MSI GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC)

001-msi-geforce-gtx650ti-pe-copertinaA pochi giorni di distanza dalla presentazione delle nuove soluzioni grafiche Nvidia GeForce GTX 650 e GeForce GTX 660, espressamente dedicate alla fascia di mercato ad alto volume, l’azienda di Santa Clara si appresta a completare la line-up Kepler, introducendo sul mercato un interessante modello, contraddistinto da ottime prestazioni velocistiche, la GeForce GTX 650 Ti. Nella recensione odierna osserveremo una delle ultime novità di MSI basata proprio su questo ottimo processore grafico NVIDIA. Stiamo parlando della nuova GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC), una scheda grafica non reference con caratteristiche tecniche davvero molto interessanti. Ci auguriamo che la lettura sia di vostro gradimento!

MSI GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC) – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 4,5/5


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Micro-Star International, nota con l’acronimo MSi, è un’azienda cha dal lontano 1986, grazie alla indiscussa qualità dei propri prodotti, ha riscosso un notevole successo nel settore informatico. Successo consolidato ed incrementato con una continua ricerca tecnologica volta ad un miglioramento costante dei suoi prodotti.

MSI è leader nella produzione di schede madri, schede video, server/workstation, barebone, networking , elettronica di consumo e Notebook., attestandosi tra i primi 3 produttori di motherboard a livello globale e tra i primi 5 produttori di server.


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La testimonianza del grande impegno profuso nell’operare nel mercato globale per offrire un servizio ottimale ai propri clienti è evidenziata dal supporto offerto in tutte le lingue del mondo attraverso sedi e siti web localizzati. MSi si trova oggi a Taiwan, in Cina, in USA, in Germania, in Francia, in Olanda, in Inghilterra, in Australia, in Giappone, in Corea, in Polonia, in Russia, in Canada, in India, in Italia, in Turchia, in Canada e in molti altri paesi del mondo.


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La cura estrema del cliente e la filosofia ”Prodotti di Qualità” emerge attraverso le certificazioni ISO9002 e ISO9001 di tutti i prodotti MSi, ottenute grazie a continui test sui componenti che hanno totalizzato una percentuale impressionante del 99,6% come livello di qualità, ben oltre gli standard di mercato.

Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale Micro-Star International.

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NVIDIA Kepler GK106: Uno sguardo alla nuova architettura


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La nuova architettura “Kepler”, sul mercato ormai da diversi mesi, nasce come naturale evoluzione delle precedenti soluzioni Fermi, con l’obiettivo di ottimizzarne non soltanto le prestazioni, ma soprattutto i consumi energetici. Tale aspetto rappresentava senza dubbio il vero e proprio punto debole della precedente generazione, fin dalla sua prima incarnazione, la GeForce GTX 480. Come di consueto, le prime soluzioni a vedere la luce sono state quelle di fascia alta, indubbiamente importanti per l’immagine dell’azienda e molto attese dagli appassionati di tutto il mondo, ma purtroppo fuori dalla portata della maggior parte dei giocatori, per via di un costo certamente non popolare. Oltre il 90% dei giocatori, infatti, tende ad acquistare schede grafiche nella fascia di prezzo compresa tra 100€ e 250€, fascia che almeno fino a questo momento non comprendeva soluzioni basate sulla nuova architettura di NVIDIA. Non molti giorni fa tale “mancanza” fu in parte colmata dalla presentazione ufficiale delle GeForce GTX 650 e GeForce GTX 660, basate, rispettivamente, sui processori grafici GK107 e GK106. Tuttavia la differenza prestazionale che separa queste due soluzioni è tutt’altro che contenuta, ragion per cui è stato presentato proprio in questi giorni un nuovo modello, la GeForce GTX 650Ti, in grado di rappresentare a tutti gli effetti una soluzione intermedia, sia per quanto concerne le pure prestazioni velocistiche e sia per quanto riguarda il costo finale.

Osserviamone la struttura interna nel dettaglio:

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Possiamo notare dal diagramma a blocchi come il processore grafico “GK106” sia composto da diversi elementi, ognuno dei quali specifico per una determinata operazione. Il blocco principale è sempre denominato GPC (Graphics Processing Cluster) e prevede soluzioni per la rasterizzazione, lo shading e la gestione delle texture. Questo processore grafico, già alla base delle precedenti soluzioni GeForce GTX 660, è stato leggermente semplificato, disabilitando un unità SMX, in maniera da dar luce alla nuova soluzione grafica intermedia GeForce GTX 650Ti. Questa, infatti, prevede la presenza di due blocchi GPC completi, di una memoria Cache L2 dedicata di 256KB e di un’affinata unità Raster Engine (per la rimozione di tutti i triangoli non visibili dalla scena, al fine di ridurre la banda necessaria). Troviamo, inoltre, quattro unità SMX (Streaming Multiprocessor) di nuova generazione, completamente ridisegnate, capaci di prestazioni superiori e consumi significativamente più bassi rispetto alle SM di Fermi.

