ASRock Z790 Taichi Lite – Intel Z790 Chipset – LGA-1700


Nell’articolo che vi proponiamo nella giornata odierna andremo ad osservare una delle ultime proposte della taiwanese ASRock mostrate in occasione del Computex 2023, nello specifico la nuovissima scheda madre Z790 Taichi Lite, una particolare variante della prestigiosa serie con la quale l’azienda punta ad offrire ai propri clienti tutte le caratteristiche tecniche e le funzionalità che contraddistinguono il modello originale, ma ad un costo finale sensibilmente inferiore. Una soluzione, quindi, che fa della sostanza il suo principale punto di forza, e con la quale osserveremo un ritorno alle origini della serie per quanto riguarda il design, indubbiamente meno “premium” ma non per questo poco intrigante. Il prodotto, come intuibile dalla nomenclatura, adotta il PCH Z790 di Intel, svelato in concomitanza con il debutto delle soluzioni Core di tredicesima generazione, meglio note con il nome in codice “Raptor Lake” e perfetto quindi per la realizzazione di sistemi prestanti e versatili, oltre che ad assicurare una buona dose di divertimento a tutti gli appassionati di overclocking. Per la gioia degli utenti più esigenti si evidenziano numerose funzionalità interessanti, a cominciare dal pieno supporto verso i più recenti moduli di memoria ad alte prestazioni DDR5, fino ad arrivare alla presenza di un’interfaccia M.2 PCI-Express Gen 5.0 x4, due slot PCI-Express Gen 5.0 x16 per future soluzioni grafiche discrete compatibili, un’interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet basata su chip Intel Killer E3100 di ultima generazione, nonché di un modulo wireless preinstallato Intel Killer AX1675, con piena certificazione Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3. Non manca, infine, un rinnovato sistema di gestione dell’illuminazione basato su tecnologia proprietaria Polychrome SYNC RGB. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento.

ASRock Z790 Taichi Lite – Intel Z790 Chipset – LGA-1700 – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


ASRock Inc. è una azienda informatica fondata nel 2002 come sussidiaria della più rinomata ASUSTek. L’obiettivo principale era quello di produrre schede madri indirizzate principalmente alla fascia bassa del mercato. Inizialmente, infatti, l’azienda produceva schede madri OEM poco costose utilizzando soprattutto vecchi chipset. Questi prodotti ebbero successo oltre che per il loro prezzo contenuto anche per la loro elevata affidabilità.



Dedicando sforzi per portare ai clienti schede madri innovative e affidabili con il concetto progettuale delle 3 C, “Creative, Considerate, Cost-effective”, ASRock ha fondato con successo un noto marchio leader del settore delle migliori schede madri per rapporto prezzo/prestazioni. L’alto riconoscimento dei prodotti dell’azienda deriva dalla devozione della società a portare ai clienti i migliori prodotti basandosi sui suddetti principi.

Oltre alle caratteristiche creative e alle funzionalità dei loro prodotti, gli ingegneri ASRock prestano particolare attenzione alla EMI, termica, acustica e alle modalità per ottenere la completa soddisfazione del cliente. ASRock fornisce particolare attenzione alla questione eco-ambientale con il rilascio di prodotti ROHS e alle funzioni di risparmio energetico per rispettare l’ambiente. Ci sentiamo di sottolineare questo particolare aspetto, in quanto non sono molte le aziende che lo prendono in considerazione.

Negli ultimi anni le enormi potenzialità e qualità dei suoi prodotti sono notevolmente cresciute, pur mantenendo uno dei migliori rapporti qualità/prezzo di sempre.

Maggiori informazioni le trovate sul sito web ASRock.

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Come di consueto, in concomitanza con il debutto di una nuova architettura Core, è abitudine di Intel presentare anche una nuova linea di PCH, in questo caso appartenenti alla Serie 700 ed espressamente pensati per offrire pieno supporto verso i nuovissimi microprocessori di tredicesima generazione, meglio noti con il nome in codice “Raptor Lake” e sviluppati con l’avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel 7.

Se con la passata generazione abbiamo assistito ad un cambiamento del tutto radicale, con l’introduzione, per la prima volta in ambito desktop di un’architettura di tipo ibrido ad elevate prestazioni, contraddistinta dalla presenza di differenti core all’interno della medesima CPU, con queste ultime soluzioni ci troviamo dinanzi ad interventi ben più marginali, che possiamo essenzialmente indicare come un semplice perfezionamento di quelle che erano le precedenti proposte.

Di conseguenza non sono state necessarie modifiche per quanto riguarda il socket di connessione, che rimane il tradizionale LGA-1700, con il risultato che sarà possibile utilizzare tutti i nuovi processori Raptor Lake anche sulle precedenti schede madri provviste di PCH serie 600, ovviamente previo aggiornamento del BIOS, oppure viceversa uno dei tanti microprocessori basati su architettura Alder Lake sulle nuove soluzioni dotate dei nuovi PCH Serie 700.

Sempre più che buona la differenziazione in relazione alle caratteristiche e alle funzionalità offerte, spaziando da modelli meno completi e di conseguenza più economici, come il B760 e l’H770, indubbiamente idonei all’utilizzo in soluzioni a basso costo e di più ridotte dimensioni, fino ad arrivare al modello più avanzato, il top di gamma Z790, pensato per la realizzazione di soluzioni rivolte ad un’utenza più esigente che necessita di maggiori funzionalità (come ad esempio il supporto all’overclocking) e flessibilità in quanto a possibilità di espansione.

Facendo un rapido confronto con il precedente modello di punta di pari fascia, ovvero il PCH Z690 Express, le novità introdotte non possono essere definite sostanziali, ma sicuramente meritevoli di attenzione. Per quanto riguarda le funzionalità di rete viene ad esempio mantenuto il supporto Ethernet opzionale da 2.5Gbps e Wi-Fi 6E integrato (802.11ax), mentre tra le varie funzionalità esclusive non ritroveremo più il supporto alle soluzioni Intel Optane Memory, basate su tecnologia di memoria 3D XPoint, la cui divisione è in dismissione da parte dell’azienda di Santa Clara.

Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del nuovo modello di punta della linea, per l’appunto lo Z790 Express, adottato da ASRock sulla soluzione in esame:

Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i microprocessori Raptor Lake-S di tredicesima generazione mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel, con il pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5. Il supporto verso i “vecchi” moduli di memoria DDR4 viene conservato, ma non troveremo schede madri in grado di ospitare entrambe le tipologie di memoria, o l’una o l’altra. Sarà quindi necessario prestare attenzione durante la scelta della scheda madre, leggendo con attenzione la tipologia di memoria supportata. Nel caso delle DDR4 la massima frequenza certificata si mantiene a quota 3.200MT/s, assicurando una bandwith massima teorica pari a 51.2GB/s, mentre per le nuove soluzioni DDR5 è prevista la certificazione per una frequenza massima che raggiunge i 5.600MT/s (contro i 4.800MT/s delle soluzioni della passata generazione), corrispondenti ad una bandwidth di ben 89.6GB/s.

Nessuna novità per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore, sempre in grado di gestire un massimo di 20 linee PCI-Express, 16 delle quali conformi al nuovo standard Gen 5.0, e quindi capaci di assicurare una banda doppia rispetto alla precedente generazione (32GT/s contro 16GT/s). Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione x8/x8, oppure installare un eventuale futura unità allo stato solido ad elevate prestazioni compatibile.

Il PCH è sempre collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non. Con il nuovo DMI 4.0 vengono sfruttate ben otto linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare ulteriormente l’efficienza eliminando qualsiasi collo di bottiglia grazie ad una banda pari a ben 16GT/s.

Oltre a quanto detto, il nuovo Intel Z790 Chipset, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 28 linee PCI-Express, di cui 8 di tipo Gen 3.0 e 20 di tipo Gen 4.0 (rispettivamente troviamo quattro linee Gen 3.0 in meno e quattro linee Gen 4.0 in più rispetto al predecessore Z690 Express), la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato e sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.

La gestione delle connessioni video (ora fino a quattro display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. Mantenuto il pieno supporto non soltanto alla risoluzione 4K UHD, ma anche all’HDR (High Dynamic Range) ed alla profondità colore a 10bit.

Al pari dei precedenti modelli anche i nuovi PCH della Serie 700 sono in grado di garantire il supporto nativo verso lo standard Thunderbolt 4 tramite connessione USB Type-C, vantando la piena compatibilità verso tutte le specifiche del protocollo USB4. Rispetto alla passata generazione non viene incrementata la velocità di trasferimento (come al contrario avvenuto dalla seconda alla terza generazione), restando ancorati a quota 40Gb/s, ma verrà potenziato l’intero ecosistema, offrendo per la prima volta dock provvisti di ben quattro porte Thunderbolt e definendo uno standard universale per quanto riguarda il cavo, per il quale è prevista una lunghezza massima di 2 metri. Ricordiamo che lo standard Thunderbolt consente, tramite una singola connessione USB Type-C, il passaggio di dati, video e alimentazione.

Specifiche del genere appaiono più che sufficienti per gestire, ad esempio, una soluzione grafica discreta esterna (molto in voga in ambito mobile, al fine di espandere le potenzialità del comparto grafico integrato) oppure una coppia di monitor con pannelli 4K a 60Hz. Valori di tutto rispetto anche sotto il profilo energetico, con possibilità di alimentare periferiche esterne fino a ben 100W di potenza, includendo funzionalità di ricarica veloce.

Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH. Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Device Protection with Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.

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La nuova scheda madre Z790 Taichi Lite di ASRock è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal noto produttore taiwanese, molto robusta e dalle dimensioni più che generose.

Il materiale di cui è costituita, infatti, appare molto resistente e difficile da schiacciare, per cui rappresenta un’ottima protezione per il contenuto. Esteticamente troviamo una colorazione di base nera con finitura superficiale opaca e grafica molto accattivante color oro, a tal punto che riteniamo improbabile che possa passare inosservata sugli scaffali da esposizione.

Gli elementi grafici non rappresentano solo un fattore meramente estetico ma offrono il quadro completo delle funzionalità della scheda madre fornendo al possibile acquirente già l’opportunità di valutare se il prodotto possa soddisfare le proprie esigenze.

