ASUS ROG MAXIMUS IV EXTREME P67

Logo_ASUS_MAXIMUS_IV_EXTREMENella recensione odierna andremo ad analizzare la nuova soluzione top di gamma prodotta da ASUS per la nuova piattaforma Intel Sandy Bridge LGA-1155, facente parte della famiglia di punta ROGRepublic of Gamers“, una linea che nasce con l’intento di soddisfare l’utenza più esigente offrendo caratteristiche tecniche di primo livello, unite a funzionalità avanzate per overclocking e feauture proprietarie esclusive. La Maximus IV Extreme, dotata del nuovo chipset Intel P67 Express, è espressamente concepita per spremere fino all’ultimo “MHz” dai recenti processori Intel Sandy Bridge. Non possiamo che augurarvi una piacevole lettura del nostro articolo!


Introduzione:


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ASUSTeK Computer Inc. è un’azienda fondata nel 1989 a Taiwan con l’obiettivo di realizzare prodotti tecnologici all’avanguardia. Attualmente è uno dei principali protagonisti del mercato delle 3C (Computer, Communication, Consumer Electronics). Da diversi anni è anche il maggior produttore al mondo di schede madri per computer. L’azienda ha però progressivamente esteso il proprio business alla produzione di diversi prodotti a elevato contenuto tecnologico, quali notebook, di cui è oggi tra i primi cinque produttori a livello mondiale, schede video, di cui è il primo brand per vendite sempre a livello Worldwide, e a seguire dispositivi ottici, soluzioni broadband, server, Pocket PC, prodotti per il networking, display LCD, telefoni cellulari, PDA Phone, GPS e Ultra Mobile PC.

Maggiori informazioni le trovate sul Sito Asus.

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Intel P67 Express Chipset: Caratteristiche Tecniche

La nuova soluzione di punta della linea ROG dell’azienda taiwanese adotta il nuovo Chipset Intel P67 Express, espressamente sviluppato per garantire pieno supporto agli ultimi processori di fascia media Sandy Bridge a 32nm su Socket LGA-1155.

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Come vediamo chiaramente dallo schema, il chipset P67 Express prevede un’architettura a singolo chip, resa possibile grazie all’integrazione, direttamente all’interno del microprocessore stesso, sia del Controller PCI-Express e sia del Memory Controller.

Quest’ultimo è di tipo Dual-Channel, certificato per supportare appieno moduli di memoria di tipo DDR3, operanti fino a una frequenza di 1333MHz.

Le linee PCI-Express 2.0, gestite direttamente dal controller integrato nella CPU, sono in totale 16. Sarà quindi possibile realizzare sistemi Multi-VGA (NVIDIA SLi o AMD CrossFireX) in configurazione 8x/8x.

Il chipset P67 Express è collegato al processore per mezzo di un Link DMI da 20Gb/s, e si occupa di fungere da bridge fra la CPU e i vari controller integrati e non.

Intel ha incluso al suo interno un Controller SATA in grado di gestire fino ad un massimo di 6 canali, di cui quattro di tipo SATA 3Gb/s e due SATA di terza generazione a 6Gb/s, pienamente compatibili con le tecnologie RAID di tipo 0, 1, 5 e 10.

Oltre a quanto detto, il chipset include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit, ulteriori 8 linee PCI-Express 2.0 (la cui gestione è a discrezione del produttore) ed un Controller USB compatibile con lo standard 2.0, in grado di gestire fino a un massimo di 14 porte. La gestione di eventuali connessioni USB 3.0, qualora prevista dal produttore della scheda madre, dovrà quindi essere affidata a controller esterni dedicati.

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ASUS ROG Maximus IV Extreme: Confezione e Bundle


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La ROG Maximus IV Extreme è giunta in redazione all’interno della confezione originale prevista dal produttore. Sulla scia di altre soluzioni appartenenti a questa linea, anche questa volta troviamo una confezione molto appariscente e accattivante in cui predomina il colore rosso, ricca di informazioni riguardanti il prodotto.

