stati condotti utilizzando il preset Basic ed Extreme con risoluzione FullHD (1920×1080). Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

Unigine-Valley-Basic

Unigine-Valley-Extreme

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Prestazioni Giochi – Parte Prima:


Assetto Corsa:


Assetto_Corsa_-_ok

Assetto Corsa è stato sviluppato presso la sede della KUNOS Simulazioni, situata all’interno del circuito internazionale di Vallelunga, cosa che ha consentito di sviluppare il gioco lavorando a stretto contatto con team racing e piloti professionisti, riuscendo così ad affinare continuamente le tecniche di riproduzioni di circuiti, auto e di perfezionare costantemente il modello dinamico. Il gioco include alcuni dei circuiti più leggendari del motorsport: Monza, Silverstone, Imola, SPA-Francorchamps e molti altri sono stati riprodotti sfruttando la tecnologia Laserscan, che rende possibile replicare tutti i dettagli dei tracciati, la conformazione le pendenze e irregolarità del manto stradale, garantendo una risposta al volante efficace e verosimile.

L’engine grafico DirectX 11 garantisce realismo e immersività, grazie al sistema di illuminazione dinamica e alla riproduzione fedele di superfici, materiali, circuiti, veicoli e altri oggetti 3D. Il modello fisico è concepito per restituire un’esperienza di guida realistica ed appagante, con caratteristiche simulative mai viste su altri prodotti, come lo spiattelamento delle gomme, il graining, blistering e heat cycles, la simulazione aerodinamica estremamente avanzata con ali attive che si muovono secondo dati telemetrici in tempo reale e infine sistemi ibridi come il Kers e ricovero di energia.

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

Immagine_2_-_Assetto_Corsa

Assetto


DiRT Rally:


DiRT_Rally

DiRT Rally è il gioco di rally più autentico e avvincente mai realizzato, rodato per oltre 129 milioni di km dalla community di DiRT. Coglie la vera essenza del rally, mentre ti lanci su pericolose strade a velocità estreme, cosciente che un urto può rovinare irreparabilmente il tempo di tappa. Ogni tappa ti mette alla prova in un modo diverso, mentre gareggi al limite del controllo su neve, ghiaccio, asfalto e terriccio, in varie condizioni atmosferiche.

Mentre l’auto risente dell’attrito e le tappe si susseguono, il tuo team tenta di mantenerti competitivo e ogni gara diventa un test di concentrazione e abilità. Inoltre, DiRT Rally include contenuti ufficialmente rilasciati dal World Rallycross, permettendoti di provare l’emozione di velocità mozzafiato, gareggiando su alcune delle più veloci fuoristrada al mondo, sfiorando le carrozzerie degli altri piloti su alcuni dei circuiti più amati della serie, in modalità giocatore singolo o in gare multigiocatore ad alta tensione. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_3_-_DiRT_Rally

DiRT-Rally

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Seconda:}


Prestazioni Giochi – Parte Seconda:


Metro Last Light Redux:


Metro_Last_Light_Redux

Nell’anno 2034, sotto le rovine di una Mosca post apocalittica, nei tunnel della Metro ciò che resta dell’umanità è assediato da minacce provenienti dall’esterno e dall’interno. Dei mutanti si aggirano all’interno delle catacombe sotto la superficie desolata. Anziché fare fronte comune aiutandosi a vicenda, le stazioni-città della metro sono impegnate in una lotta per conquistare l’arma definitiva, un dispositivo in grado di scatenare l’apocalisse proveniente dalle camere blindate militari del D6.