La parte frontale della confezione è dominata da un’immagine di sfondo che, in maniera stilizzata riprende i tratti tipici del noto simbolo orientale del Tao, che nella nostra cultura occidentale rappresenta l’eterno equilibrio tra il bene ed il male. Come osserveremo nel corso del nostro articolo, uno degli aspetti più rilevanti della nuova scheda madre Z790 Taichi Lite è da ricercarsi in un ritorno alle origini per quanto riguarda l’aspetto estetico, per certi versi meno “premium” ma non per questo poco intrigante. Per la gioia degli appassionati che amano tenere a vista i componenti del proprio sistema, la scheda vanta un design del tutto particolare ed intrigante, in grado di prestarsi ottimamente anche ad eventuali progetti di modding grazie alla presenza di un sofisticato ed accattivante sistema d’illuminazione a LED basato su tecnologia proprietaria Polychrome RGB.

 Sempre nella parte anteriore della confezione, e precisamente in basso, possiamo notare una serie di informazioni circa le principali caratteristiche del prodotto, tra le quali citiamo l’adozione del nuovissimo chipset Z790 Express, a garanzia della massima compatibilità con tutti i recenti microprocessori Intel Core di dodicesima e tredicesima generazione, basati rispettivamente su architettura Alder Lake-S e Raptor Lake-S, e contraddistinti dall’utilizzo del socket di connessione LGA-1700. Non manca, inoltre, il pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5, nonché verso lo standard PCI-Express 5.0.

Posteriormente ritroviamo la nomenclatura della scheda madre e le principali icone rappresentative delle tecnologie supportate, questa volta però con maggiori dettagli. Come di consueto è data giusta enfasi alle tecnologie proprietarie dell’azienda, che includono tutta una serie di accorgimenti espressamente pensati per gli utenti più esigenti. Il produttore assicura l’impiego di componentistica discreta e soluzioni all’avanguardia, espressamente pensate per garantire non soltanto le migliori prestazioni possibili, ma anche e soprattutto una maggiore stabilità e durevolezza nel tempo.

Non mancano, inoltre, tutta una serie di accorgimenti espressamente pensati per garantire un elevato livello di overclocking. Tra questi è doveroso menzionare la presenza di una robusta circuiteria di alimentazione Dr.MOS Smart Power Stage (SPS) da ben 24+1+2 Fasi, nonché di un PCB “Server Grade” ad 8-Layer in grado di garantire una buona resistenza alle torsioni, minori temperature e maggiore efficienza in condizioni di lavoro fuori specifica. Nella nuovissima Z790 Taichi Lite sono inoltre previste anche alcune funzionalità esclusive mirate a garantire una maggiore robustezza, come ad esempio i rinforzi metallici sugli slot principali PCI-Express Gen 5.0, perfetti per evitare che con il passare del tempo questi si danneggino sotto il peso delle moderne, e sempre più massicce, schede grafiche discrete.

Troviamo, inoltre, riferimenti sul pieno supporto verso i nuovissimi moduli di memoria ad elevate prestazioni DDR5, capaci di assicurare un deciso aumento in termini di bandwidth rispetto alle soluzioni di precedente generazione, interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet basata su chip Intel Killer E3100, e ben cinque connettori M.2 PCI-Express, uno dei quali su bus PCI-Express 5.0 x4 (capace di assicurare una velocità di trasferimento massima di ben 32GT/s ed una bandwidth fino a 128Gb/s), pensati per l’installazione delle imminenti e prestanti unità di storage compatibili. Assicurato, inoltre, il pieno supporto a connettività Wi-Fi 6E 802.11ax/Bluetooth 5.3 grazie al modulo Intel Killer AX1675 preinstallato.

Completano il quadro descrittivo un elenco delle specifiche tecniche della motherboard ed una legenda delle connessioni offerte nel pannello posteriore I/O.

Lateralmente viene riproposto il marchio aziendale e la nomenclatura del prodotto. Su quello inferiore è possibile osservare una piccola etichetta adesiva riportante tutti i vari codici identificativi e seriali della scheda madre.

Aprendo la confezione notiamo che, come di consueto, l’interno è diviso in due comodi scomparti. In quello superiore è collocata la scheda madre ed una piccola scatola di cartoncino contenente l’antenna Wi-Fi e relativo supporto proprietario, mentre in quello inferiore è presente tutto il restante materiale fornito in dotazione. La scheda, come vedremo dalle immagini, è ben adagiata all’interno di una vaschetta realizzata in poliuretano espanso e opportunamente chiusa in una busta in materiale plastico antistatico, così da evitarne qualsiasi potenziale danneggiamento derivante da colpi o cadute accidentali durante la fase di trasporto.

Il bundle fornito appare indubbiamente abbastanza completo e così composto:


  • 1 x Manuale d’istruzioni per l’installazione e l’uso;
  • 4 x Bustine con N°1 viti per il fissaggio di eventuali unità di storage M.2 PCI-Express;
  • 4 x Cavi SATA-III (6Gb/s) di buona qualità;
  • 1 x Bracket USB posteriore (2 Porte);
  • 1 x ASRock High Performance Antenna Wi-Fi Dual Band 2.4GHz/5.0/6.0GHz;
  • 1 x Keycaps “ASRock Taichi”.

Di seguito trovate il video realizzato dal nostro Davide, su questa fantastica scheda madre. Non perdetevelo!



Scopriamo ora quali sono le principali specifiche tecniche dichiarate dal produttore.

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ASRock è un’azienda molto attiva sotto il profilo della ricerca di nuove tecnologie da implementare nei propri prodotti e riesce a spesso a proporre soluzioni innovative ed uniche nel loro genere, sia sotto il profilo prettamente hardware che in quello software.

Non fa eccezione la nuovissima scheda madre Z790 Taichi Lite, una soluzione in formato standard E-ATX dedicata ai videogiocatori più esigenti e agli appassionati di overclocking, basata come intuibile sul nuovissimo chipset Intel Z790 Express e Socket LGA-1700, appositamente pensati per assicurare la piena compatibilità verso tutti i microprocessori Core di dodicesima e di tredicesima generazione, meglio noti agli appassionati, rispettivamente, con i nomi in codice Alder Lake e Raptor Lake.

Con questa piattaforma di classe mainstream vengono supportate le più recenti memorie ad alte prestazioni DDR5, capaci di assicurare un deciso balzo in avanti in termini di bandwidth. La proposta in esame ne assicura la piena compatibilità, in configurazione Dual-Channel con doppio slot per canale (2SPC), consentendo l’installazione di un massimo di ben 192GB di memoria (facendo uso dei più recenti moduli da ben 48GB ciascuno), con frequenza massima in overclock pari a 3.600MHz (7.200MT/s) e pieno supporto alle tecnologie X.M.P. (Extreme Memory Profile) 3.0 di Intel, con relativi profili preimpostati nell’SPD dei moduli stessi.

Il produttore ha previsto, per questo modello, una robusta sezione di alimentazione digitale SPS Dr.MOS, espressamente pensata per soddisfare appieno le richieste energetiche dei più recenti microprocessori Core sul mercato, ed assicurare le migliori performance e la massima stabilità operativa anche in condizioni di lavoro fuori specifica. Proprio per quest’ultimo scopo è stato inoltre messo a punto un particolare sistema di dissipazione del calore, generoso nelle dimensioni ed estremamente efficiente.

La scheda madre messa a punto dal produttore taiwanese appare indubbiamente molto completa, offrendo pieno supporto a tutti i più moderni standard sul mercato. Non manca il supporto agli standard USB 3.2 Gen2x1/Gen2x2 e SATA III 6Gb/s per una migliore gestione di dispositivi di archiviazione, nonché la possibilità di collegare unità SSD di ultima generazione, dotate di interfaccia M.2 PCI-Express di tipo M-Key, su bus PCIe Gen 5.0 x4 (ovviamente retrocompatibile con lo standard precedente) al fine di garantire una bandwith massima pari a ben 128Gb/s. Il produttore ha previsto, per queste connessioni, un efficiente sistema di dissipazione del calore, denominato XXL M.2 Heatsink ed espressamente messo a punto al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling, assicurando così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.

Oltre a questo, è doveroso precisare che questo particolare modello implementa anche il pieno supporto verso il più prestante standard di trasmissione USB 4.0/Thunderbolt 4 (una coppia di porte Type-C direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O della scheda), capace di garantire una velocità di trasferimento massima pari a ben 40Gb/s, ovvero il doppio rispetto a quella assicurata dallo standard Gen2x2. Supportata, inoltre, la tecnologia proprietaria Fast Charging, per una ricarica superveloce dei propri dispositivi.

Per la gioia dei videogiocatori più esigenti non manca un comparto audio integrato Nahimic (by SteelSeries) di ultima generazione, basato sul noto e collaudato Codec Realtek ALC4082 e DAC ESS SABRE9218, capace di offrire la migliore qualità audio disponibile per ottenere un suono chiaro e cristallino, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco.

Nulla da eccepire nemmeno per quanto riguarda il comparto di rete, per il quale è stata prevista l’adozione di un’interfaccia di tipo 2.5-Gigabit Ethernet basata sul validissimo controller Intel Killer E3100. Non manca, inoltre, il pieno supporto a connettività Wi-Fi 6E 802.11ax/Bluetooth 5.3 grazie al modulo Intel Killer AX1675 preinstallato.

Riportiamo un riassunto delle specifiche tecniche della Z790 Taichi Lite così come dichiarate dal produttore taiwanese:

Le caratteristiche tecniche dichiarate mostrano la volontà dell’azienda taiwanese di dare vita ad un prodotto estremamente completo e versatile, capace di soddisfare qualsiasi tipologia di utenza, inclusi i videogiocatori più esigenti, che potranno trovare in questa scheda madre una solida e robusta base per la realizzazione di un potente sistema da gioco, estremamente stabile e prestante.