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La scheda, come da tradizione ROG, è caratterizzata da funzionalità proprietarie esclusive, che la rendono ideale per soddisfare anche l’utenza più esigente. Tra le più importanti segnaliamo la presenza di una circuiteria di alimentazione ROG Extreme Engine Digi+ di elevata qualità, il supporto alle tecnologie Multi-GPU NVIDIA SLI e ATI CrossFireX, la presenza di pulsanti e punti di lettura delle tensioni (ROG Probelt) e il supporto alla tecnologia ROG Connect & RC Bluetooth, grazie alla presenza di un modulo Bluetooth v2.0/v2.1+EDR fornito in dotazione.

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Il bundle è davvero molto completo, per non dire “esagerato”, difficile trovarne di così ricchi in altri prodotti. All’interno della confezione della scheda, infatti, troviamo:

  • 2x Manuali d’istruzioni;
  • 1x DVD Driver e Software;
  • 1x Modulo RC Bluetooth;
  • 1x Bustina di fascette;
  • 1x Etichette per cavi ROG;
  • 1x Bustina con sensori termici;
  • 1x ROG Probelt Set;
  • 1x Mascherina posteriore I/O;
  • 1x Bustina con ASUS Q-Connector;
  • 1x Bridge 3-Way SLI rigido;
  • 1x Bridge NVIDIA SLI flessibile;
  • 1x Bridge ATI CrossFireX;
  • 1x Bracket USB 2.0 2 porte;
  • 2x Cavi SATA 3Gb/s;
  • 2x Cavi SATA 6Gb/s;
  • 1x Cavo ROG Connect.

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ASUS ROG Maximus IV Extreme: La scheda – Parte Prima

Osservandola da vicino appare evidente la solidità e la qualità costruttiva della Maximus IV Extreme. Come di consueto, anche questa nuova ROG si presenta con un PCB interamente di colore nero sul quale spiccano delle componenti plastiche di colore rosso. Questo schema di colori è certamente tra i più gradevoli e attraenti conferendo quel pizzico di “aggressività” che non guasta mai in un prodotto di questo livello.

Il Form-Factor è conforme allo standard Extended-ATX (30.5 x 26.9 cm), caratteristica che rende questa scheda madre incompatibile con alcuni case in commercio, soprattutto se meno recenti. Consigliamo quindi di verificare la compatibilità prima dell’acquisto, in modo da evitare spiacevoli sorprese in fase di montaggio.

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Come possiamo osservare il layout appare molto pulito e ordinato, tutti i componenti sono posti con criterio nello spazio a disposizione. Possiamo notare il nuovo socket LGA-1155 in grado di ospitare tutti i nuovi processori Intel i3, i5 e i7 Sandy Bridge, anche se indubbiamente questo prodotto dà il meglio di sé con processori i5 ed i7 Serie K, dotati di moltiplicatore sbloccato per facilitare la pratica dell’overclock.

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La zona nelle immediate vicinanze del socket appare abbastanza ordinata e libera, caratteristica che facilita l’impiego di dissipatori anche voluminosi oppure, in caso di overclock estremi, la coibentazione. Il meccanismo di fissaggio del processore, sia anteriore sia posteriore, è di produzione LOTES.

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La circuiteria di alimentazione è denominata ROG Extreme Engine Digi+ ed è costituita da componentistica di alto livello, in modo da garantire elevata precisione, affidabilità e durata nel tempo, anche in condizioni di lavoro fuori specifica. La Maximus IV Extreme adotta un design di alimentazione che prevede 8 Fasi dedicate al processore e 3 Fasi dedicate, invece, al comparto memorie. Togliendo il dissipatore passivo è possibile ammirare il perfetto ordine con cui le componenti sono state disposte. Possiamo notare anche la presenza di un connettore di alimentazione 12v a 8-Pin.

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La circuiteria di alimentazione Extreme Engine Digi+ lavora in simbiosi con la tecnologia proprietaria Dual Intelligent Processor 2, che vede come protagonisti due coprocessori, Digi+ EPU (Energy Processing Unit) e TPU (TurboV Processing Unit) aventi il compito di ottimizzarne la gestione e i consumi energetici.