E’ in corso quindi una guerra civile che potrebbe spazzare via per sempre l’umanità dalla faccia della terra. Queste sono le premesse della trama di Metro: Last Light, nel quale interpreteremo il ruolo di Artyom, un personaggio oppresso dal senso di colpa ma mosso dalla speranza, il quale avrà nelle sue mani la chiave per la sopravvivenza del genere umano…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_4_-_Metro_LL

MetroLL


Middle-Earth Shadow of Mordor:


Middle-Earth_Shadow_of_Mordor

Middle-Earth: Shadow of Mordor è un videogioco di ruolo ispirato all’universo fantasy trattato nei romanzi di J.R.R. Tolkien, sviluppato da Monolith Productions e pubblicato da Warner Bros. Interactive Entertainment. Gli eventi del gioco si collocano dopo Lo Hobbit e il ritorno di Sauron al suo vecchio regno per raccogliere le sue forze e prepararsi alla Guerra dell’Anello.

Anche se Gondor ha osservato la valle proprio per questo motivo, l’attesa di 2000 anni dimostra essere eccessiva e la piccola guarnigione del Cancello Nero viene presa completamente di sorpresa. Tutte le persone vengono uccise o prese in schiavitù per rinvigorire lo sforzo bellico di Sauron. Tra i morti, vi è giovane ranger, Talion, insieme a tutta la sua famiglia. La morte non è però un momento per riposare, e Talion viene riportato sulla terra dei vivi da uno misterioso spirito di vendetta. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_5_-_Shadow_of_Mordor

Shadow-of-Mordor

{jospagebreak_scroll title=Prestazioni Giochi – Parte Terza:}


Prestazioni Giochi – Parte Terza:


Thief:


Thief

Thief è un videogioco di genere stealth, sviluppato presso Eidos Montreal e pubblicato da Square Enix. Il giocatore controlla Garrett, maestro nell’arte del rubare; esattamente come nei precedenti episodi della serie, è necessario avanzare con cautela cercando di non farsi scoprire tra i nemici presenti nella zona, evitandoli oppure stordendoli furtivamente e cercando di fare il meno rumore possibile.

I giocatori hanno a disposizione molti passaggi e approcci per superare i livelli di gioco, l’ambiente deve essere usato a proprio vantaggio e vi è la possibilità di rubare direttamente dalle tasche delle persone, azione punibile con la morte se sarete sorpresi dalle guardie. Esiste la possibilità di entrare nella modalità “Focus”, la quale fornirà dei vantaggi: migliora la vista di Garrett mettendo in evidenza tubi che possono essere scalati e candele che possono essere messe fuori uso per rendere la zona più scura; il tempo rallenta, rendendo più facile il borseggio; permette inoltre di compiere attacchi debilitanti….

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_6_-_Thief

FIX-GRAFICO-THIEF-RECE-7700K


Rise of the Tomb Raider (2016):


Rise_of_the_Tomb_Raider_-_ok

Dopo aver decifrato un antico mistero, Lara deve esplorare la più pericolosa e remota regione della Siberia per scoprire il segreto dell’immortalità prima della spietata organizzazione Trinity. Lara dovrà usare tutte le sue abilità di sopravvivenza, formare nuove alleanze e diventare veramente una “Tomb Raider”.

Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival. In “Rise of the Tomb Raider“, Lara supera i suoi limiti e affronta la sua prima avventura da Tomb Raider. L’ultimo capitolo della saga (il sesto in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di gennaio su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_7_-_Rise_of_the_Tomb_Raider

Tomb-Raider

{jospagebreak_scroll title=Riproduzione di filmati ad alta definizione:}


Riproduzione di filmati ad alta definizione:


023-intel-core-i7-7700k-kabylake-intro-riproduzione-filmati

Dopo aver osservato le prestazioni offerte dalla nuova soluzione di punta di settima generazione (Core i7 7700K) nei più diffusi benchmark sintetici, applicativi e giochi, non potevamo certo non verificare il comportamento della rinnovata componente grafica integrata in quello che possiamo tranquillamente definire il suo scenario tipico per eccellenza, ovvero la riproduzione di filmati ad alta definizione.