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La maggiore potenza computazionale, rispetto alla precedente generazione di processori grafici, deriva principalmente dal quantitativo superiore di unità CUDA Core. In ogni SMX, infatti, trovano posto ben 192 CUDA Core, ben sei volte in più rispetto alle unità SM di Fermi (32 unità), per un totale complessivo di 768 CUDA Core. L’aumento delle unità di elaborazione si è reso necessario per compensare l’abbandono del classico approccio “clock double speed” in favore di una più semplice frequenza di clock unificata tra GPU e CUDA Core, a tutto vantaggio dei consumi complessivi. Ecco come si presenta al suo interno ogni singola unità SMX:

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Appare evidente come la maggior parte delle unità fondamentali, per l’esecuzione dei calcoli grafici, siano state inglobate all’interno della nuova SMX. Oltre alle suddette unità di elaborazione (CUDA Core) troviamo, infatti, ben 16 Texture Unit (TMU), un nuovo motore Polymorph Engine 2.0 (che si occupa, oltre che dell’output, anche della gestione del Vertex Fetch, Attribute Setup, Viewport Transform e del Tessellator, in maniera due volte più efficiente rispetto a Fermi), ben 32 unità Load/Store e altrettante unità SFU (Special Function Unit), in grado di eseguire istruzioni come seno, coseno e radice quadrata, oltre che l’interpolazione grafica. Troviamo, inoltre, una cache dedicata di 64KB utilizzabile come memoria condivisa o come Cache L1 e quattro Warp Scheduler, capaci di due istruzioni per ciclo di clock.

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Rispetto a Fermi sono state completamente riviste le funzioni di controllo della schedulazione, semplificando notevolmente la complessa unità hardware dedicata all’individuazione e al riordino delle operazioni, sfruttando la “prevedibilità” della sequenza delle operazioni e delle latenze.

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La memoria Cache L2 (ampia 256KB), che ricordiamo essere dedicata alle unità GPC (Graphics Processing Cluster) presenti, è stata ottimizzata in maniera da poter supportare al meglio la maggiore potenza computazionale delle nuove unità SMX. L’incremento è quantificabile nell’ordine del 73% circa e riguarda soprattutto la gestione delle operazioni atomiche, in particolare quelle a indirizzo comune.

Il bus di memoria è di tipo aggregato e sfrutta due interfacce a 64 bit al fine di raggiungere un’ampiezza complessiva di 128 bit. L’adozione di moduli di memoria caratterizzati da un’elevata frequenza operativa (5.400MHz) consente comunque di ottenere una banda complessiva più che dignitosa, pari a 86.4 GB/s.

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Tecnologia Adaptive Vsync:


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Tra le novità, introdotte da NVIDIA in occasione della presentazione dell’architettura Kepler, troviamo anche una nuova tecnologia di Vsync, denominata Adaptive Vsync. Prima di entrare nei dettagli riteniamo opportuno illustrarvi quelle che sono le caratteristiche della normale tecnologia Vsync. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un notevole incremento delle prestazioni delle schede grafiche, incremento che ha consentito di ottenere framerate veramente molto elevati nei giochi di ultima generazione. Tuttavia questo aspetto non è positivo come potrebbe sembrare; se i frame generati, infatti, sono superiori alla frequenza di refresh del nostro monitor si andrà ad incorrere nel fastidioso fenomeno del “Tearing”, ovvero una sovrapposizione dei frame che implica una distorsione dell’immagine.

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La causa è semplicissima; se la scheda grafica è molto potente, capace quindi di superare agevolmente, in termini di FPS, la frequenza di refresh del monitor (solitamente 60Hz), quest’ultimo si troverà ancora occupato a visualizzare un frame nello stesso momento in cui la GPU invia i successivi, in rapida successione.

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La soluzione a questo problema è l’attivazione del Vsync nel pannello dei driver grafici, o nelle opzioni del gioco in uso; questa ormai indispensabile funzionalità consente di sincronizzare i frame, inviati dalla GPU, in relazione alla frequenza di refresh del proprio monitor, evitando qualsiasi tipo di distorsione dell’immagine, che andrebbe, purtroppo, a comprometterebbe l’esperienza di gioco. Ancora una volta però vi sono degli effetti “collaterali” che non devono essere sottovalutati. Ammettendo che il nostro monitor abbia una frequenza di refresh pari a 60Hz (come buona parte degli LCD del resto), cosa succederebbe se la GPU non arrivasse a garantire 60FPS? Semplicissimo, il Vsync scalerebbe automaticamente la soglia di sincronizzazione a 30Hz o a un altro sotto-multiplo di 60Hz (ad esempio 20 oppure 15Hz). Questo brusco calo è la causa di un altro fastidiosissimo fenomeno, conosciuto come “Stuttering”.