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Il dissipatore di calore, di tipo passivo e dotato di heatpipe, è fissato alla piastra tramite viti. Il contatto con le componenti avviene mediante classici pad termici. Il blocco dissipante si occupa, oltre che della dissipazione della circuiteria di alimentazione, anche del raffreddamento del chip NVIDIA NF200, posizionato sopra il primo slot PCI-Express, in posizione pressoché centrale.

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Molto gradevole alla vista il logo ASUS Republic of Gamers (ROG) posto sul dissipatore, retroilluminato in rosso durante il normale funzionamento della macchina.

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Spostandoci verso destra troviamo i quattro slot per memorie di tipo DDR3 con supporto Dual-Channel, in grado di ospitare moduli con frequenze di 1066/1333/1600/1866(OC)/2133(OC)/2200(OC). Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a 32GB.

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In prossimità degli slot per le memorie troviamo anche il connettore di alimentazione ATX 24 Poli, il pulsante Go Button, che permette il reset dei valori delle memorie al fine di risolvere eventuali problemi di compatibilità, oppure il caricamento del profilo salvato (Go Button File), gli interruttori per l’attivazione/disattivazione delle singole linee PCI-Express, i pulsanti Power & Reset, i punti di lettura delle principali tensioni di alimentazione (ASUS Probelt), l’interruttore LN2-Mode, che facilita la fase di avvio a temperature inferiori agli 0°C, e un comodo Debug Display LED a segmenti, che consente l’identificazione immediata di eventuali problemi di funzionamento della macchina.

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Sempre nella stessa zona della piastra troviamo anche il chip Nuvoton NCT6776F, responsabile delle funzioni di Hardware Monitoring della scheda.

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Le possibilità di espansione sono garantite da uno slot PCI-Express 2.0 1x, uno slot PCI-Express 2.0 4x e ben quattro slot PCI-Express 2.0 16x meccanici. La scheda supporta appieno le tecnologie Multi-GPU ATI CrossFireX ed NVIDIA 3-Way SLI, grazie all’implementazione on-board del chip NVIDIA NF200. In configurazioni a singola scheda grafica, questa deve essere installata nel primo slot PCI-Express, in modo da ricevere un segnale 16x elettrico. In configurazioni a doppia scheda grafica, queste vanno posizionate nel primo e terzo slot PCI-Express in modo da lavorare entrambe con segnale elettrico 8x. Se invece s’intende creare una configurazione 3-Way SLI, le schede devono essere installate nel primo, secondo e quarto slot PCI-Express, in modo da operare in modalità 8x/16x/16x sfruttando il chip NVIDIA NF200.

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Per fornire il giusto quantitativo di corrente alle linee PCI-Express, nell’eventualità di utilizzo di configurazioni Multi-VGA, magari anche in condizioni di lavoro fuori specifica, la Maximus IV Extreme dispone di due connettori Molex 4pin supplementari, posizionati uno in prossimità del primo slot PCI-Express ed il secondo nella parte bassa della scheda, sotto l’ultimo slot PCI-Express 4x.

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Scendendo verso il basso notiamo la presenza di ben 8 porte Serial ATA, tutte ruotate in modo da facilitare l’inserimento dei cavi e migliorare il “cable management”. La differente colorazione consente di identificarne il tipo e il controller adibito alla loro gestione. Le quattro porte di colore grigio (SATA 3Gb/s), e due di quelle di colore rosso (SATA 6Gb/s), sono gestite direttamente dal chipset Intel P67 Express, mentre ulteriori due porte sempre di colore rosso sono gestite dal controller aggiuntivo 88SE9182 di Marvel, anch’esso conforme alle specifiche SATA3 6Gb/s. Ricordiamo che sono tutte configurabili in modalità singolo disco o RAID.

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ASUS ROG Maximus IV Extreme: La scheda – Parte Seconda:

Nella parte inferiore della scheda trovano posto i connettori per porte USB 2.0, Audio, Molex 4Pin PCI-Express e FAN supplementari, il pannello con i collegamenti case-mainboard e la doppia EEPROM BIOS rimuovibile con rispettivo Switch di selezione e supporto alla tecnologia BIOS Flashback, utile per recuperare la scheda madre in caso di errori di programmazione in fase di aggiornamento o di corruzione dati del BIOS primario.