Il colosso di Santa Clara, come anticipato, non ha previsto alcuna modifica, su questi nuovi microprocessori, per ciò che riguarda l’architettura Core, limitandosi esclusivamente a portare una ventata di aria fresca al comparto grafico integrato (Gen 9.5 Media Architecture), arricchendolo di nuove funzionalità, nello specifico per ciò che riguarda i motori MFX (Multi Format Codex) e VQE (Video Quality Engine), implementando il pieno supporto in hardware della codifica/decodifica H.265/HEVC a 10-bit anche a risoluzione 4K Ultra-HD, codifica VP9 a 8-bit e decodifica VP9 a 8/10-bit, oltre che all’HDR e al Wide Color Gamut.

Per l’esecuzione delle nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del noto Media Player Classic Home Cinema (MPC-HC) in abbinamento alla versione più aggiornata dei Codec K-Lite. Come vedremo abbiamo scelto di riprodurre vari filmati, sia a risoluzione Full-HD (1080p) che in Ultra-HD (2160p), con Bitrate variabile, compreso tra un minimo di 110Mbps ed un massimo di ben 400Mbps.

Negli screen che seguono potremo osservare il comportamento del comparto grafico integrato nelle soluzioni desktop Skylake di sesta generazione (a sinistra), e Kabylake di settima generazione (a destra).


Filmato Full-HD 1080p con codifica HEVC e Bitrate di 110Mbps


jellyfish-110-mbps-hd-hevc.mkv

024-intel-core-i7-7700k-kabylake-screen-riproduzione-filmato-fullhd-hevc110mbps-6700k

025-intel-core-i7-7700k-kabylake-screen-riproduzione-filmato-fullhd-hevc110mbps-7700k

Questo primo filmato, contraddistinto per l’appunto dalla suddetta risoluzione, codifica H.265/HEVC e Bitrate pari a 110Mbps, non ha rappresentato un problema per entrambe le piattaforme di prova. La riproduzione, completamente a carico della GPU, infatti, si è dimostrata estremamente fluida e con un utilizzo minimo della CPU, mediamente entro il 5%.


Filmato Ultra-HD 2160p con codifica HEVC 10bit e Bitrate di 120Mbps


jellyfish-120-mbps-4k-uhd-hevc-10bit.mkv

026-intel-core-i7-7700k-kabylake-screen-riproduzione-filmato-ultrahd-hevc120mbps-6700k

027-intel-core-i7-7700k-kabylake-screen-riproduzione-filmato-ultrahd-hevc120mbps-7700k

Con questo secondo filmato, contraddistinto da una ben più elevata risoluzione Ultra-HD (2160p), codifica H.265/HEVC Main10 e Bitrate pari a 120Mbps, possiamo immediatamente notare le potenzialità della nuova componente grafica integrata nelle soluzioni di settima generazione.

Seppur anche la “vecchia” HD Graphics 530 sia in grado di garantire una riproduzione fluida di tale filmato, evidenziamo un utilizzo medio della stessa sensibilmente più elevato, oltre che un maggior carico di lavoro sulla CPU (74% contro appena 10%). L’IGP di Kabylake viene sfruttata relativamente poco, come dimostra anche la frequenza operativa, che viene automaticamente limitata ad 850MHz.


Filmato Ultra-HD 2160p con codifica HEVC 10bit e Bitrate di 200Mbps


jellyfish-200-mbps-4k-uhd-hevc-10bit.mkv

028-intel-core-i7-7700k-kabylake-screen-riproduzione-filmato-ultrahd-hevc200mbps-6700k

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Il terzo filmato, sempre contraddistinto da una risoluzione Ultra-HD (2160p) e codifica H.265/HEVC Main10, ma ad un più elevato Bitrate, pari a 200Mbps, mostra tutte le potenzialità del rinnovato comparto grafico Gen 9.5, capace di garantire una riproduzione estremamente fluida pur senza raggiungere la frequenza operativa massima e con un utilizzo davvero molto contenuto della CPU (appena l’11%). Al contrario la componente integrata della passata generazione non si è dimostrata in grado di mantenere un livello di fluidità accettabile, compromettendo la buona visione del filmato.