La lista completa delle CPU attualmente supportate la trovate qui, mentre il QLV delle Memorie RAM è disponibile qui (Raptor Lake) e qui (Alder Lake). La scheda è ovviamente pronta per supportare senza problemi il sistema operativo Microsoft Windows 11.


ASRock Z790 Taichi Lite – Layout


Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile al seguente indirizzo.



Ora siamo pronti per andare ad analizzare in dettaglio questa nuova proposta di ASRock.

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Iniziamo la nostra esplorazione della Z790 Taichi Lite osservando e toccando con mano il PCB. Per prima cosa dobbiamo ammettere che la sensazione tattile restituita è di ottima costruzione e solidità, con un soddisfacente grado di rigidità. Questo aspetto eviterà torsioni del PCB stesso, soprattutto se sottoposto a lunghi periodi di utilizzo in condizioni ambientali sfavorevoli o di stress, garantendo longevità e stabilità nel tempo.

La scheda adotta un particolare PCB “Server Grade” costruito in fibra di vetro, contraddistinto da uno spessore superiore, composto di ben otto strati contraddistinti da un più generoso quantitativo di rame (2oz di rame), che gli conferisce, oltre che come abbiamo anticipato un’elevata resistenza alle torsioni, anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità. Inoltre, l’utilizzo di un PCB di questo tipo, consente di ottimizzare e isolare al meglio le tracce di potenza e di segnale, garantendo maggiore efficienza, prestazioni e temperature più contenute.

La colorazione di base del PCB nera, con finitura opaca, in abbinamento all’intrigante grafica in pieno stile “Taichi” dona alla scheda un aspetto davvero molto accattivante e certamente capace di attirare l’attenzione degli appassionati sin dal primo sguardo. Nessuna sorpresa per ciò che riguarda il Form-Factor, pienamente conforme allo standard Extended-ATX con dimensioni pari a 30.5 cm x 26.7 cm.

Sul lato posteriore non sono presenti elementi di rilievo, escludendo ovviamente il backplate del meccanismo di ritenzione del processore che, come spesso accade, è di produzione LOTES.

Come vediamo il layout appare pulito e ordinato, con componenti posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è infatti davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il socket di connessione LGA-1700, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le soluzioni Core di dodicesima e di tredicesima generazione, meglio note agli appassionati, rispettivamente, con i nomi in codice Alder Lake e Raptor Lake, sviluppate con l’avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel 7.

La zona nelle immediate vicinanze appare abbastanza ordinata e libera. Tuttavia, ci sentiamo di consigliare di affidarsi al liquido (incluse le varie soluzioni di tipo All-in-One) per quanto riguarda il raffreddamento del microprocessore, così da evitare qualsiasi eventuale interferenza con il sistema di dissipazione previsto per la circuiteria di alimentazione della scheda, che, come osserveremo più avanti, è abbastanza generoso nelle dimensioni. Per via del suo sviluppo in altezza, infatti, potrebbero esserci problemi nell’utilizzo di alcuni dissipatori di calore ad aria particolarmente voluminosi, si consiglia pertanto di verificarne attentamente la piena compatibilità.

Il meccanismo di fissaggio del processore, prodotto come anticipato da LOTES, si basa sulla medesima logica di apertura/chiusura già osservata nelle soluzioni delle passate generazioni. La differenza in termini di interasse tra i fori è del tutto minima, al punto che la maggior parte dei sistemi di dissipazione del calore già presenti sul mercato e provvisti di certificazione LGA-115x/LGA-1200 sarà facilmente adattabile e utilizzabile anche su questa nuova piattaforma con ottimi risultati. La maggior parte dei produttori, infatti, ha messo a punto KIT di adattamento specifici per le proprie soluzioni di raffreddamento, disponibili sia a pagamento (solitamente pochi euro) o a titolo completamente gratuito fornendo le dovute prove di acquisto in fase di richiesta, oltre che, ovviamente, nuovi modelli nativamente compatibili con il socket di connessione LGA-1700.

La scheda madre adotta una robusta circuiteria di alimentazione digitale (Digital PWM) da 24+1+2 Fasi (CPU Vcore + VCCGT + VCCAUX), espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo, anche in condizione di overclocking elevato. Gli stadi di alimentazione, infatti, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi Nichicon FP 12K Black, certificati per un MTBF pari a ben 12.000 ore e caratterizzati da un ESR estremamente basso, e induttanze “Premium Power Choke” in grado di supportare ben 105A di corrente per ogni singola fase.

L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla presenza di un sistema di dissipazione del calore in alluminio ben dimensionato, capace di garantire il mantenimento di basse temperature d’esercizio anche in situazioni di elevato stress (XXL Aluminium Alloy Heatsink). Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti, certamente ben più sicure delle più tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante pad termo-conduttivi di buona qualità.

La configurazione delle fasi di alimentazione prevede per il circuito CPU Vcore un design parallelo da ben 24 Fasi, gestite, assieme alla singola fase dedicata al circuito VCCGT, da un controller di ultima generazione prodotto da Renesas Electronics, precisamente il modello RAA229131 Digital Double Output PWM Controller.

Il produttore ha scelto di affidarsi, anche per quanto riguarda i MOSFET, alla suddetta azienda giapponese, adottando, sia per quanto riguarda il circuito CPU Vcore e sia per quello VCCGT, degli ottimi RAA22010540 105A Smart Power Stage (SPS), all’interno dei quali è presente sia il MOSFET Low-Side e sia l’High-Side. Questi MOSFET, inoltre, assicurano un più elevato livello affidabilità, precisione ed efficienza rispetto alle precedenti implementazioni Dr.MOS. Come anticipato, ognuno di questi stadi potenza è accreditato per assicurare un massimo di 105A di corrente continua. Ne consegue la possibilità di gestire un output pari a ben 2.520A sul solo circuito dedicato al CPU Vcore, più che sufficiente, quindi, anche nel caso di overclocking particolarmente spinti, pur tenendo conto dell’inevitabile perdita di efficienza dei MOSFET all’aumentare sia del carico sugli stessi che delle loro condizioni operative in termini di temperatura.

Come vedremo dalle immagini, per il circuito VCCAUX a doppia fase il produttore ha deciso di affidarsi a UPI Semiconductor. Nello specifico è stato adottato il valido controller di ultima generazione uP1674P PWM, affiancato da MOSFET DC39F2BX N-Channel e DEC3908CX N-Channel, rispettivamente per quanto riguarda il Low-Side e l’High-Side. Ricordiamo che in questa piattaforma, il circuito VCCAUX va di fatto a sostituire i precedenti VCCSA (System Agent) e VCCIO (Input/Output), assicurando la corretta alimentazione sia al controller PCI-Express che al controller di memoria integrati nel microprocessore.

L’azienda, come di consueto, ha implementato anche su questo modello l’ormai nota tecnologia proprietaria Full Spike Protection, pensata per incrementare la longevità dei vari circuiti grazie ad una serie di protezioni integrate per l’umidità (Dehumidifier), per le scariche elettrostatiche (ESD Protection), per sovratensioni causate da eventuali malfunzionamenti dell’alimentatore di sistema (Surge Protection) e per i picchi improvvisi e violenti di voltaggio, causati ad esempio dai temporali (Lightning Protection).

Per soddisfare nel migliore dei modi la richiesta energetica dei microprocessori Core di dodicesima generazione, anche in previsione di operare in condizioni al di fuori delle specifiche di riferimento, è stata prevista una coppia di connettori di alimentazione supplementari a 12v di tipo 8-Pin EPS. L’azienda ha previsto per questi connettori un’elevata densità al fine di assicurare una sensibile riduzione della perdita di potenza unita ad un abbassamento della temperatura del connettore stesso.

La nuova Z790 Taichi Lite è tra le poche soluzioni, dedicate alla piattaforma Intel, ad implementare un generatore di clock esterno, nello specifico un Renesas RC26008 (RC30962PY), basato su tecnologia proprietaria Hyper BCLK Engine e capace di garantire un più ampio margine di manovra in overclocking, potendo contare, oltre che sulla possibilità di variazione del moltiplicatore (completamente sbloccato su tutti i microprocessori serie K/KF/KS), anche sulla frequenza del Base Clock (BLCK), normalmente limitata ai canonici 100MHz di targa.

Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR5 con supporto Dual-Channel e Intel XMP 3.0, in grado di ospitare moduli non-ECC con frequenza fino a 3.600MHz (7.200MT/s). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a ben 192GB, aspetto che sottintende la piena compatibilità con i più recenti moduli di memoria da ben 48GB. Al pari di numerose soluzioni sul mercato anche questa scheda madre adotta una topologia di tipo Daisy-Chain per quanto riguarda gli slot di memoria. In questo particolare tipo di configurazione viene privilegiato l’utilizzo dei canali primari (A2-B2), per i quali sono state opportunamente previste piste più corte e quindi capaci di assicurare un segnale elettrico più pulito e con meno interferenze, al fine di facilitare il raggiungimento di frequenze di clock più elevate in modo stabile.

Dal momento che l’esclusiva e particolare gestione dei segnali elettrici da parte dei nuovi moduli di memoria DDR5 può comportare il pericolo di danneggiamento del modulo stesso durante la fase di installazione e/o rimozione, è stato opportunamente previsto uno specifico circuito di protezione, che ne riduce notevolmente i rischi.

In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, parte della circuiteria dedicata alla corretta alimentazione dei moduli, un connettore USB 3.2 Gen2x2 (20Gbps) Type-C Front-Panel la cui gestione è affidata al nuovo PCH Z790 Express, ed un connettore di alimentazione supplementare di tipo PCI-Express 6-Pin, espressamente dedicato alla ricarica rapida dei dispositivi tramite porta USB (fino a 20V/3A 60W).

Sempre non molto distanti dagli slot di memoria troviamo un paio di header dedicati al collegamento di eventuali strisce a LED RGB. Nello specifico troviamo dei tradizionali header “addressable RGB LED” da 3-Pin (5V/Data/GND), compatibili con strisce RGB WS2812B da massimo 3.0A/5V (15W) e di lunghezza preferibilmente non superiore ai due metri.