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Le possibilità di Clear CMOS sono molteplici. La scheda, infatti, offre sia il classico Jumper dedicato, posizionato nella parte bassa della piastra, in prossimità della doppia EEPROM BIOS, sia un pulsante, posto nella parte alta della scheda, in prossimità del connettore di alimentazione 12v a 8pin ed infine un comodo switch, posto nel pannello I/O posteriore.

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La batteria tampone, invece, è posta in una posizione abbastanza discutibile, tra il primo e secondo slot PCI-Express, risultando inaccessibile una volta installata la scheda grafica. Nelle immediate vicinanze trova posto il clock generator ICS 9DB803DGLF.

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La gestione dell’audio è affidata al chip Realtek ALC889, che offre supporto HD-Audio a 8 canali. In prossimità del chip audio è stato posizionato il controller JMicron JMB362 addetto alla gestione delle due porte E-SATA situate nel pannello I/O posteriore della scheda.

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Le due interfacce di rete Gigabit Ethernet a disposizione sono gestite da controller di produzione Intel. Per la precisione la scheda adotta i modelli WG82583V e WG82579V.

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Le connessioni USB 3.0 sono gestite da due controller NEC D720200F1, senz’altro tra i più utilizzati dai vari produttori di schede madri. La scheda dispone, inoltre, di un connettore supplementare USB 3.0 che permette il collegamento di ulteriori porte, ad esempio nel pannello frontale del case.

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In dotazione con la Maximus IV Extreme viene fornito anche un modulo Bluetooth v2.0/v2.1+EDR, installabile a discrezione dell’utente nell’apposito connettore presente on-board. La scheda supporta la tecnologia proprietaria RC Bluetooth, grazie alla quale è possibile procedere all’overclock del proprio computer in remoto sfruttando per l’appunto questo tipo di connettività. Il modulo è inoltre dotato di un comodo switch di attivazione/disattivazione.

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Il pannello posteriore I/O della Maximus IV Extreme è molto ricco, troviamo infatti:

  • 1x Porta PS/2 per tastiera e mouse;
  • 8x Porte USB 3.0 (colore blu);
  • 1x Switch Clear CMOS;
  • 2x Porte E-SATA (colore rosso);
  • 1x Uscita SPDIF Ottica;
  • 1x ROG Connect Switch;
  • 1x Porta ROG Connect USB;
  • 6x HD Audio Jack;
  • 2x RJ-45 LAN Port;
  • 1x RC Bluetooth Switch “opzionale”.

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La tecnologia proprietaria ROG Connect consente di collegare il sistema a un notebook in modo da intervenire sui parametri di funzionamento, monitorare tensioni di alimentazione, ventole collegate, temperature e accedere alle funzionalità della tecnologia RC BIOS Flashback, il tutto da remoto all’interno di una pratica e semplice interfaccia utente.

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Il collegamento tra le due macchine avviene tramite apposito cavo USB, fornito in dotazione, da collegare alla porta USB dedicata, posta nel pannello posteriore I/O della scheda madre. Sul computer remoto sarà necessario installare il software di controllo RC Connect TweakIt! (presente sul DVD fornito in bundle, oppure direttamente scaricabile dal sito del produttore), mentre sul computer principale (provvisto di scheda madre ROG) sarà sufficiente premere l’apposito switch di attivazione.

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Per maggiori informazioni visitate la pagina web ufficiale dedicata a questo prodotto.

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Uno sguardo al BIOS – Parte Prima:

In concomitanza all’introduzione sul mercato della nuova piattaforma Intel Sandy Bridge, quasi tutti i produttori hanno deciso di adottare l’EFI Bios (acronimo di Extensible Firmware Interface BIOS). La sua interfaccia è notevolmente più evoluta e accattivante rispetto a quella classica alla quale eravamo abituati finora. Finalmente sarà possibile scorrere tra le varie pagine, impostare i parametri e quant’altro, semplicemente utilizzando il nostro mouse, in un ambiente che ricorda molto un comune sistema operativo Windows.

Il BIOS di questa scheda madre, denominato “ASUS Republic of Gamers BIOS Utility”, è veramente completo e di facile comprensione. Per accedervi è sufficiente premere, come di consueto, all’avvio della macchina, il tasto “CANC”.