Filmato Ultra-HD 2160p con codifica HEVC 10bit e Bitrate di 300Mbps


jellyfish-300-mbps-4k-uhd-hevc-10bit.mkv

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Filmato Ultra-HD 2160p con codifica HEVC 10bit e Bitrate di 400Mbps


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Medesima situazione anche riproducendo gli ultimi due filmati di riferimento, anch’essi contraddistinti da una risoluzione Ultra-HD (2160p) e codifica H.265/HEVC Main10, ma ad un ancor più elevato Bitrate, pari rispettivamente a ben 300Mbps e 400Mbps.

La rinnovata componente grafica integrata in Kabylake riesce agevolmente a gestire in hardware l’intera mole di calcoli necessari per riprodurre in maniera fluida entrambi i filmati, con utilizzo della CPU che supera di poco il 10%. Solamente durante la riproduzione dell’ultimo ed impegnativo filmato, notiamo che la frequenza di clock della GPU raggiunge il massimo livello previsto di 1.150MHz.

034-intel-core-i7-7700k-kabylake-riproduzione-filmati-tabella-riepilogo

In considerazione dei risultati ottenuti non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dell’ottimo lavoro svolto da Intel sulla componente grafica integrata nelle soluzioni di settima generazione, capaci di garantire un deciso passo avanti rispetto alle proposte precedenti.

{jospagebreak_scroll title=Overclock:}


Overclock:


Per la gioia degli appassionati dobbiamo ammettere che i nuovi microprocessori Kabylake di settima generazione, sviluppati con un processo produttivo a 14 nanometri maggiormente affinato e ottimizzato (14nm+), appaiono ben più propensi all’overclocking di quanto già non lo fossero i loro diretti predecessori, raggiungendo con estrema semplicità frequenze di clock medie sensibilmente più elevate. Indicativamente possiamo affermare che si evidenzia un margine superiore dell’overclock medio del tutto equiparabile all’incremento previsto da Intel in termini di frequenza base, quantificabile quindi nell’ordine dei +200/+300MHz in pari condizioni (tensione di alimentazione, raffreddamento e quant’altro).

Rispetto alla precedente piattaforma Skylake non sono stati previsti grossi stravolgimenti per quanto riguarda la metodologia. I parametri a disposizione, seppur indubbiamente numerosi, appaiono quindi facilmente comprensibili e gestibili da chiunque abbia già acquisito un minimo di famigliarità con le soluzioni Intel di fascia media di sesta generazione. Troviamo sempre un Base Clock (BCLK) di tipo Full Range liberamente impostabile all’interno del BIOS della scheda madre, caratteristica che consentirà di beneficiare di un più ampio margine di manovra in fase di overclocking.

A differenza delle piattaforme precedenti a Skylake, infatti, non è quindi prevista alcuna impostazione riguardante lo Strap, in quanto tale bus risulta del tutto indipendente sia nei confronti del PCIe e sia nei confronti del DMI, entrambi ancorati ai canonici 100MHz di frequenza. Avremo quindi la possibilità di spremere ogni singolo “MHz” dalle componenti a nostra disposizione, specialmente per quanto riguarda le nuove memorie DDR4.

Tra le più interessanti novità introdotte con i nuovi microprocessori di settima generazione segnaliamo la possibilità di impostare una frequenza operativa in offset qualora vengano sfruttate le istruzioni AVX. Gli applicativi in grado di far uso massiccio di questo particolare set di istruzioni, infatti, sono notoriamente in grado di generare un elevato carico di lavoro sul microprocessore, spesso causando instabilità anche in overclock apparentemente rock-solid. Grazie alla nuova funzionalità AVX Offset sarà possibile evitare l’insorgere di questo genere di problematiche, semplicemente prevedendo una riduzione automatica della frequenza operativa del microprocessore rispetto a quella massima prevista per l’utilizzo normale del sistema.