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La soluzione ad entrambe queste problematiche esiste, e prende il nome di “Adaptive Vsync”. La logica di funzionamento di questa nuova tecnologia messa a punto da NVIDIA è veramente molto semplice. La sincronizzazione verticale (Vsync) viene attivata e disattivata dinamicamente, in relazione al reale andamento del framerate. In altre parole se viene superata la soglia di sincronizzazione verrà attivato il Vsync, evitando il Tearing; al contrario se si scende al di sotto della soglia di sincronizzazione verrà automaticamente disattivato, in modo da seguire il naturale andamento del framerate, evitando così lo Stuttering.

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NVIDIA FXAA e TXAA: Nuove modalità di Anti-Aliasing


Le novità introdotte con l’architettura Kepler non si limitano soltanto alle pure prestazioni velocistiche, ma prendono in considerazione anche l’aspetto qualitativo dell’immagine. Per questo motivo sono state introdotte due nuove tecniche di filtraggio Anti-Aliasing, finalizzate a ridurre le scalettature nel rendering di spigoli obliqui.


Nvidia Anti-Aliasing FXAA:


Il nuovo NVIDIA FXAA consente di applicare il filtro Anti-Aliasing in fase di post processing, sfruttando la potenza di calcolo delle unità CUDA Core, in maniera da ridurre notevolmente l’impatto prestazionale, rispetto alle tradizionali tecniche di Multi-Sample Anti-Aliasing (MSAA).

La nuova modalità di filtraggio è attivabile direttamente all’interno del pannello di controllo dei driver NVIDIA a partire dalla release R300. In questo modo il funzionamento è garantito, quindi, con centinaia di videogiochi.

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A seguire vi mostriamo una comparazione tra l’assenza di filtraggio Anti-Aliasing, la tecnica di filtraggio MSAA 4x e la nuova tecnica FXAA in post processing.

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Nvidia Anti-Aliasing TXAA:


Il nuovo NVIDIA TXAA è una tecnica di filtraggio pensata per sfruttare appieno le elevate performance FP16 delle Texture Unit della GeForce GTX 670. Il TXAA viene descritto da NVIDIA stessa come un mix tra il tradizionale filtraggio Multi-Sample in hardware e l’utilizzo di una componente temporale per migliorare la qualità dell’immagine.

A differenza della tecnica di filtraggio precedentemente descritta (FXAA), il TXAA non è attivabile, almeno per il momento, all’interno del pannello di controllo dei driver NVIDIA, ma dovrà essere implementato direttamente all’interno dei motori dei videogiochi.

Gli sviluppatori avranno modo di scegliere tra due differenti modalità: TXAA 1 e TXAA 2. La prima modalità è in grado di offrire una qualità dell’immagine equiparabile a quella ottenibile applicando un filtro MSAA 8x, con un impatto sulle prestazioni pari a quello di un MSAA 2x. La seconda modalità (TXAA 2) offrirà una qualità dell’immagine ancora superiore a quella del TXAA 1, con un impatto sulle prestazioni pari a quello di un MSAA 4x.

A seguire vi mostriamo una comparazione tra l’assenza di filtraggio Anti-Aliasing, la tecnica di filtraggio MSAA 8x e la nuova tecnica TXAA di NVIDIA.

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{jospagebreak_scroll title=NVIDIA NVENC: Nuovo Encoder Video in Hardware}


NVIDIA NVENC: Nuovo Encoder Video in Hardware


Un’altra novità di Kepler riguarda l’introduzione di una componente hardware dedicata alla codifica di contenuti video H.264, componente che prende il nome di NVENC. Prima della presentazione dell’architettura Kepler la decodifica dei flussi video veniva gestita direttamente dalle unità CUDA Core, con ovvi effetti sui consumi energetici della scheda. Utilizzando, invece, un componente hardware specializzato nella gestione dei flussi video, si riescono ad ottenere consumi molto più bassi e prestazioni notevolmente superiori rispetto alla gestione da parte dei CUDA Core.

Secondo quanto dichiarato dalla stessa NVIDIA, il nuovo NVENC è in grado di effettuare l’encoding di flussi video Full HD (1080p) ad una velocità ben otto volte superiore rispetto a quella in tempo reale. Prendendo come esempio l’encoding di un filmato 1080p, della durata di 16 minuti a 30FPS, sarà possibile portare a termine l’operazione in circa 2 minuti.

NVENC supporta, inoltre, gli standard H.264 Base, Main e High Profile Level 4.1 (vale a dire lo standard Blu-Ray), oltre all’MVC (Multiview Video Coding), per la gestione di filmati stereoscopici, e all’encoding di filmati con risoluzione massima di 4096 x 4096 pixel.

Il noto software Cyberlink Media Espresso 6.5 è in grado di sfruttare pienamente il nuovo encoder NVENC.