Data l’innegabile inclinazione di questa scheda madre alla pratica dell’overclock, si accederà immediatamente alla modalità “Advanced Mode” e non alla più semplificata “EZ-Mode” come invece avviene sulle normali soluzioni P67/H67 dell’azienda taiwanese. Sarà comunque possibile accedere alla modalità semplificata cliccando sul pulsante in alto a destra “Exit” e selezionando nell’elenco delle opzioni “ASUS EZ Mode”.

In questa modalità, molto pratica e del tutto semplificata, troviamo le principali funzioni e informazioni sul sistema, quali ad esempio le principali letture, tra cui le temperature d’esercizio e tensioni di alimentazione, la data e l’ora, la versione corrente del BIOS in uso, le impostazioni della lingua e sulla priorità delle periferiche di Boot, un tasto per l’accesso al Boot Menu e per il ripristino delle impostazioni di fabbrica e la possibilità di scegliere fra tre differenti profili preimpostati per il risparmio energetico (Power Saving, Normal e ASUS Optimal).

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La modalità “Advanced Mode” ci mette subito a disposizione un quantitativo notevolmente superiore di parametri, in un’interfaccia chiara e ordinata, suddivisa in varie sezioni, con menù posto nella parte superiore dello schermo.

La prima sezione mostrata è identificata come “Extreme Tweaker” ed è quella senz’altro più interessante. Al suo interno trovano posto tutti i principali parametri di funzionamento della macchina, quali frequenze, tensioni di alimentazione, latenze delle memorie e molto altro ancora. I parametri impostabili, per la gioia degli “smanettoni” sono veramente molti e di facile interpretazione.

Con questa nuova piattaforma sono stati introdotti dei nuovi acronimi per indicare la funzione di alcuni parametri. Troviamo, ad esempio, il “CPU IO Voltage o VCCIO” e il “SA Voltage o VCCSA”. Il primo non è altro che il vecchio VTT/VQPI, vale a dire la tensione applicata all’IMC Integrato nel processore. Il secondo, invece, fa riferimento al System Agent interno, e serve sostanzialmente, a fornire una quantità maggiore di alimentazione all’IMC Integrato e al controller PCI-Express.

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Uno sguardo al BIOS – Parte Seconda:

La seconda sezione è identificata come “Main” e racchiude al suo interno varie informazioni, fra cui alcuni dettagli sulla scheda madre e sul processore, la data e l’ora, l’impostazione della lingua e l’accesso alla sotto-sezione “Security”, nella quale potremo inserire una Password per impedire l’accesso indesiderato al BIOS e/o al Computer.

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La terza sezione, denominata “Advanced”, racchiude, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle varie impostazioni della CPU, del Serial ATA, dei LED on-board, del ROG Connect e del risparmio energetico, oltre attivare/disattivare le varie periferiche integrate, quali ad esempio il Controller USB, la LAN, l’HD Audio e quant’altro.

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La quarta sezione, “Monitor”, come facilmente intuibile, permette di monitorare lo stato vitale del sistema, mostrando le temperature della CPU e della scheda madre, oltre che le varie tensioni di alimentazione. Sarà possibile, inoltre, programmare il funzionamento delle ventole tachimetriche collegate alla scheda, in modo da trovare il giusto compromesso tra temperature e rumorosità. In questa sezione troviamo la possibilità di abilitare la tecnologia “ASUS Anti-Surge”, che consente di proteggere i componenti da eventuali sbalzi di tensione.

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Infine, le ultime due sezioni, ovvero “Boot”, nella quale sarà possibile accedere alle impostazioni relative all’avvio della macchina, alle priorità delle varie periferiche e alla loro sequenza, e “Tool”, in cui ci viene offerta la possibilità di salvare i vari settaggi di overclock sottoforma di profili (fino ad un massimo di 8), ed eventualmente ricaricarli in ogni momento senza il bisogno di reinserire tutto manualmente, le informazioni sull’SPD delle memorie, il salvataggio di un profilo da associare al tasto “Go Button” on-board, oltre che l’accesso all’EZ-Flash, che ci consente di aggiornare/ripristinare il BIOS della scheda madre, in maniera semplice e veloce.