Un’ulteriore coppia di header RGB, questa volta comprendente un tradizionale 4-Pin (12V/G/R/B) compatibile con strisce RGB 5050 con assorbimento massimo pari a 36W (12V/3.0A), è collocata nella parte bassa della scheda. La gestione avanzata dell’illuminazione è ovviamente affidata alla tecnologia proprietaria Polychrome SYNC RGB, che osserveremo nel dettaglio più avanti.

Al pari delle ultime proposte del marchio, anche su questo modello è prevista la presenza di connettori 4-Pin PWM idonei alla gestione/regolazione delle pompe a liquido, capaci di erogare un massimo di 2.0A (24W), oltre che di semplificare ancor più l’integrazione del proprio impianto. La scheda dispone anche di un connettore ancor più potente, da ben 3.0A (36W), identificato con la dicitura “CPU_FAN2/WP_3A”, adatto al collegamento di ventole di raffreddamento estremamente prestanti e/o multiple.

Per lo slot di espansione principale PCI-Express è stato previsto un rinforzo metallico che ne previene il danneggiamento anche se sottoposto a stress elevato, come ad esempio quello derivato dal peso delle moderne e sempre più massicce schede grafiche 3D discrete.

Le possibilità di espansione sono più che buone e garantite dalla presenza di una coppia di slot PCI-Express Gen 5.0 x16 (ovviamente retro-compatibili con lo standard di terza e quarta generazione) ed uno slot PCI-Express Gen 4.0 x16 (x4 elettrico), utile per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, unità di memorizzazione o eventuali controller supplementari.

Seppur oramai il supporto Multi-GPU non sia più di fondamentale importanza, nemmeno per i giocatori più esigenti, la scheda madre prevede il pieno supporto verso la tecnologia AMD CrossFire in configurazione 2-Way (x8/x8). Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.

[nextpage title=”ASRock Z790 Taichi Lite: La scheda – Parte Prima”]


Nell’area in basso a destra sono presenti otto porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management” e la cui gestione è affidata al nuovissimo PCH Z790 Express.

Tutte le connessioni presenti supportano pienamente lo standard Serial ATA di terza generazione a 6Gb/s e implementano il pieno supporto anche verso le tecnologie RAID 0, 1, 5, 10, Intel Rapid Storage 19 e Volume Management Device (VMD).

Nelle vicinanze è osservabile un ulteriore header per la gestione di una coppia di porte USB 3.2 Gen1 aggiuntive. La loro gestione è in questo caso affidata ad un controller supplementare ASMedia ASM1074, collocato non molto distante.

Così come la maggior parte delle soluzioni di ultima generazione anche la Z790 Taichi Lite prevede delle connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm di lunghezza. Nello specifico la scheda dispone di un connettore su bus PCI-Express 5.0 x4, capace di assicurare una bandwidth di ben 128Gb/s ed in grado di sfruttare le linee di quinta generazione messe a disposizione dai più recenti microprocessori Core. Troviamo, inoltre, ben quattro connettori su bus PCI-Express 4.0 x4, limitati (si fa per dire) ad una bandwidth massima pari a 64Gb/s, tre dei quali gestiti direttamente dal nuovo chipset Z790 Express di Intel.

Sono pienamente supportate, ovviamente, le più recenti e prestanti unità SSD basate su protocollo NVM Express (NVMe), anche se configurate come dischi di avvio principali.

Il produttore, come vedremo dalle immagini, ha previsto l’utilizzo di particolari Heatsink in alluminio di tipo “Full-Coverage M.2”, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling e assicurare così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.

Nelle vicinanze osserviamo il chip dedicato al monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre, precisamente un Nuvoton NCT6686D.

La gestione dell’audio è affidata all’ormai noto Codec su bus USB Realtek ALC4082, capace di offrire supporto Audio HD a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz. Oltre a questo è presente un potente DAC per audio front-panel ESS SABRE9218 da 130dB(A) SNR e 112dB(A) THD+N con supporto per cuffie ad alta impedenza (fino a 600Ohm). Grazie alla tecnologia Nahimic Audio di SteelSeries vengono offerti all’utente tutti gli strumenti necessari per attuare una serie di miglioramenti sulla qualità della riproduzione, al fine di ottenere un suono chiaro e cristallino in qualsiasi ambito di utilizzo, dall’ascolto dei propri brani musicali preferiti, alle più impegnative sessioni di gioco.

Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI), oltre ad essere prevista una particolare schermatura, è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre. L’utilizzo di condensatori audio WIMA ad alta qualità, inoltre, incrementa ulteriormente la pulizia e l’equilibratura del suono, raggiungendo un livello tale da soddisfare anche gli audiofili più esigenti.

La scheda dispone di un’interfaccia di rete Gigabit Ethernet (10/100/1000 Mb/s) basata su controller Intel. Nello specifico troviamo un rodato i219-V, capace di assicurare prestazioni ottimali grazie ad un utilizzo veramente molto limitato del processore centrale durante il normale funzionamento e risultare pienamente compatibile con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet e IEEE 802.3ab per i 1000Mbps Ethernet e 802.3az Energy Efficient Ethernet.

Inoltre, il produttore taiwanese ha implementato su questo particolare modello anche un’ulteriore interfaccia di rete, questa volta però di tipo 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) e gestita dall’ottimo controller Killer E3100 di Intel.

Presente anche un modulo Wi-Fi/Bluetooth preinstallato in un apposito connettore M.2 E-Key dedicato, collocato poco sotto lo slot PCI-Express principale. Nello specifico è stato previsto un modulo in formato M.2-2230 di produzione Intel, precisamente il modello Killer Wi-Fi 6E AX1675 (AX210NGW), con piena certificazione Wi-Fi 6E 802.11ax (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.3.

Come di consueto, nella parte bassa della piastra trovano posto vari connettori per ventole, audio, USB 2.0, strisce LED RGB, switch con funzionalità Clear CMOS e il pannello con i collegamenti alle funzioni dello chassis. Non manca un sempre utile Debug Display a segmenti che consente l’identificazione immediata di eventuali problemi di funzionamento, oltre ai classici pulsanti di accensione/spegnimento e reset della macchina, ormai presenti sulla maggior parte delle schede madri di fascia alta.

Del tutto generoso il quantitativo di porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps) presenti, ben dieci porte, delle quali sei direttamente accessibili nel pannello posteriore I/O, ed ulteriori quattro sfruttabili utilizzando gli appositi header on-board. Tra le connessioni presenti nel pannello posteriore troviamo due porte a basso jitter e latenza, espressamente dedicate al collegamento di mouse e tastiere gaming e facilmente riconoscibili dalla colorazione dorata e dalla dicitura Lightning Gaming Port.

Altre due porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps), questa volta di colore viola e denominate Ultra Power USB, sono in grado di fornire un’alimentazione 5V direttamente derivata dalla +12V e, di conseguenza, di gran lunga più stabile grazie alla minore caduta di tensione. In queste porte il produttore consiglia il collegamento di dispositivi particolarmente sensibili ai disturbi o alla stabilità della potenza, come ad esempio cuffie e quant’altro.

La scheda supporta pienamente anche i più prestanti standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e USB 3.2 Gen2x2 (20Gbps). Il produttore ha previsto, per il primo, la presenza di due porte, precisamente due Type-A collocate nel pannello posteriore I/O, mentre per il secondo è previsto un header Front Panel Type-C verticale. Non manca, inoltre, il pieno supporto verso l’ancor più prestante standard USB 4.0/Thunderbolt 4 da ben 40Gbps, con due connessioni Type-C collocate nel pannello posteriore I/O della scheda.

La gestione di tutte queste connessioni è affidata esclusivamente al nuovissimo PCH Z790 Express di Intel. Comunemente alla maggior parte delle soluzioni, il nuovo PCH (Platform Controller Hub) è adeguatamente raffreddato da un dissipatore di calore di tipo passivo, in questo caso di generose dimensioni ed esteticamente curato in modo tale da riprendere i tratti caratteristici della nuova linea di prodotti Taichi Lite.

Completiamo la descrizione della scheda madre mostrandovi un’immagine del pannello posteriore I/O, davvero molto completo, comprendente:


  • 2 x Porte per Antenne Wi-Fi 6E;
  • 1 x Uscita video HDMI;
  • 1 x Uscita S/PDIF Ottica;
  • 2 x Uscite Audio Jack;
  • 2 x Porte USB 2.0 Type-A (colore nero);
  • 2 x Porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps) Type-A – Standard (colore azzurro);
  • 2 x Porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps) Type-A – Lightning Gaming (colore oro);
  • 2 x Porte USB 3.2 Gen1x1 (5Gbps) Type-A – Ultra Power (colore viola);
  • 2 x Porte USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) Type-A (colore blu);
  • 2 x Porte USB 4.0/Thunderbolt 4 (40Gbps) Type-C (colore nero);
  • 1 x Porta LAN RJ45 Gigabit (colore nero);
  • 1 x Porta LAN RJ45 2.5-Gigabit (colore blu).

Come vediamo il produttore ha previsto una particolare copertura per il pannello I/O, pensata per proteggere le parti cruciali in prossimità del pannello dall’elettricità statica, ed evitare l’accumulo di polvere.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui.

[nextpage title=”ASRock Z790 Taichi Lite: Uno sguardo al BIOS”]

La nuova Z790 Taichi Lite adotta un BIOS UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) di ultima generazione, davvero molto semplice e intuitivo, denominato dall’azienda “ASRock UEFI” e contraddistinto da un’interfaccia molto accattivante ed in pieno stile “Taichi” per quanto riguarda il tema. Le nostre prove sono state condotte utilizzando l’ultima versione ufficiale disponibile sul sito web del produttore (1.06) nel momento della stesura di questo nostro articolo, molto stabile e priva di particolari problematiche che avrebbero potuto in qualche maniera comprometterne gli esiti.

Come da abitudine ormai consolidata, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese prevede una doppia interfaccia, così da consentirne lo sfruttamento sia da parte degli utenti meno esperti e sia da quelli più avanzati. L’interfaccia predefinita, visualizzata al primo accesso premendo il classico tasto “CANC”, è per ovvi motivi quella semplificata per utenza alle prime armi, ed è denominata “EZ Mode”.