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Per verificarne le potenzialità abbiamo proceduto alla conversione di un filmato 1080p della durata di 1h e 55min sfruttando il profilo preimpostato “Apple iPhone 4S”, sia facendo uso dell’accelerazione hardware messa a disposizione da NVIDIA, e sia appoggiandosi esclusivamente sul processore centrale (Intel Core i7 3770K alla frequenza di 4.4GHz).

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MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): Confezione e Bundle


La MSI GTX650Ti Power Edition OC è giunta all’interno di una confezione molto resistente e dalle dimensioni contenute. La veste grafica risulta diversa dalla solita livrea a cui il marchio ci ha abituati innquesti anni. Il colore predominante ha tonalità azzurro/blu, con inseriti vari elementi grafici colorati, che la rendono gradevole e appagante alla vista.

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Sulla parte frontale troviamo: il logo aziendale, una stilizzazione della sigla PE (Power Edition) con a fianco la descrizione della possibilità di variare i voltaggi su tre diversi componenti, delle didascalie che ci indicano la presenza di un sistema di raffreddamento proprietario denominato Cyclone II Thermal Design, un logo “OC Edition”, che ci permette di intuire che il prodotto contenuto è contraddistinto da frequenze operative superiori a quelle reference, l’indicazione della GPU montata a bordo, ovvero GeForce GTX650Ti, il quantitativo di memoria, la compatibilità con il nuovo standard PCI-Express 3.0 ed il pieno supporto alle librerie DirectX 11. A nostro avviso, la confezione, riporta in maniera dettagliata e ordinata tutte le principali informazioni necessarie al cliente finale per fare un acquisto azzeccato.

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L’ottima robustezza della confezione assicura l’integrità del contenuto, anche nell’eventualità di un trasporto “movimentato”. Nella parte posteriore è nuovamente riproposta la nomenclatura del prodotto, le principali feature supportate, i requisiti minimi di sistema, le specifiche del prodotto riportate in tutte le lingue dei paesi dove la scheda grafica viene esportata, ed infine tutti i riferimenti di contatto di MSI.

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Nelle fasce laterali sono presenti il logo MSI, il nome della scheda grafica, le informazioni relative alla quantità di memoria e agli standard supportati, una targhetta identificativa del prodotto contenente numero di serie e tutti i codici informativi.

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Come consuetudine dell’azienda la parte frontale nasconde un’apertura a libro con ulteriori informazioni sulle specifiche della scheda grafica ed una finestra trasparente ci permette di vedere immediatamente la scheda contenuta. Sulla palpebra superiore sono riportate le didascalie inerenti il supporto alla gestione del voltaggio della GPU, delle memorie e del PLL tramite il software proprietario AfterBurner e viene indicata la presenza e specificata la tipologia di componenti di classe militare. Inoltre viene comparata l’efficienza e la capacità di pilotare maggiori correnti elettriche da parte della sezione di alimentazione rispetto alla soluzione reference. Sulla parte inferiore vi è una finestra che mette in risalto il particolare sistema di dissipazione Cyclone II Thermal Design. Viene, infine, illustrata la funzione di pulizia automatica del sistema di dissipazione (denominata Dust Removal) effettuata al momento dell’accensione del sistema facendo ruotare per trenta secondi in senso inverso la ventola creando un vero e proprio effetto “aspirapolvere” che toglierà la polvere dalle alette dissipanti, in modo da garantire la massima efficienza.

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Apriamo la nostra confezione ed estraiamo il contenuto. La scheda e tutto il materiale fornito in bundle risiedono all’interno di una scatola di colore nero, protetta da una copertura in materiale plastico trasparente. La scheda è incastonata all’interno di uno stampo in poliuretano espanso che la protegge in caso di urti o di caduta accidentale della confezione.

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Sul fondo è stivato il bundle fornito in dotazione che è abbastanza completo e comprendi i seguenti elementi:

  • 1x DVD Driver e Software;
  • 2x Manuali rapidi di installazione (hardware e software);
  • 1x Adattatore DVI -> VGA;
  • 1x Adattatore Mini HDMI -> HDMI;
  • 1x Adattatore 2xMolex 4 pin -> PCIe 6 pin.

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A nostro avviso, il bundle in dotazione risulta decisamente molto completo, tanto da essere un valore aggiunto al prodotto di MSI. Passiamo ora ad analizzare la scheda e le sue caratteristiche tecniche.

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MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): Specifiche Tecniche


La scheda video MSI GTX650Ti Power Edition OC è costruita intorno al recente processore grafico GK106 di NVIDIA ma è stata completamente rivista nel design del PCB e nel sistema di raffreddamento che sono entrambi non reference. Anche le frequenze operative impostate in fabbrica sono molto differenti rispetto a quelle sancite dall’azienda di Santa Clara. In particolare il Base Clock è impostato a 993MHz (anziché a 925MHz), mentre le Memorie sono fissate a 5.400MHz. A differenza delle soluzioni di fascia superiore non è presente la tecnologia per l’overclock dinamico GPU Boost.