035-intel-core-i7-7700k-kabylake-slide-voltage-avx-offset-kabylake

Per le nostre prove ci siamo affidati ad un sistema di raffreddamento a liquido di tipo tradizionale, che comprende un waterblock Ybris Eclipse, un radiatore da 360 mm con ventole in Push/Pull ed una pompa Laing DDC-1T Plus con Top XSPC. Certamente nulla di esagerato, ma perfettamente in grado di garantire, come vedremo, un buon margine di overclock del nuovo microprocessore.

Dobbiamo ammettere che già durante l’esecuzione dei test di rito con i più diffusi benchmark sintetici e giochi, abbiamo potuto constatare l’ottima qualità del sample in nostro possesso (Core i7 7700K ES), con il quale non abbiamo riscontrato alcun problema di sorta pur impostando una frequenza di clock indubbiamente degna di nota, pari a ben 5.000MHz, anzi la sensazione di grande stabilità era del tutto palpabile.

In ogni caso abbiamo voluto ugualmente tentare di spingerci oltre, pur in maniera del tutto compatibile con il sistema di raffreddamento in uso. Senza grossi problemi abbiamo raggiunto una frequenza operativa finale pari a 5.200MHz, mantenendo attivati tutti i core (e senza rinunciare alla tecnologia Hyper-Threading), con una tensione di alimentazione di poco inferiore ad 1.4v.

Per bilanciare al meglio la nostra configurazione abbiamo messo mano anche alla frequenza di riferimento della CPU Cache, raggiungendo quota 4.500MHz (a fronte dei 4.200MHz fissati di default). Purtroppo, con il nostro microprocessore, raffreddato a liquido, non siamo riusciti ad ottenere la condizione ideale, ovvero a far operare sia i Core che la Cache alla medesima frequenza operativa.

Questo parametro, in passato noto anche con il termine di “Uncore” è, al pari delle piattaforme Haswell e Haswell-E, liberamente impostabile sfruttando il moltiplicatore dedicato, il tutto senza interferire in alcun modo con altri componenti del sistema. Tuttavia qualche differenza rispetto al passato non manca.

Se nelle precedenti piattaforme, infatti, all’aumentare della frequenza della Cache si rendeva necessaria una regolazione manuale della tensione di alimentazione apposita (opzione solitamente identificata come CPU Cache Voltage nella maggior parte delle schede madri) per mantenere/raggiungere la piena stabilità, con i nuovi Skylake e Kabylake questo non è necessario, in quanto la CPU Cache è direttamente legata all’impostazione della tensione di alimentazione della CPU, ossia al classico VCore Voltage.

Per quanto riguarda le memorie RAM, per lo meno in questa prima serie di prove, abbiamo semplicemente sfruttato il profilo XMP 2.0 previsto dal produttore taiwanese G.Skill, in maniera da impostare in modo automatico sia la frequenza che le latenze ai valori di targa del kit in nostro possesso, vale a dire 3.200MHz con latenze 14-14-14-34-2T e tensione di alimentazione pari ad appena 1.35v.

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Con le RAM in nostro possesso, anche grazie agli ottimi ICs Samsung B-Die di cui sono provviste, siamo riusciti ad ottenere buoni risultati, raggiungendo una frequenza massima pari a ben 4.000MHz, in abbinamento ad una tensione di alimentazione pari a circa 1.55v e a latenze leggermente più spinte rispetto a quelle previste dal produttore (14-14-14-34-2T-220), pur senza rinunciare alla piena stabilità operativa.

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Non potevamo, ovviamente, non verificarne il beneficio con gli applicativi notoriamente più sensibili alla larghezza di banda, ovvero i software di compressione WinRAR e 7-Zip ed i vari benchmark sintetici integrati nella suite AIDA64 Extreme. Anche in questo caso, come vedremo dai grafici riepilogativi proposti di seguito, il guadagno è indubbiamente considerevole!