In questa modalità verranno mostrate all’utente solamente le informazioni sul sistema (inclusi i dettagli circa le temperature di esercizio, la velocità di rotazione delle ventole e le principali tensioni di alimentazione) e concessa la modifica di un quantitativo limitato di opzioni (sostanzialmente data e ora, linguaggio, attivazione o meno della tecnologia Intel XMP, la sequenza delle periferiche di avvio e poco altro).

Sempre in questa modalità semplificata, osservando nella parte superiore, potremo notare una serie di opzioni, tra cui una sezione di aiuto, la possibilità di switchare alla ben più completa “Advanced Mode” (semplicemente premendo il tasto F6), il ripristino delle impostazioni di fabbrica e l’accesso alle principali funzionalità proprietarie esclusive, quali Polychrome RGB, in questo caso limitata all’attivazione o meno dell’illuminazione, l’Instant/Internet Flash per l’aggiornamento del BIOS da file o da web ed il FAN-Tastic Tuning per la gestione avanzata delle ventole di raffreddamento connesse.

Premendo come anticipato il tasto “F6” sulla tastiera sarà possibile accedere alla “Advanced Mode”, espressamente dedicata all’utenza più avanzata e capace di assicurare una gestione ed un tuning completo del proprio sistema. I numerosi parametri a disposizione sono disposti in maniera del tutto ordinata, rendendo ancora più semplice ed intuibile la gestione del BIOS. Il menù superiore è diviso in otto macro-sezioni che nello specifico sono:


  • Main;
  • OC Tweaker;
  • Advanced;
  • Tool;
  • H/W Monitor;
  • Security;
  • Boot;
  • Exit.

Nella sezione Main sono disponibili le informazioni relative al nostro sistema come versione del BIOS installata, il tipo di processore utilizzato con le relative specifiche, memoria complessiva e distribuzione della stessa sugli slot della motherboard. Accedendo alla sotto-sezione “My Favorite” verrà facilitato l’accesso a tutte le impostazioni utilizzate con maggior frequenza, in maniera da evitare di scorrere tra le varie sezioni del BIOS e risparmiando parecchio tempo. Vi sarà la piena libertà di aggiungere manualmente qualsiasi opzione si desideri, semplicemente premendo su di essa il tasto F5.

La sezione OC Tweaker è senza dubbio quella di maggiore interesse per gli appassionati di overclocking. Al suo interno, infatti, trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. Come vedremo dalle immagini che seguiranno, il BIOS messo a punto dall’azienda taiwanese appare veramente completo e capace di offrire una regolazione granulare di tutti i parametri a disposizione.

Ritroveremo ad esempio un Base Clock (BCLK) di tipo Full Range liberamente impostabile all’interno del BIOS della scheda madre. Questa caratteristica sarà ovviamente gradita dagli appassionati, che potranno così beneficiare di un più ampio margine di manovra in fase di overclocking, in aggiunta alla semplice variazione del moltiplicatore. Così come per la passata generazione, quindi, non è quindi prevista alcuna impostazione riguardante lo Strap, in quanto tale bus risulta del tutto indipendente sia nei confronti del PCIe e sia nei confronti del DMI, entrambi ancorati ai canonici 100MHz di frequenza.

Un’altra interessante novità, introdotta con i nuovi microprocessori di settima generazione e tuttora riconfermata riguarda la possibilità di impostare una frequenza operativa in offset qualora vengano sfruttate le istruzioni AVX. Gli applicativi in grado di far uso massiccio di questo particolare set di istruzioni, infatti, sono notoriamente in grado di generare un elevato carico di lavoro sul microprocessore, spesso causando instabilità anche in overclock apparentemente rock-solid.

Grazie alla funzionalità AVX Offset sarà possibile evitare l’insorgere di questo genere di problematiche, semplicemente prevedendo una riduzione automatica della frequenza operativa del microprocessore rispetto a quella massima prevista per l’utilizzo normale del sistema. Questa funzione, nonché moltissime altre, tra le quali le impostazioni avanzate delle tecnologie Hyper-Threading (HT), SpeedStep, EIST, C-State, CPU Over Temperature Protection, Thermal Velocity Boost (TVB) e Turbo Boost è inclusa nell’utilissima e ricca sotto-sezione “CPU Configuration”.

Le opzioni avanzate dedicate al comparto di memoria sono davvero numerose e consentono un’ottimizzazione veramente molto accurata, con possibilità di mettere mano alle varie latenze (Primarie, Secondarie, Terziarie etc.), nonché alle funzionalità della nuova tecnologia Intel XMP 3.0, che comprende, tra le altre cose, la possibilità di programmare un massimo di due profili personalizzati all’interno dell’SPD dei moduli, in aggiunta ai profili di fabbrica (per ovvi motivi non modificabili né cancellabili).

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Sempre nella stessa sezione viene offerta la possibilità di salvare i parametri immessi, oltre che su periferiche di memorizzazione esterne, anche in apposite aree per poterle ripristinare comodamente qualora fosse necessario (massimo di dieci profili).

Si ricorda che eventuali aggiornamenti del BIOS, come per la maggior parte dei produttori, cancellano queste aree di memoria per cui si raccomanda di annotare a mano per lo meno le impostazioni più importanti, oppure di salvare comodamente degli screenshot su penna USB semplicemente premendo il tasto F12 sulla tastiera.

Nella sezione Advanced troviamo, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni della CPU (attivazione/disattivazione dei Core integrati, personalizzazione dei vari C-State, regolazione avanzata della tecnologia Hyper-Threading, virtualizzazione, funzioni avanzate del TPM etc.) e relativa componente grafica integrata (attivazione/disattivazione, selezione del quantitativo di memoria dedicato), delle periferiche integrate (controller USB, componente SATA/M.2, LAN, Audio etc.), del chipset (velocità degli slot PCI-Express), oltre che l’attivazione/disattivazione dei vari LED on-board. È possibile, inoltre, impostare manualmente la modalità BIOS preferita (EZ Mode o Advanced), la sezione del BIOS che si desidera venga caricata immediatamente dopo l’accesso e il supporto verso la risoluzione Full-HD 1080p.

La sezione Tool offre l’accesso a varie utility integrate, tra cui l’Instant/Internet Flash per l’aggiornamento del BIOS di sistema e l’utile funzione SSD Secure Erase per la cancellazione sicura della propria unità allo stato solido (compresi i dischi M.2 NVMe). Sempre all’interno di questa sezione è prevista la possibilità di configurare in modo estremamente completo il sistema di illuminazione presente, basato su tecnologia proprietaria Polychrome RGB.

Continuiamo la nostra esplorazione all’interno del BIOS della Z790 Taichi Lite con la sezione H/W Monitor, dove è possibile controllare le temperature del processore e della scheda madre, la velocità delle ventole e le principali tensioni di alimentazione. Non manca la possibilità di impostare le modalità di funzionamento delle ventole (compresa quella preinstallata sul dissipatore dedicato ai VRM) e delle eventuali pompe a liquido collegate agli header dedicati, ed i controlli sulle temperature.

Nella sezione Security possiamo impostare le password per l’accesso al BIOS in maniera tale da evitare interventi indesiderati sul nostro hardware e abilitare la funzione Secure Boot di Windows 8/8.1 o 10/11.

La sezione Boot è dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro pc, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI, incluse le impostazioni avanzate del CSM (Compatibility Support Module). Sempre in questa sezione è possibile attivare la funzione Boot Failure Guard che in caso di overclock eccessivo tenterà di avviare il sistema per il numero di volte che noi impostiamo e al raggiungimento della soglia massima riavvierà la motherboard in safe-mode per poter entrare nel BIOS e modificare i parametri operativi.

Infine, nella sezione Exit saremo in grado di applicare definitivamente le modifiche apportate all’interno del BIOS, oppure uscire senza salvare nulla o ancora ripristinare i parametri di default.

Il BIOS messo a punto da ASRock per questa sua nuovissima scheda madre ci è sembrato molto stabile e più che adeguato a sfruttarne le potenzialità in modo più che ottimale. Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.

[nextpage title=”ASRock Z790 Taichi Lite: Polychrome SYNC RGB”]


La nuovissima Z790 Taichi Lite implementa l’innovativa tecnologia proprietaria Polychrome SYNC RGB di ASRock, pensata per consentire non soltanto la gestione avanzata del sistema di illuminazione a LED presente sulla scheda stessa, ma anche la perfetta sincronizzazione con numerose altre periferiche e dispositivi compatibili eventualmente collegati (illuminazione RGB integrata nei sistemi di dissipazione per CPU, nelle ventole, nei moduli di memoria e nei vari cabinet).

Come abbiamo precisato nella sezione precedente questa tecnologia è eventualmente gestibile anche all’interno del BIOS, offrendo le medesime funzionalità previste dal software proprietario. Tuttavia, per una questione di praticità ed immediatezza, ci sentiamo ugualmente di consigliare l’installazione del software di gestione dedicato, liberamente scaricabile accedendo alla pagina web del prodotto (link diretto al download).

Una volta completato lo scaricamento del file e la successiva installazione sul nostro computer, ci troveremo immediatamente di fronte ad un’interfaccia indubbiamente molto aggressiva, con una grafica che molto intuitiva che va a richiamare i tratti distintivi del marchio e del prodotto stesso.

Il programma messo a punto dall’azienda taiwanese consente una completa gestione dell’illuminazione, della luminosità e degli effetti (statico, a ritmo di musica, ciclo di colori, flash, onda e colori casuali) per ognuna delle zone di illuminazione previste sulla scheda.

Nello specifico, in questo modello, troviamo esclusivamente la M.2 Heatsink Zone, comprendente i molteplici LED collocati nella parte inferiore della scheda madre, al di sotto degli slot dedicati alle unità di memorizzazione.

Sempre attraverso il programma è possibile gestire, in maniera del tutto indipendente, tutte le eventuali strisce a LED RGB connesse agli appositi header presenti sulla scheda madre, sia di tipo 4-Pin 12V RGB che di tipo 3-Pin 5V Addressable RGB, capaci di assicurare la piena personalizzazione di ogni singolo LED presente.