Riportiamo di seguito due tabelle riassuntiva delle principali feature supportate e le caratteristiche così come dichiarate dal produttore.

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Il software GPU-Z 0.6.4 non supporta ancora appieno la nuova scheda grafica, ma ne rileva comunque in modo abbastanza corretto la maggior parte delle caratteristiche:

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Le caratteristiche tecniche rispecchiano a pieno la volontà del produttore di realizzare un prodotto dalle buone prestazioni complessive, con un eccellente occhio di riguardo alle temperature e alla silenziosità.

{jospagebreak_scroll title=La scheda – Parte 1:}


MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): La Scheda – Parte 1


Una volta estratta dalla confezione possiamo osservare la nuova soluzione grafica MSI N650Ti PE 1GD5/PC in tutto il suo splendore. La scheda ha un’aspetto decisamente accattivante. Fin da subito possiamo notare come la sua linea estetica sia stata completamente ridisegnata rispetto alla soluzione di riferimento prevista dall’azienda di Santa Clara.

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Il PCB, per ospitare in maniera del tutto ordinata la componentistica Military Class III, è stato allungato fino a raggiungere le dimensioni di ben 23cm. Ricordiamo che la soluzione reference misura solamente 14.5cm. Altra cosa che attira immediatamente la nostra attenzione è il sistema di dissipazione adottato da MSI. Tale soluzione è in grado di garantire, massima silenziosità e temperature di esercizio ottimali, anche in condizioni di overclock spinto.

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Il colore predominante sia del PCB che degli inserti metallici posti sul dissipatore di calore è il nero. Quest’ultimo appare veramente molto imponente e gradevole alla vista, anche grazie alle scritte argentate in rilievo. Al centro del Cyclone II spicca una singola ventola PWM da ben 90cm di diametro, contraddistinta da una discreta silenziosità durante il normale funzionamento.

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Tra le particolarità di questo interessante sistema di dissipazione troviamo anche la tecnologia Dust Removal, un particolare “stratagemma” pensato da MSI per preservare l’efficienza del dissipatore nel tempo, mantenendo sempre pulito il radiatore dalla polvere. Il funzionamento è molto semplice; ogni volta che il sistema viene avviato, la ventola ruota, per 30 secondi, nel verso opposto a quello standard, permettendo la rimozione della polvere accumulata tra le alette del radiatore, per poi veicolarla verso il fondo del case, dove potrà essere aspirata con più facilità.

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{jospagebreak_scroll title=La scheda – Parte 2:}


MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): La Scheda – Parte 2


L’intero corpo dissipante risulta di elevate dimensioni ed è interamente in alluminio nichelato. Per ottimizzare al meglio il trasferimento di calore, dal processore grafico, sino all’ampia superficie radiante è prevista una coppia di Heatpipe.

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Una volta rimosso completamente il sistema di dissipazione proprietario è possibile osservare più attentamente il PCB della scheda grafica, e le sue caratteristiche principali.

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Come già precisato, questo prodotto si basa sul processore grafico “GK106”, basato sulla recente architettura “Kepler” e dotato di 768 CUDA Core. A differenza delle normali soluzioni reference, e al fine di incrementare ancor più le performance complessive della scheda, è stata rivista verso l’alto la frequenza operativa del Core (da 925MHz a 993MHz), mentre i moduli di memoria GDDR5 sono stati mantenuti alla frequenza di riferimento di 1.350MHz (5400MHz effettivi). Ricordiamo che la frequenza impostata sul processore grafico è da intendersi come massima raggiungibile in qualsiasi circostanza, in quando non è presente la tecnologia di overclock dinamico GPU Boost, relegata a soluzioni di fascia superiore.

I moduli di memoria scelti, di tipo FBGA-170, sono prodotti da Hynix e riportano la serigrafia H5GQ2H24AFRR0C. Come s’intuisce dalla stessa, questi moduli sono certificati per operare fino a una frequenza di ben 1.500MHz (6.000MHz efffettivi) con una tensione di alimentazione di 1.5v. Il produttore ha tuttavia deciso di mantenere, come abbiamo già precisato poco sopra, la frequenza operativa di riferimento stabilita dalla stessa NVIDIA. Questo, unitamente ad un bus di memoria a 128 bit permette di ottenere una banda passante pari a 86.4 GB/s, più che sufficiente per il target di utilizzo di questo prodotto. La scheda dispone di 4 moduli identici, posti su un solo lato del PCB, per un quantitativo di memoria totale pari a 1.024MB.

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L’assoluta stabilità operativa e la longevità sono garantite dalla selezione di componenti che rispondono ad una serie di requisiti “Military Standard“, ovvero prodotti che hanno raggiunto e ottenuto una certificazione che ne consente l’impiego in ambito militare, notoriamente precluso alla maggior parte delle soluzioni commerciali, caratterizzati da una maggiore tolleranza al funzionamento in condizioni critiche, quali elevati stress e temperature. L’azienda identifica tale componentistica con la dicitura “Military Class III Components”. La nuova GTX650Ti Power Edition OC prevede l’impiego di quattro fasi dedicate esclusivamente al processore grafico GK106 e un’ulteriore fase pensata per la corretta alimentazione del comparto di memoria.