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Per salvare le modifiche finora apportate, ripristinare le impostazioni predefinite oppure semplicemente uscire senza applicare nulla, è sufficiente cliccare sul tasto “Exit”, nell’angolo in alto a destra dello schermo. Sempre tramite questo tasto, volendo, possiamo chiudere la modalità avanzata (Advanced Mode) ed accedere nuovamente alla più semplice EZ-Mode, già osservata in precedenza.

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Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS a questo indirizzo.

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Sistema di Prova e Metodologia di Test:

Nella tabella che segue vi mostriamo il sistema di prova utilizzato per i test di questa scheda madre:

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Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati. L’hardware è stato montato su di un banchetto di produzione DimasTech.

Le prove sono state condotte con l’obiettivo di analizzare le performance velocistiche della nuova piattaforma Intel, oltre che le potenzialità di overclock della scheda madre in oggetto.

Per raggiungere il nostro obiettivo, ci siamo basati su tre differenti livelli di settaggio di CPU/RAM, preventivamente testati, al fine di avere problemi di instabilità:


– Livello 1: Processore alla frequenza di default di 3.4GHz, funzionalità Turbo attivata. Memorie impostate a 1333MHz con latenze pari a 9-9-9-24-1T.

– Livello 2: Processore in overclock alla frequenza di 4.0GHz, impostando moltiplicatore a 40x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 1866MHz con latenze pari a 8-9-8-24-1T.

– Livello 3: Processore in overclock alla frequenza di 4.6GHz, impostando il moltiplicatore a 46x e mantenendo inalterato il BCLK (100.0MHz). Memorie impostate a 2133MHz con latenze pari a 9-11-9-27-2T.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo:

  • Cinebench 11.5 64bit;
  • POV Ray 3.7 RC3;
  • Blender 2.55b 64bit;
  • Fritz Chess Benchmark;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • SuperPI 1.5Mod XS;
  • WPrime Benchmark v1.55;
  • Hexus PiFast;
  • AIDA64 Extreme 1.70.1400.

Prestazioni Multimedia e Compressione:

  • WinRAR 4.0 Beta7 64bit;
  • 7-Zip 9.20 64bit;
  • X264 HD Benchmark v4.0;
  • PCMark 2005;
  • 3DMark 2006;
  • 3DMark Vantage;
  • 3DMark 11.

Prestazioni Giochi:

  • FarCry 2 – DX10;
  • Lost Planet 2 – DX11;
  • Resident Evil 5 – DX10;
  • Alien vs Predator – DX11.

Durante tutte le prove la scheda grafica è stata mantenuta alla frequenza di default. Il sistema operativo è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione.

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Prestazioni Rendering e Calcolo:


Cinebench R11.5:


Maxon Cinebench R11.5 esegue test delle prestazioni mediante l’utilizzo combinato di calcoli matematici complessi. Il primo test riguarda le OpenGL, gli altri test effettuano il rendering di un’immagine, prima utilizzando un solo core del processore e successivamente tutti i core disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e con 4Core/8Thread.


POV-Ray 3.7 RC3:


POV-Ray è un famosissimo programma per la creazione di immagini tridimensionali. Vanta un motore per Ray Tracing tra i più avanzati. Sarà possibile creare immagini 3D, geometriche e non, di tipo foto realistico e di altissima qualità. La costruzione dell’immagine si ottiene mediante un linguaggio di programmazione di tipo matematico basato sulla geometria analitica nello spazio.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario per portare a termine il rendering di una scena di riferimento (Benchmark.pov), alla risoluzione di 1024×768.


Blender 2.55b:


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena “Flying Squirrel”.


Fritz Chess Benchmark:


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core.

Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


Euler3D v2.2:


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.


SuperPI 1.5Mod XS:


Famoso programma di benchmark che calcola le cifre decimali del PI Greco, mostrando il tempo impiegato. E’ un buon indice delle prestazioni di CPU e RAM.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 1M, 8M e 32M.


wPrime Benchmark v1.55:


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


Hexus PiFast:


Famoso programma di benchmark per CPU con principio di funzionamento analogo al SuperPI, ovvero anch’esso basato sul calcolo dei decimali del Pi Greco.