[nextpage title=”Sistema di Prova e Metodologia di Test”]


Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa nuova scheda madre:

Per meglio osservare le potenzialità offerte non soltanto dal nuovo microprocessore Core di tredicesima generazione per sistemi desktop Core i9 13900K 24C/32TRaptor Lake-S”, ma soprattutto dalla nuovissima scheda madre ASRock Z790 Taichi Lite, abbiamo condotto le nostre prove basandoci su due differenti livelli d’impostazione, preventivamente testati al fine di non incorrere in problemi causati dall’instabilità:


  • Default: Intel Core i9 13900K (Default) / Memorie RAM 2.800MHz (5.600MT/s) – Gear2/IMC:MCLK (1:2) 1.400MHz – Timing CL47-47-47-89-2T1,25V;

Per questo profilo ci siamo mantenuti fedeli alle specifiche di riferimento di Intel per quanto riguarda il microprocessore e i principali parametri operativi (Memoria RAM e tensioni di alimentazione). Di conseguenza abbiamo lasciato attiva la tecnologia proprietaria Turbo Boost e rispettato quella che è la massima frequenza certificata per il comparto di memoria in abbinamento ad un microprocessore Raptor Lake-S e a moduli Single Rank in configurazione 1 DPC (singolo modulo per canale) su scheda madre 2 SPC (due slot per canale), ovvero 2.800MHz (5.600MT/s).


  • OC-Daily: Intel Core i9 13900K (Overclock “KS”) / Memorie RAM 3.400MHz (6.800MT/s) – Gear2/IMC:MCLK (1:2) 1.700MHz – Timing CL34-45-45-108-2T1,40V;

Al contrario del precedente livello d’impostazione, il nostro profilo “OC Daily” prevede un’oveclocking di tipo manuale dei principali parametri operativi. Le potenzialità offerte in tal senso da questa piattaforma di sono indubbiamente notevoli, ma noi ci siamo limitati ad un livello facilmente raggiungibile e soprattutto idoneo ad un utilizzo quotidiano, senza la necessità di ricorrere a sistemi di raffreddamento non convenzionali. Per quanto riguarda il microprocessore, di conseguenza, abbiamo ritenuto più che ottimale “simulare” il modello speciale KS (6.0GHz/5.6GHz P-Core / 4.3GHz E-Core), applicando una tensione di alimentazione effettiva pari a poco più di 1.3V.

Per sfruttare al meglio il nostro comparto di memoria, che prevede moduli G.Skill Trident Z5 RGB accreditati di una frequenza operativa di 3.400MHz (6.800MT/s), non si è reso necessario mettere mano alla frequenza di Base Clock (BCLK), ma è semplicemente bastato impostare l’apposito moltiplicatore DRAM e attivare il profilo XMP previsto, mantenendosi in specifica.

La scheda grafica utilizzata, una INNO3D GeForce RTX 4070 iCHILL X3, è stata mantenuta entro le specifiche previste dal produttore (1.920MHz/1.313MHz/2.535MHz). I driver utilizzati sono gli NVIDIA Game Ready 537.34, provvisti di certificazione WHQL.

Il sistema operativo, Microsoft Windows 11 Pro X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 22H2 – build 22621.2283).

Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo 


  • Cinebench R20 64bit;
  • Cinebench R23 64bit;
  • Cinebench 2024 64bit;
  • POV Ray 3.7 64bit;
  • V-Ray Benchmark 5.02.00 64bit;
  • Indigo Benchmark 4.4.15 64bit;
  • Corona Benchmark 10 64bit;
  • Blender 3.6.1 64bit;
  • Geekbench Pro 6.2.0;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • Fritz Chess Benchmark v4.3;
  • WPrime Benchmark v2.11;
  • SiSoftware Sandra Lite (31.133);
  • PYPrime 2.0;
  • AIDA64 Extreme 6.92.6600.

Prestazioni Multimedia, Produttività e Compressione


  • WinRAR 6.23 64bit;
  • 7-Zip 23.01 64bit;
  • VeraCrypt 1.25.9;
  • HWBOT RealBench 2.44;
  • HWBOT X265 Benchmark 2.3.0;
  • UL 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.179;
  • UL 3DMark Advanced Edition v2.27.8176;
  • UL PCMark 10 Professional Edition v2.1.2636 64bit;
  • UL Procyon Professional Edition v2.6.848 64bit;
  • Unigine2 Superposition Benchmark v1.1.

Prestazioni Giochi


  • Assassin’s Creed Valhalla – DX12;
  • F1 2022 – DX12;
  • FarCry 6 – DX12;
  • Shadow of the Tomb Raider – DX12;
  • Watch Dogs: Legion – DX12.

Prestazioni Controller (USB 3.2 Gen1 & 3.2 Gen2x2 / SATA III 6Gb/s / M.2 PCIe Gen4x4)


  • Crystal Disk Mark 8.0.4c;
  • ATTO Disk Benchmark 3.05.

Ora siamo pronti per andare ad osservare i risultati da noi ottenuti.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo”]


Il Cinebench è una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.

Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. È possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nei grafici i punteggi finali con Cinebench R20, R23 e R24, relativi ai rendering con 1Core/1Thread e fino a 24Core/32Thread.

POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per RayTracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering della scena di riferimento “Benchmark.pov”, a risoluzione Full-HD (1920×1080) e filtro AA 0.3.

V-Ray Next Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma.

Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica. È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento, eseguita con impostazioni predefinite.

Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.

Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.

Chaos Corona 10 Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio microprocessore nel rendering fotorealistico di una scena di riferimento. Nonostante la sua giovane età, Corona è diventato un renderer pronto per la produzione ed in grado di creare risultati di qualità elevata.

Nel grafico lo score finale (espresso in Rays/sec) ottenuto al completamente dell’elaborazione, eseguita con impostazioni predefinite.

Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “BMW Benchmark”, eseguita con impostazioni predefinite.

Geekbench Pro è la più recente versione del software multi piattaforma messo a punto da Primate Labs, meglio noto come Geekbench, consente di misurare in maniera precisa ed affidabile le prestazioni della propria macchina, fornendo risultati facilmente comparabili grazie ad un completo database online.

Il programma prevede carichi di lavoro in grado di simulare scenari tipici di utilizzo e, grazie al nuovo sistema di punteggio, mostra le performance single-core e multi-core in maniera separata.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima”]


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici.

Tramite riga di comando è possibile configurare questo benchmark per l’esecuzione su un numero predefinito di threads, al fine di fruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).

wPrime, al pari del SuperPI, risulta un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.

Sandra è un tool di benchmark per l’intero sistema PC, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.

PYPrime 2 è un valido programma di benchmarking completamente open-source, basato su Python e pensato per la misura delle performance del proprio PC con prevalenza su quello che è il comparto di memoria (RAM), più che il microprocessore in sé.

Di conseguenza, per l’ottenimento dei migliori risultati, sarà necessario spingere sulla frequenza di clock delle proprie RAM e ottimizzarne al meglio le latenze.

Nel grafico che segue il tempo impiegato, espresso in “secondi”, per l’esecuzione del benchmark in modalità “2B”:

AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione”]


WinRAR è un famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).

Il benchmark è inoltre una delle poche applicazioni in grado di creare e modificare gli archivi RAR (file con l’estensione . rar), che sono codificati con un algoritmo di compressione proprietario.

Oltre a queste funzioni include anche la funzione di riparazione, backup avanzato e conversione degli archivi, crittografia cifrata e compatibilità su ogni sistema operativo. È in grado di integrarsi con software antivirus, ed è disponibile in 42 lingue.

7-Zip è il noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.

VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio.

Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.

Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.

HWBOT Realbench è un software di benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT, completamente gratuito e basato sull’ormai rodato Realbench di ASUS. Il programma, sviluppato in collaborazione con i migliori professionisti dell’overclock, sfrutta applicazioni Open Source e semplici ma efficaci script per misurare le prestazioni reali del sistema e fornire un punteggio imparziale dovuto solamente alla potenza di calcolo effettiva.

Il programma sfrutta, inoltre, le più recenti istruzioni come SSE4, AVX e DXVA, ed è presente anche un test “burn in” per verificare l’affidabilità della macchina sotto stress prolungato, molto utile appunto per verificare la stabilità in condizione di overclocking. I numerosi software open-source adottati, tra cui Blender, Handbrake, GIMP e LuxMark supportano le più recenti estensioni per sfruttare al meglio le CPU di nuova generazione.

HWBOT X265 è il nuovo benchmark recentemente introdotto sul noto sito HWBOT con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video H.265/HEVC utilizzando dei filmati campione ad alta risoluzione.

Nel grafico i risultati ottenuti, eseguendo il test sia con il preset 1080p che con il più pesante 4K, espressi in FPS medi. In questa pagine (1080p / 4K) è disponibile un database, costantemente aggiornato, in cui poter confrontare i risultati ottenuti da molteplici microprocessori.

[nextpage title=” Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima”]


Il 3DMark 11, la penultima versione del famoso software, richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.

La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.

Il 3DMark Advanced Edition, la nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark (attualmente UL Benchmarks). Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy, Port Royal e Speed Way.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer di fascia bassa. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10.

Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike, Time Spy, Port Royal e Speed Way, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike), DirectX 12 (Time Spy) e DirectX 12 & DirectX Raytracing (Port Royal e Speed Way).

I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Fire Strike (Normal, Extreme ed Ultra), Time Spy (Normal ed Extreme), Port Royal ed ovviamente il recente Speed Way. Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.

PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da UL Benchmarks, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).

Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Professional v2.1.2636), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.

Procyon è il nuovo e potente software di benchmarking sviluppato da UL Benchmarks, espressamente pensato per l’utenza professionale (industria, imprese, vendita al dettaglio) e la stampa. Il programma si compone di diversi benchmark integrati, ognuno con caratteristiche differenti ma ben integrato in un’interfaccia e set di funzionalità comuni. Ogni benchmark è progettato per un caso d’uso specifico e utilizza applicazioni reali ove possibile. L’azienda sta lavorando a stretto contatto con diversi partner del settore al fine di garantire che ogni serie di test integrati in Procyon sia accurata, pertinente e imparziale.

Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma gentilmente fornitaci dall’azienda (Procyon Professional v2.6.848), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame.

Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto sfruttando la suite Office Productivity Benchmark che, come facilmente intuibile, utilizza le applicazioni di Microsoft Office (nel nostro caso la versione 2021) per misurare le prestazioni offerte dal PC per scopi di produttività d’ufficio. Il benchmark si basa su attività rilevanti e del mondo reale che utilizzano Microsoft Word, Excel, PowerPoint e Outlook, combinando l’importanza di testare le prestazioni con le stesse app che gli impiegati usano quotidianamente con la comodità di un test standardizzato ed in grado di produrre risultati coerenti e ripetibili.

Il nuovo Unigine2 Superposition è stato realizzato direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, Tale benchmark è basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato. Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili.

Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala. Oltre a questo sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).

I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low, 1080p Extreme e 4K Optimized. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

[nextpage title=”Prestazioni Giochi”]


Assassin’s Creed: Valhalla è un videogioco sviluppato da Ubisoft Montreal e pubblicato da Ubisoft. È il dodicesimo capitolo della saga principale di Assassin’s Creed, sequel di Assassin’s Creed: Odyssey, pubblicato nel 2018.

Un anno dopo aver rivissuto le memorie della Misthios, Layla Hassan si trova nel New England per indagare su due eventi apparentemente non correlati: il progressivo rinforzo del campo geomagnetico (fenomeno che causa un’eterna aurora boreale) e il ritrovamento del corpo di un guerriero vichingo del IX secolo, risalente a ben due secoli prima della presenza norrena in America.

Nonostante sia ancora turbata dalla morte di Victoria Bibeau, e sebbene senta un forte influsso proveniente dal Bastone di Hermes, Layla decide di rivivere attraverso l’Animus le memorie del guerriero vichingo, coadiuvata dai due Assassini Shaun Hastings e Rebecca Crane. Il gioco è in grado di sfruttare le API DirectX 12.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:



F1 22 (o anche Formula 1 2022) è un videogioco di guida sviluppato da Codemasters, ed uscito il primo luglio 2022. È il secondo capitolo della serie distribuito da EA Sports, dopo aver acquisito Codemasters a metà febbraio 2021. È basato sul campionato mondiale di Formula 1 2022 e sui campionati di Formula 2 2022 e 2021.

Il gioco, presentato lo scorso mese di giugno su PC, è in grado di sfruttare le API DirectX 12, oltre che il ray-tracing tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:



Far Cry 6, ultimo titolo della fortunata serie sviluppata da Ubisoft, è ambientato nell’isola caraibica fittizia di Yara, un paradiso tropicale dove un guerrigliero ambisce a riportare l’isola al suo antico splendore, combattendo per la libertà contro “El presidente” Antón Castillo, un dittatore malvagio e temuto dal popolo.

L’ultimo capitolo della saga, presentato lo scorso mese di ottobre su PC, è sviluppato dalla Ubisoft Toronto e Ubisoft Montreal ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing dei riflessi e delle ombre tramite API DirectX Raytracing (DXR).

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:



Circa due mesi dopo la sua precedente avventura, Lara Croft e il suo amico Jonah sono nuovamente sulle tracce della Trinità. Seguendo gli indizi lasciati dal padre di Lara, i due arrivano a Cozumel, in Messico, per spiare il capo della cellula locale, il dottor Pedro Dominguez; durante una spedizione in una tomba già visitata dall’organizzazione, Lara scopre alcune notizie circa una misteriosa città nascosta.

Successivamente, camuffandosi con gli abiti tipici per il dia de los muertos, Lara riesce a seguire gli adepti della Trinità, scoprendo così che Dominguez è addirittura il capo dell’organizzazione e che è sulle tracce di una misteriosa reliquia nascosta in un tempio non ancora localizzato. Vivi momenti di pura azione, conquista nuovi luoghi ostili, combatti usando tattiche di guerriglia ed esplora tombe mortali in questa evoluzione del genere action survival.

L’ultimo capitolo della saga (il settimo in ordine cronologico), presentato lo scorso mese di settembre su PC, è sviluppato dalla Crystal Dynamics e distribuito da Square Enix ed è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing delle ombre tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:



Watch Dogs: Legion è un videogioco di genere action-adventure sviluppato da Ubisoft Toronto e distribuito da Ubisoft il 29 ottobre 2020 su Microsoft Windows, PlayStation 4, Xbox One e Google Stadia, il 10 novembre su Xbox Series X e S, ed il 12 novembre su PlayStation 5. È il terzo capitolo della serie Watch Dogs e sequel di Watch Dogs 2.

Nel 2026, grazie a un sistema di sorveglianza avanzato noto come ctOS, il gruppo hacker londinese DedSec ha preso il controllo del Regno Unito nell’atto di combattere la Albion, società di sicurezza privata, il quale, influenzando il governo, ha creato uno stato autoritario. Per affrontarli, il gruppo potrà reclutare ogni cittadino di Londra, ognuno con le proprie capacità, problematiche e esperienze. Assoldandoli all’interno del DedSec per liberare la città, ogni personaggio nel gioco avrà le proprie abilità e fornirà un’influenza dinamica alla narrativa del gioco man mano che la storia avanzerà…

Il gioco è in grado di sfruttare le ultime DirectX 12, oltre che il ray-tracing dei riflessi tramite API DirectX Raytracing (DXR) e la tecnologia Deep Learning Super-Sampling (DLSS) di NVIDIA.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:


[nextpage title=”ASRock Z790 Taichi Lite: Prestazioni Controller”]


Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (Intel Z790 Express)


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).



ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).



Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel nuovissimo Intel Z790 Chipset sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Samsung SSD 750 EVO da 500GB). Non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su precedenti schede madri testate provviste di PCH di fascia mainstream (Serie 600 e Serie 700). Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore.


Prestazioni M.2 PCI-Express Gen 4.0 x4 (Intel Z790 Express PCH & Intel CPU Raptor Lake-S)


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).



ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).



La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA.

La nuovissima Z790 Taichi Lite dispone sia di connessioni PCI-Express Gen4 x4 (64Gb/s) e sia di più recenti e prestanti PCI-Express Gen5 x4 (128Gb/s). Queste ultime, come precisato nel corso del nostro articolo, sono pienamente retrocompatibili e vanno a sfruttare le linee PCIe messe a disposizione dai nuovi microprocessori di dodicesima e tredicesima generazione, mentre le restanti si appoggiano direttamente al chipset (Z790 Express).

Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento di entrambe le tipologie di connessione (PCH o CPU) utilizzando un valido prodotto marchiato Corsair, precisamente l’MP600 Pro XT NVMe PCIe Gen4 M.2 SSD da 2TB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura.


Prestazioni Controller USB 3.2 Gen2x2 (Intel Z790 Express)


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Esso risulta molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.

Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s).



ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).



La nuovissima Z790 Taichi Lite di ASRock prevede il pieno supporto verso tutte le più recenti interfacce di trasmissione USB disponibili. Troviamo porte USB 3.2 Gen1x1 da 5Gb/s, USB 3.2 Gen2x1 da 10Gb/s ed un’ancor più prestante USB 3.2 Gen2x2 capace di assicurare un massimo di ben 20Gb/s.

Nelle prove che seguiranno andremo a focalizzarci proprio su quest’ultima interfaccia, per la quale il produttore taiwanese mette a disposizione una coppia di porte direttamente accessibili sfruttando la Type-C Front-Panel on-board, e gestite in modo nativo dal nuovo chipset Z790 Express di Intel.

Per portare a termine i nostri test abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio Silverstone, precisamente l’SST-MS12, un enclosure USB 3.2 Type-C to NVMe M.2 SSD di ottima qualità e capace di sfruttare appieno l’interfaccia SuperSpeed+ da 20Gb/s, nella quale abbiamo installato un validissimo Kingston A2000 M.2 PCIe NVMe SSD da 500GB [SA2000M8/500G].

Le prestazioni ottenute, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e di gran lunga superiori rispetto a quanto registrato usando la medesima combo enclosure/disco su porta USB 3.2 Gen2x1 (10Gb/s), raggiungendo velocità di trasferimento praticamente doppie e superando in più di un’occasione i 2.000MB/s e 1.900MB/s rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.

[nextpage title=”ASRock Z790 Taichi Lite: Analisi comparto audio integrato”]


Così come la maggior parte delle recenti schede madri di fascia alta, anche la nuova Z790 Taichi Lite è provvista di un comparto audio integrato di qualità, basato sull’ormai noto e collaudato Codec Realtek ALC4082 su bus USB, capace di offrire supporto Audio HD a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 192kHz. Oltre a questo è presente un potente DAC per audio front-panel ESS SABRE9218 da 130dB(A) SNR e 112dB(A) THD+N con supporto per cuffie ad alta impedenza (fino a 600Ohm).

Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio.

A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:

Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di elevata qualità, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto. Per eliminare qualsiasi tipo d’interferenza elettromagnetica (EMI) è stato completamente isolato il circuito audio dagli altri circuiti sulla scheda madre.

L’utilizzo di condensatori audio WIMA ad alta qualità e connettori placcati oro, inoltre, incrementa ulteriormente la qualità sonora, rendendola ancor più chiara e cristallina, mentre si ascolta musica o durante una sessione di gioco. La gestione avanzata delle molteplici funzionalità messe a disposizione dalla tecnologia Nahimic Audio (by SteelSeries) è affidata ad una suite dedicata.

Il programma si presenta con un’interfaccia davvero molto accattivante ed intuitiva, capace di garantire una configurazione ottimale del comparto audio in pochi minuti.

[nextpage title=”Consumi Rilevati”]


Per finire abbiamo misurato i consumi del sistema di prova completo, direttamente alla presa di corrente (a monte dell’alimentatore).

Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:


  • Idle con funzionalità di risparmio energetico attivate;
  • Full-Load eseguendo il programma Cinebench R23 in modalità Multi-Core;
  • Full-Load eseguendo il programma 3DMark con preset Speed Way;
  • Full-Load Stress eseguendo 30 minuti di Prime95 v30.8 build 17 in modalità Small FFTs.