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Il TDP di questo prodotto è abbastanza contenuto, pari a 110W. Per questo motivo è bastato dotare la scheda di un singolo connettore di alimentazione supplementare di tipo PCI-Express a 6pin.

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Nella stessa zona possiamo notare la presenza di un connettore a 4pin, necessario per la corretta alimentazione della ventola preinstallata sull’imponente sistema di dissipazione Cyclone II.

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{jospagebreak_scroll title=La scheda – Parte 3:}


MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): La Scheda – Parte 3


La gestione delle fasi di alimentazione è affidata al controller NCP5395G, prodotto dalla ON Semiconductor, in grado di pilotate fino ad un massimo di quattro fasi.

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Ricordiamo che MSI fornisce a corredo il software proprietario AfterBurner, tramite il quale sarà possibile, tra le altre cose, agire proprio sulle tensioni di alimentazione, oltre che sulle frequenze operative e sulla ventola. Le schede appartenenti alla famiglia Power Edition dispongono della funzionalità “Triple Overvoltage”, grazie alla quale è possibile mettere mano anche alla tensione di alimentazione del PLL e dei moduli di memoria, oltre che a quella del processore grafico.

Il software è costantemente aggiornato ed è liberamente scaricabile a questo indirizzo.

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Posteriormente troviamo una completa dotazione di uscite video, che comprende un paio di connessioni DVI Dual Link (DVI-I e DVI-D) e una connessione Mini HDMI.

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{jospagebreak_scroll title=Sistema di Prova e Metodologia di Test:}


MSi GTX650 Power Edition OC (N650 PE 1GD5/OC): Sistema di Prova e Metodologia di Test


Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre dotata di chipset Intel Z77, prodotta da MSI, in particolare è stato scelto il modello Z77A-GD65, aggiornato con l’ultimo BIOS ufficiale disponibile (v.10.5).

Come processore è stato scelto un modello Intel appartenente alla famiglia Ivy Bridge, precisamente il Core i7 3770K. La frequenza di funzionamento è stata fissata a 4.400MHz, impostando il moltiplicatore a 44x senza mettere mano alla frequenza del BCLK (100MHz).

Per il comparto memorie la scelta è ricaduta su un kit prodotto da Patriot Memory da 16GB di capacità assoluta. Sia la frequenza e sia le latenze sono state impostate ai valori di targa, vale a dire 1.600MHz 8-9-8-24-1T a 1.65v.

Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sottostante:

Immagine_1_-_Config_di_Prova

Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti per ben tre volte, al fine di verificare la veridicità dei risultati, nei grafici la media dei valori registrati. L’hardware è stato montato all’interno di un case Silverstone TJ07 dotato di una buona areazione interna.

Il sistema operativo, Microsoft Windows7 Ultimate X64 Service Pack1, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare.

Queste le applicazioni interessate, suddivise in quattro tipologie differenti:


Benchmark Sintetici – DX9/DX10:


  • 3DMark05 (DX9.0c);
  • 3DMark06 (DX9.0c);
  • 3DMark Vantage (DX10).

Benchmark Sintetici – DX11:


  • 3DMark 11;
  • Unigine Heaven Benchmark v3.0;
  • Stone Giant Benchmark.

Benchmark Sintetici – OpenCL:


  • LuxMark 2.0.

Giochi – DX10:


  • FarCry 2;
  • Batman Arkham Asylum;
  • Mafia 2;
  • Resident Evil 5.

Giochi – DX11:


  • Colin McRae DiRT 3;
  • Alien vs Predator;
  • F1 2011;
  • Lost Planet 2;
  • Metro 2033;
  • Crysis 2;
  • Batman Arkham City;
  • Hard Reset;
  • Sniper Elite V2.

Nei grafici le performance fatte registrare da:

  • MSI GTX650 Power Edition OC – Default 1124/1250;
  • MSI GTX650 Power Edition OC – Overclock 1275/1400;
  • MSI GTX650Ti Power Edition OC – Default 993/1350;
  • MSI GTX650Ti Power Edition OC – Overclock 1215/1500.

{jospagebreak_scroll title=Benchmark Sintetici – DX9/10:}


Benchmark Sintetici – DX9/10:


3DMark 2005:


072-msi-geforce-gtx650-pe-3dmark05

Il 3DMark05 è un programma di stress test per schede video. Basato sulle API DirectX 9.0c. Questo test richiede la presenza di una scheda compatibile con le specifiche Pixel Shader 2.0 o superiori. Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1024*768, con vari livelli di filtraggio AntiAliasing.