Nel grafico il tempo impiegato (in Secondi) al completamento del calcolo standard.


AIDA64 Extreme Edition 1.70.1400:


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti la Banda Passante e la Latenza delle Memorie.

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Prestazioni Multimedia e Compressione:


WinRAR 4.0 Beta7 64bit:


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 9.20 64bit:


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


X264 HD Benchmark 4.0:


Famoso Codec x264 grazie con il quale è possibile testare la potenza della propria CPU. Il suo funzionamento è basato sulla misurazione delle performance in termini di codifica video usando un filmato campione da trasformare in formato x264.


PCMark 2005:


Penultima versione del famoso benchmark di Futuremark, in grado di calcolare le performance generali del sistema, o dei singoli reparti (cpu, memoria, hard disk ecc.).

Nel grafico che segue il risultato complessivo ottenuto nelle Suite System e CPU.


3DMark 2006:


Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati) . La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli. Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range).

Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024 in DirectX 9.0c, è considerato sia il risultato complessivo sia il punteggio riferito alla singola CPU.


3DMark Vantage:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10.

Il benchmark si compone di 4 distinti test, 2 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme.

I test sono stati eseguiti sfruttando i seguenti preset: Entry, Performance e High. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e il singolo punteggio riferito alla CPU.


3DMark 11:


Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il nuovo benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 nelle modalità Entry, Performance e Extreme. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto ed il punteggio Physics.

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Prestazioni Giochi:


FarCry 2:


FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_2


Lost Planet 2:


Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition. Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test B”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_3


Resident Evil 5:


La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Raccon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S. ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà ad indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri….. Il gioco supporta le DirectX 10.

Il test è stato effettuato con il benchmark integrato, in modalità “Test fisso”, usando i seguenti settaggi:

Immagine_4


Aliens vs Predator:


La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme. Ed ora il Predator……

Il test è stato effettuato con il Benchmark Tool, usando i seguenti settaggi:

Immagine_5

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Overclock:

La serie ROG (Republic of Gamers) di ASUS è da sempre sinonimo di elevate performance e predisposizione alla pratica dell’overclocking. La Maximus IV Extreme, fiore all’occhiello di questa linea di prodotti, sviluppata per la recente piattaforma Intel Sandy Bridge LGA-1155, ci ha stupito per la grande stabilità in condizioni di lavoro “fuori specifica” e per la semplicità d’uso.

Gran parte del merito va attribuito senza dubbio all’ottima circuiteria di alimentazione (ROG Extreme Engine Digi+) e al buon livello di maturazione del BIOS (ricordiamo che noi ci siamo avvalsi dell’ultima versione 1303 ufficiale).

Il sample in nostro possesso ci ha consentito di raggiungere risultati veramente molto soddisfacenti. La ricerca della massima frequenza di BCLK, fissando il moltiplicatore a 40x, ci ha condotti sino ad un eccellente 108.8MHz. Non sono stati necessari settaggi particolari, le tensioni sono state praticamente lasciate a default all’interno del BIOS. In queste condizioni il sistema si è dimostrato pienamente stabile e in grado di chiudere senza alcun problema qualsiasi benchmark sintetico o gioco.

A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z.

FOTO_ASUS_-_124

Validate CPU-Z.

La massima frequenza raggiunta stabilmente dal nostro processore su questa scheda madre, servendoci di un sistema di raffreddamento Phase Change Single Stage, è stata di 5.540MHz, impostando il moltiplicatore a 55x (il massimo utilizzabile con questa CPU). Consideriamo questo risultato decisamente buono, poiché in queste condizioni siamo riusciti a chiudere qualsiasi benchmark che abbiamo provato ad eseguire.

Di seguito vi gli screen di alcune prove svolte:

FOTO_ASUS_-_125    FOTO_ASUS_-_126

FOTO_ASUS_-_127    FOTO_ASUS_-_128

La ricerca della massima frequenza validabile ci ha invece condotto sino a 5.565MHz. Oltre non siamo riusciti a spingerci con il processore in nostro possesso.