Come possiamo osservare dal grafico riepilogativo, i valori di consumo registrati dalla nostra piattaforma di test si dimostrano più che buoni. Alla luce delle nostre rilevazioni non possiamo che ritenerci piacevolmente soddisfatti di questa nuovissima scheda madre targata ASRock.

[nextpage title=”Conclusioni”]

Con la nuova scheda madre Z790 Taichi Lite, una particolare variante della prestigiosa serie Z790 Taichi,  l’azienda punta ad offrire ai propri clienti tutte le caratteristiche tecniche e le funzionalità che contraddistinguono il modello originale, ma ad un costo finale sensibilmente inferiore. Una soluzione, quindi, che fa della sostanza il suo principale punto di forza, e con la quale abbiamo osservato un ritorno alle origini della serie per quanto riguarda il design, indubbiamente meno “premium” ma non per questo poco intrigante e sicuramente adatta a tutti coloro che amano tenere a vista i componenti del proprio sistema, oltre che in grado di prestarsi ottimamente anche ad eventuali progetti di modding a tema, anche per via della presenza di un accattivante sistema di illuminazione a LED completamente personalizzabile grazie alla tecnologia proprietaria Polychrome SYNC RGB.

A livello prettamente costruttivo ci troviamo senza dubbio dinanzi ad un prodotto contraddistinto da una qualità ai massimi livelli, a cominciare dal particolare PCB in fibra di vetro ad elevato spessore, composto di ben otto strati con 2oz di rame, aspetto che gli conferisce non soltanto un’elevata resistenza alle torsioni, ma anche una maggiore protezione verso le scariche elettrostatiche (ESD) e una maggiore resistenza all’umidità, garantendo al tempo stesso un migliore isolamento delle tracce di potenza e segnale, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di efficienza, prestazioni e temperature di esercizio.

Il layout della scheda appare pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. La distribuzione dei principali elementi è davvero ben organizzata e certamente frutto di uno studio approfondito da parte degli ingegneri del marchio. In posizione centrale spicca il socket di connessione LGA-1700, in grado di assicurare pieno supporto verso tutte le recenti soluzioni Core di dodicesima e tredicesima generazione, meglio note agli appassionati con il nome in codice Alder Lake e Raptor Lake, e sviluppate con l’avanzato processo produttivo a 10 nanometri denominato Intel7.

La scheda madre adotta una robusta circuiteria di alimentazione digitale (Digital PWM) da 24+1+2 Fasi (CPU Vcore + VCCGT + VCCAUX), espressamente progettata per garantire un’ottima stabilità e durevolezza nel tempo, anche in condizione di overclocking elevato. Gli stadi di alimentazione, come abbiamo visto, prevedono componenti discreti di indubbia qualità, tra cui condensatori polimerici giapponesi Nichicon FP 12K Black, certificati per un MTBF pari a ben 12.000 ore e caratterizzati da un ESR estremamente basso, ed eccellenti MOSFET RAA2201040 105A Smart Power Stage (SPS) prodotti da Renesas Electronics e in grado di supportare sino a ben 105A di corrente per ogni singola fase.



L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla presenza di un sistema di dissipazione del calore in alluminio ben dimensionato, capace di garantire il mantenimento di basse temperature d’esercizio anche in situazioni di elevato stress (XXL Aluminium Alloy Heatsink). Il fissaggio alla piastra avviene mediante l’utilizzo di viti, certamente ben più sicure delle più tradizionali clip plastiche, mentre il contatto con le componenti avviene mediante pad termoconduttivi di buona qualità.

Al pari delle ultime proposte del marchio, anche su questo modello è prevista la presenza di connettori 4-Pin PWM idonei alla gestione/regolazione delle pompe a liquido, capaci di erogare un massimo di 2.0A (24W), oltre che di semplificare ancor più l’integrazione del proprio impianto. La scheda dispone anche di un connettore ancor più potente, da ben 3.0A (36W), adatto al collegamento di ventole di raffreddamento estremamente prestanti e/o multiple.

Le possibilità di espansione sono più che buone e garantite dalla presenza di una coppia di slot PCI-Express Gen 5.0 x16 (ovviamente retro-compatibili con lo standard di terza e quarta generazione) ed uno slot PCI-Express Gen 4.0 x16 (x4 elettrico), utile per l’installazione ad esempio di schede audio dedicate, unità di memorizzazione o eventuali controller supplementari. Seppur oramai il supporto Multi-GPU non sia più di fondamentale importanza, nemmeno per i giocatori più esigenti, la scheda madre prevede il pieno supporto verso la tecnologia AMD CrossFire in configurazione 2-Way (x8/x8). Gli slot PCI-Express appaiono ben spaziati al fine di consentire l’installazione delle schede grafiche in maniera idonea al mantenimento di buone temperature di esercizio.

Il produttore taiwanese, oltre alle consuete porte Serial ATA classiche, ha previsto la presenza di connessioni di tipo M.2 PCI-Express, compatibili con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) M-Key fino a 80mm di lunghezza. Nello specifico la scheda dispone di un connettore su bus PCI-Express 5.0 x4, capace di assicurare una bandwidth di ben 128Gb/s ed in grado di sfruttare le linee di quinta generazione messe a disposizione dai più recenti microprocessori Core. Troviamo, inoltre, ben quattro connettori su bus PCI-Express 4.0 x4, limitati (si fa per dire) ad una bandwidth massima pari a 64Gb/s, tre dei quali gestiti direttamente dal nuovo chipset Z790 Express di Intel.

Il produttore ha provvisto la scheda di particolari Heatsink in alluminio di tipo “Full-Coverage M.2”, in grado di assicurare il corretto ed efficiente smaltimento del calore generato dalle sempre più prestanti unità in commercio al fine di prevenire il fenomeno del Thermal Throttling e assicurare così prestazioni velocistiche ai massimi livelli in ogni circostanza.

La scheda supporta pienamente anche i più prestanti standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e USB 3.2 Gen2x2 (20Gbps). Il produttore ha previsto, per il primo, la presenza di due porte, precisamente due Type-A collocate nel pannello posteriore I/O, mentre per il secondo è previsto un header Front Panel Type-C verticale. Non manca, inoltre, il pieno supporto verso l’ancor più prestante standard USB 4.0/Thunderbolt 4 da ben 40Gbps, con due connessioni Type-C collocate nel pannello posteriore I/O della scheda. La gestione di tutte queste connessioni è affidata esclusivamente al nuovissimo PCH Z790 Express di Intel.

Decisamente convincente il comparto di rete previsto per questa scheda madre. Nello specifico troviamo non soltanto un’ottima interfaccia di rete Gigabit Ethernet (10/100/1000 Mb/s) basata su controller Intel i219-V, ma anche un’ulteriore interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (10/100/1000/2500 Mb/s) gestita dall’ottimo controller Intel Killer E3100. Non manca, inoltre, il pieno supporto alla connettività wireless, grazie al modulo in formato M.2-2230 di produzione Intel preinstallato. Precisamente è stato scelto il modello di ultima generazione Killer Wi-Fi 6E AX1675 (AX210NGW), con piena certificazione Wi-Fi 6E 802.11ax (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.3.

Durante i nostri test, e applicando un overclock daily non proprio leggero, abbiamo osservato un’elevata stabilità della motherboard con temperature assolutamente basse dei dissipatori in zona alimentazione, rimasti praticamente tiepidi per tutta la durata delle prove e nei successivi giorni in cui abbiamo stressato la motherboard in un utilizzo ancor più intenso.

Complessivamente, analizzando il comparto prestazionale e le peculiarità di quello funzionale, siamo rimasti indubbiamente soddisfatti della nuova Z790 Taichi Lite!

La scheda madre è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio pari a circa 425,00€ IVA compresa, cifra interessante ed estremamente competitiva, oltre che ampiamente giustificata dalle caratteristiche tecniche, dalle funzionalità implementate e dalle indubbie potenzialità offerte da questo prodotto. Non possiamo che consigliarne l’acquisto a tutti coloro che intendono realizzare un sistema estremamente prestante, versatile e con notevoli potenzialità in overclocking.


Pro:


  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottimo layout ed eccellente qualità costruttiva;
  • Aspetto estetico del tutto unico ed intrigante, in pieno stile “Taichi”;
  • Robusta circuiteria di alimentazione digitale da 24+1+2 Fasi;
  • Nuovissimo PCH Intel Z790 Express;
  • Eccellente stabilità operativa durante le sessioni di test;
  • Ottime prestazioni complessive;
  • Eccellente predisposizione all’overclock;
  • Supporto per tutti i microprocessori dodicesima (Alder Lake-S) e tredicesima generazione (Raptor Lake-S) a 10nm Intel7;
  • Pieno supporto PCI-Express Gen 5.0;
  • Generosa disponibilità di connessioni;
  • Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express (quattro connessioni M.2 PCI-Express Gen4 x4 e una PCI-Express Gen5 x4);
  • BIOS completo e ricco di parametri;
  • Ottima interfaccia di rete 2.5-Gigabit Ethernet (Intel Killer E3100);
  • Modulo Intel Killer AX1675 (AX210NGW) Wi-Fi6E (fino a 2.400Mbps) e Bluetooth 5.3;
  • Sottosistema audio integrato di elevata qualità, basato su codec Realtek ALC4082, DAC per audio frontale ESS SABRE9218 e provvisto di supporto alla tecnologia Nahimic Audio (by SteelSeries);
  • Sistema di illuminazione basato su tecnologia proprietaria Polychrome SYNC RGB con software dedicato completo e intuitivo;
  • Supporto nativo allo standard USB 3.2 Gen2x1 (10Gbps) e Gen2x2 (20Gbps) con porte Type-A e Type-C on-board;
  • Supporto nativo allo standard USB 4 / Thunderbolt 4 (40Gbps) con porte Type-C on-board;
  • Prezzo indubbiamente molto competitivo;
  • Bundle completo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia ASRock-Logo per averci fornito il sample di test.


Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend


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