3DMark 2006:


073-msi-geforce-gtx650-pe-3dmark06

Il 3DMark06 è un programma di stress test principalmente per schede video, ma anche dell’intero PC. Infatti oltre a misurare le prestazioni del proprio computer con un punteggio finale, può essere utilizzato anche per controllare le temperature del sistema e per testare la stabilità in generale, anche a seguito di un overclock! La nuova versione deriva dal diretto predecessore e necessita di un hardware di ultima generazione per poter essere quanto più obiettivo possibile nel metro di giudizio (per esempio evitando frequenti swapping del disco durante le fasi di test ed andandone ad inficiare i risultati).

La maggior parte dei test grafici sono stati ripresi dal 3DMark05 ed ulteriormente potenziati in quanto a gravosità di elaborazione e nuove funzionalità implementate. La principale differenza con la passata edizione sta nell’importanza conferita alla potenza di elaborazione del processore. Questo si basa sulla consapevolezza che la potenza delle GPU sta crescendo nel recente periodo con un passo più lungo di quello delle CPU, per cui con maggiore frequenza troviamo applicazioni CPU limited. Inoltre vi è da considerare quanto importante sta divenendo la CPU per l’elaborazione degli algoritmi della fisica dei corpi, della logica di gioco, dell’intelligenza artificiale, ecc.. Da qui la necessità di introdurre un doppio test specificatamente incentrato su questa tipologia di calcoli.

Il punteggio del 3DMark06 è quindi il risultato della considerazione di GPU e CPU assieme e tende a valutare più come una piattaforma di calcolo sopporti un gioco futuro che a confrontare sottosistemi grafici tra loro. Altra differenza sta nella risoluzione usata come standard dal test (1280×1024 anziché 1024×768) e nella maggiore importanza conferita allo SM3.0, che secondo la casa sarà sempre più adoperato dai programmatori nei prossimi titoli ludici. Il 3DMark06 arriva con un doppio test centrato sullo SM2.0 e altrettanti test sullo SM3.0 e sull’HDR (High Dynamic Range). L’applicativo restituisce in output 3 sotto-punteggi: uno per lo SM2.0, uno per la CPU e l’ultimo per lo SM3.0. Il test è stato eseguito alla risoluzione nativa di 1280*1024, con vari livelli di filtraggio AntiAliasing.


3DMark Vantage:


074-msi-geforce-gtx650-pe-3dmarkVANTAGE

Il benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 10 e si compone di quattro distinti test, due incentrati sulla GPU e due sulla CPU. E’ possibile scegliere tra quattro preset configurati da Futuremark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso.

Il 3DMark Vantage introduce per la prima volta il concetto di preset; mentre nelle versioni precedenti vi era una singola configurazione, il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High e Extreme. I test sono stati eseguiti sfruttando i seguenti preset: Entry, Performance e High.

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Benchmark Sintetici – DX11:


3DMark 11:


075-msi-geforce-gtx650-pe-3dmark11

Il nuovo benchmark richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo la software house Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark.

3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione. Il primo test, basato sullo scenario Deep Sea, non applica la tessellation ma fa uso di un sistema d’illuminazione e ombre marcato.

Il secondo test, nuovamente fondato su Deep Sea, applica un livello di tessellation medio e riduce, anche in questo caso a livello intermedio, l’illuminazione. Il terzo test grafico, basato sullo scenario High Temple, ha un livello di tessellation medio e illuminazione ridotta. Il nuovo software consente di impostare la configurazione Entry, Performance e Extreme. Il benchmark non sfrutta la tecnologia PhysX di Nvidia.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 nelle tre modalità disponibili: Entry, Performance ed Extreme.


Unigine Heaven Benchmark v3.0:


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Unigine ha presentato il suo benchmark DirectX 11, che permette agli utenti di provare la propria scheda video con le nuove librerie grafiche. Basato su motore Unigine, il benchmark Heaven v3.0 supporta schede video DirectX 11, DX 10, 9, OpenGL e il 3D Vision Surround di Nvidia.

I test sono stati condotti coni seguenti settaggi:

Immagine_2_-_Unigine_Heaven_v3

Nei grafici i risultati ottenuti, espressi sotto forma di FPS Medi e di Score finale.


Stone Giant:


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Un nuovo test DirectX 11 si presenta al mondo. Stone Giant, realizzato da BitSquid con la collaborazione di FatShark, mira a mostrarci le novità della grafica basata sulle nuove librerie. I punti salienti di questo nuovo benchmark sono la profondità e gli effetti di campo Compute Shader 5, la Tessellation e il supporto Nvidia 3D VisionSurround. Grazie a scene con tessellation avanzata e livelli di geometria elevati, Stone Giant permette ai consumatori DX11 di provare le loro nuove schede grafiche. Crediamo che la grande fedeltà dell’immagine vista in Stone Giant, resa possibile con le funzionalità delle DX11, siano qualcosa che dobbiamo aspettarci dai giochi futuri, ha affermato Tobias Persson, fondatore e Senior Graphics Architect di BitSquid.