FOTO_ASUS_-_129

Validate Max Frequenza CPU.

Questa scheda madre si è inoltre dimostrata molto valida anche per quanto riguarda l’overclock del sottosistema memoria. Con il kit in nostro possesso (Kingston HyperX T1 2133MHz 9-11-9-27 1.65v), certificato per piattaforma Sandy Bridge, abbiamo raggiunto l’ottima frequenza di 1.158MHz, mantendo sia le latenze e sia la tensione operativa ai valori di targa.

A dimostrazione del risultato raggiunto vi mostriamo il validate di CPU-Z.

FOTO_ASUS_-_130

Validate Max Frequenza Ram.

Non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti!!

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}

Conclusioni:

hw-legend-platinum

Prestazioni/Overclock:cinque
Rapporto Qualità/Prezzo:cinque
Rumorosità/Consumi:cinque
Giudizio Complessivo:cinque

Questa nuova top di gamma di ASUS, appartenente alla linea ROG (Republic of Gamers), si è dimostrata un prodotto di assoluto livello, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. La componentistica adottata è di eccellente qualità, così come la circuiteria di alimentazione ROG Extreme Engine Digi+. Il layout è molto pulito e ordinato, le componenti sono poste con estremo criterio nello spazio a disposizione.

La scheda supporta appieno le tecnologie Multi-GPU AMD CrossFireX e NVIDIA SLI. Grazie all’adozione del chip NVIDIA NF200, sarà possibile configurare sistemi 3-Way SLI, con tre schede grafiche in parallelo operanti in modalità 8x/16x/16x. Il bundle fornito, particolarmente ricco, include tutti gli eventuali Bridge necessari per il collegamento delle schede grafiche.

Data la spiccata inclinazione di questo prodotto alla pratica dell’overclock non potevano mancare “optional” di rilievo come dei comodi punti di lettura per le principali tensioni di alimentazione (ASUS Probelt), gli interruttori per la disattivazione e attivazione delle singole linee PCI-Express, la presenza di comodi tasti Power & Reset e di una doppia EEPROM BIOS con supporto alla tecnologia BIOS Flashback, che rende prossime allo zero le possibilità che la scheda risulti inutilizzabile per problemi di corruzione, errori in fase di flash e quant’altro.

Proprio riguardo al BIOS, non possiamo che esprimere le nostre impressioni in merito. Il nuovo BIOS ROG, grazie anche alla nuova interfaccia grafica, appare veramente semplice ed intuitivo, pur essendo davvero completissimo, per la gioia degli “smanettoni”. Anche il livello di maturità ci è sembrato più che soddisfacente. Per le nostre prove ci siamo avvalsi dell’ultima versione ufficiale 1303, reperibile sul sito del produttore.

Dal punto di vista dell’overclock non potevamo che rimanere più che soddisfatti. La spiccata predisposizione di questa scheda madre a questa pratica ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati con l’hardware in nostro possesso, il tutto con assoluta semplicità.

La nuova ASUS ROG Maximus IV Extreme è disponibile sul mercato italiano ad un prezzo medio di circa 270€ IVA compresa, cifra più che giustificata dalle caratteristiche tecniche e dalle prestazioni di questo prodotto.


Pro:

  • Ottima scelta dei componenti;
  • Ottimo layout e qualità costruttiva;
  • Ottime feature esclusive (ROG Connect, RC Bluetooth, ROG iDirect, BIOS Flashback etc.);
  • Circuiteria di alimentazione di elevata qualità (ROG Extreme Engine Digi+);
  • Ottime prestazioni in overclock;
  • BIOS UEFI molto completo e intuitivo;
  • Doppia EEPROM BIOS con supporto BIOS Flashback;
  • Bundle davvero molto ricco;
  • Supporto Multi-GPU ATI CrossFireX & NVIDIA 3-Way SLI;
  • Presenza del chip NVIDIA NF200;
  • Presenza di punti di lettura e pulsanti Power & Reset on-board;
  • Interruttori per attivazione/disattivazione delle singole linee PCI-Express.

Contro:

  • Niente da segnalare.

Si ringrazia ASUS per il sample fornitoci.

Staff di HW Legend

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