WinRAR

7-Zip

AIDA-Banda

AIDA-Latenza

I risultati ottenuti non fanno che confermare appieno le ottime potenzialità in overclock non soltanto del microprocessore Intel Core i7 7700K, ma anche della nuova scheda madre di GIGABYTE impiegata per l’esecuzione dei test, i cui punti di forza sono indubbiamente rappresentati non soltanto dall’ottima qualità costruttiva e scelta della componentistica discreta, ma anche da un BIOS che non delude le aspettative seppur in versione beta, risultando stabile e ricchissimo di parametri configurabili.

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti. HW Legend non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni cagionati a cose e/o persone dall’improprio utilizzo dei parametri di overclock. Ogni utente adotta questa pratica a suo esclusivo rischio e pericolo.

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Consumi Rilevati:


Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente (a monte dell’alimentatore). Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:


  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Full-Load eseguendo il programma Cinebench R15;
  • Full-Load eseguendo il programma 3DMark con preset Fire Strike;
  • Full-Load Stress eseguendo 30 minuti del System Stability Test di AIDA64 Extreme.

Consumi

Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni. Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti!

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


platinum_bb_bhPrestazioni/Overclock:cinque
Funzionalità/Design:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

Ed eccoci giunti al capitolo conclusivo di questo nostro articolo, in cui abbiamo avuto modo di toccare con mano l’attuale punto di riferimento tra le soluzioni Intel per sistemi desktop dedicati alla fascia mainstream del mercato, vale a dire il nuovo Core i7 7700K.

Come ormai noto le soluzioni di settima generazione rientrano nella fase “Optimization” del nuovo modello di sviluppo PAO messo a punto dal colosso di Santa Clara, nella quale viene esclusivamente previsto un perfezionamento di quella che è l’architettura già esistente, al fine di sfruttarne al massimo le potenzialità ed al tempo stesso ottimizzare i sempre maggiori costi di progetto necessari. Di conseguenza era del tutto lecito non attendersi chissà quale stravolgimento rispetto al passato, con risultati in termini prettamente prestazionali davvero molto simili.

Non poteva certo essere altrimenti dal momento che non sono state apportate modifiche per ciò che riguarda l’architettura Core in sé, ma solamente una serie di interventi sulla componente grafica integrata con lo scopo di renderla maggiormente idonea alla fruizione dei moderni contenuti multimediali ad alta risoluzione, implementando ad esempio il pieno supporto in hardware della codifica/decodifica H.265/HEVC a 10-bit anche a risoluzione 4K Ultra-HD, codifica VP9 a 8-bit e decodifica VP9 a 8/10-bit, oltre che all’HDR e al Wide Color Gamut.

Questo fa sì che le nuove proposte di settima generazione, soprattutto quelle di fascia inferiore come i vari Core i3 (tra le cui fila ora spicca anche una nuova versione sbloccata) e i Pentium (ora provvisti di tecnologia Hyper-Threading), appaiono perfette per la creazione di sistemi dedicati alla multimedialità, senza la necessità di rivolgersi a soluzioni grafiche discrete (se non ovviamente per l’ambito videoludico). Come abbiamo osservato dalle nostre prove, infatti, la nuova HD Graphics 630 è perfettamente capace di garantire una riproduzione estremamente fluida anche di filmati Ultra-HD contraddistinti da un elevato Bitrate, cosa impensabile con le soluzioni della passata generazione.

L’affinamento e l’ottimizzazione del processo di produzione a 14 nanometri (14nm+), inoltre, garantisce una maggiore efficienza energetica, rendendo possibile il raggiungimento di frequenze di clock sensibilmente più elevate pur senza eccedere in termini di TDP. Su quasi la totalità dei nuovi modelli presentati, infatti, osserviamo un apprezzabile incremento della frequenza operativa rispetto alla passata generazione, con differenze variabili a seconda della specifica versione, comprese da un minimo di +100MHz fino ad un massimo di +200/+300MHz, sia in termini di frequenza di clock base e sia in Turbo Boost.

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Come di consueto, inoltre, in concomitanza con il debutto di una nuova architettura Core, è abitudine di Intel presentare anche una nuova linea di PCH, in questo caso appartenenti alla Serie 200 ed espressamente pensati per offrire pieno supporto verso i nuovi microprocessori di settima generazione. Così come avvenuto in passato, anche in quest’occasione il colosso di Santa Clara ha scelto di non apportare modifiche per quanto riguarda il socket di connessione, che rimane quello tradizionale di tipo LGA-1151.

Una conseguenza di questa scelta è la possibilità di poter utilizzare tutti i nuovi microprocessori Kabylake anche sulle precedenti schede madri provviste di PCH Serie 100 (previo aggiornamento del BIOS), o viceversa uno dei precedenti microprocessori basati su architettura Skylake sulle nuove soluzioni dotate dei nuovi PCH Serie 200.

Sempre più che buona la differenziazione in relazione alle caratteristiche e alle funzionalità offerte, spaziando da modelli meno completi e di conseguenza più economici, come il B250, il Q250 e l’H270 Express, indubbiamente idonei all’utilizzo in soluzioni a basso costo e di più ridotte dimensioni, fino ad arrivare ai modelli più avanzati, come i top di gamma Q270 e Z270 Express, pensati per la realizzazione di soluzioni rivolte ad un’utenza più esigente che necessita di maggiori funzionalità, come il supporto all’overclocking, a configurazioni Multi-GPU o alla realizzazione di sistemi commerciali basati su piattaforma vPro.

Tra le principali novità rispetto alle soluzioni della passata generazione segnaliamo un sensibile incremento del numero di linee PCI Express di terza generazione gestite dal controller integrato nel chipset, raggiungendo le 24 linee nelle proposte di punta Q270/Z270 Express e 20 linee nel caso del nuovo H270 Express.

Oltre a questo, tutti i nuovi PCH implementano il pieno supporto verso le attesissime soluzioni Intel Optane, basate sull’innovativa tecnologia di memoria 3D XPoint, sviluppata dal colosso di Santa Clara in stretta collaborazione con Micron con l’obiettivo di combinare i punti di forza delle prestanti memorie NAND Flash con quelli tipici delle più tradizionali SDRAM, nonché sulla tecnologia Thunderbolt 3 tramite connessione USB Type-C, capace di assicurare una velocità di trasferimento doppia rispetto alla passata generazione dello standard, raggiungendo una banda passante pari a ben 40Gb/s.

Il nuovo Core i7 7700K è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 330€ IVA compresa, cifra certamente molto interessante, oltre che giustificata dalle caratteristiche tecniche, dalle funzionalità implementate e dalle indubbie potenzialità offerte da questo prodotto.


Pro:


  • Ottime prestazioni velocistiche;
  • Processo produttivo a 14 nanometri (14nm+ Tri-Gate 3D FET);
  • Moltiplicatore di frequenza completamente sbloccato;
  • Ottima predisposizione all’overclocking;
  • Memory Controller Integrato di tipo Dual-Channel DDR4 e DDR3L;
  • Frequenza RAM massima certificata di 2.400MHz (DDR4) e 1.600MHz (DDR3L);
  • Componente grafica integrata rinnovata; 
  • Supporto hardware alla codifica/decodifica H.265/HEVC a 10-bit (4K Ultra-HD);
  • Supporto alla codifica VP9 a 8-bit;
  • Supporto alla decodifica VP9 a 8/10-bit, HDR e Wide Color Gamut;
  • Ottime tecnologie proprietarie supportate (Hyper-Threading, Turbo Boost etc.);
  • Compatibilità anche su schede madri PCH Serie 100 (previo aggiornamento BIOS);
  • Consumi più che buoni.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia Logo_Intel per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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