I test sono stati condotticon i seguenti settaggi:

Immagine_3_-_Stone_Giant

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Benchmark Sintetici – OpenCL:


LuxMark 2.0:


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LuxMark 2.0 è un ottimo software, con pieno supporto OpenCL, per la verifica e la comparazione delle prestazioni offerte dalle moderne GPU (AMD e NVIDIA) e CPU.Il test è stato eseguito con le impostazioni predefinite, benchmark “Room Complex” (GPU Only). Nel grafico il risultato ottenuto, espresso il Sample/sec (risultati maggiori indicano migliori prestazioni).

A questo indirizzo potete visionare il database di tutti i risultati raccolti in singola GPU.

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Giochi – DX10 – Parte 1:


FarCry 2:


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FarCry è uno sparatutto in prima persona sviluppato da Crytek e pubblicato da Ubisoft. Il giocatore vestirà i panni dell’ex membro delle forze speciali dell’esercito statunitense Jack Carver. Far Cry è passato però alla storia soprattutto grazie al suo motore grafico, il CryENGINE sviluppato da CryTek. All’epoca della sua uscita, infatti, la grafica di Far Cry era quanto di meglio si fosse mai visto, capace di riprodurre la vegetazione e, soprattutto, l’acqua, con una qualità al limite del fotorealismo. Le isole su cui ogni livello era ambientato erano gigantesche, ed il giocatore godeva di una libertà quasi assoluta, potendole esplorare come preferiva. Anche i nemici erano, all’epoca, i più intelligenti mai visti in uno sparatutto: per la prima volta gli avversari controllati dal computer non partivano alla carica come dei pazzi suicidi, e per la prima volta si vedevano nemici che tentavano di aggirare il giocatore e prenderlo alle spalle, e spesso ci riuscivano.

I test sono stati condotti utilizzando il benchmark integrato con i seguenti settaggi:

Immagine_4_-_Farcry2


Batman Arkham Asylum:


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Cala la sera, e con essa un buio pesto che copre il brulicare notturno di chi ha scelto quella vita. La vita è quella di chi preferisce le tenebre alla luce, quella di chi pensa inconsciamente di poter coprire tutto lasciandolo semplicemente avvolto dall’oscurità. E’ notte. La follia regna sovrana, in un turbinio di voci sconnesse che aleggia sopra una città che si è arresa, e lo ha fatto per paura, quella paura di chi si sente impotente dinanzi a tanto odio.

Un atavico sconforto che inibisce tutti, che rende vano anche il solo pensiero di un’esistenza non più vissuta in ginocchio. E chi prova ad alzarsi, fosse anche suo malgrado, deve fare i conti con questa incrollabile impotenza. Lui non l’ha scelto, ma è stato scelto. La sua è una chiamata, per di più violenta. Inutile sfuggirle, inutile ignorarla, perché lei ti soffoca e ti impedisce di andare avanti. Vano è ogni tentativo di resisterle, perché la Giustizia, quella con la G maiuscola, non tollera indecisioni e sceglie solo i migliori.

Un uomo insomma, così come ce ne sono tanti. Quello, però, che in mezzo a tanti fa la differenza e per meriti che talvolta non sono nemmeno i suoi. Il codice agisce in lui, e lui non deve far altro che assecondarlo. Questo è ciò che fa un Cavaliere. E poiché questo mondo non è quello della luce bensì delle tenebre, lui non può che essere il Cavaliere Oscuro…….Batman……

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_5_-_Batman_Arkham_Asylum

{jospagebreak_scroll title=Giochi – DX10 – Parte 2:} 


Giochi – DX10 – Parte 2:


Mafia 2:


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Mafia II è sviluppato dai programmatori di 2K Czeche ci mette nei panni di Vito Scaletta, giovane italo-americano, reduce della seconda guerra mondiale, facendoci ripercorrere la sua scalata verso i vertici mafiosi dal 1945 al 1951.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_6_-_Mafia2


Resident Evil 5:


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La storia è ambientata circa 10 anni dopo i famosi accadimenti di Racoon City del primo episodio. Chris Redfield non è più membro della S.T.A.R.S., ma di una nuova organizzazione chiamata BSAA, e i suoi scopi non sono del tutto chiari, tanto che il personaggio in un primo momento sembra ambiguo, non si riesce a capire se combatta per il “bene” o per il “male”. L’azione prende piede in un paesaggio africano, un villaggio sorto in mezzo al deserto, dove il nostro eroe Chris si troverà a indagare sui fatti misteriosi che vi sono accaduti. Appena arrivato, vi troverete ad avere a che fare con zombie dalla capacità intellettiva indubbiamente superiore rispetto agli altri mostri…..Il gioco supporta le DirectX 10.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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{jospagebreak_scroll title=Giochi – DX11 – Parte 1:} 


Giochi – DX11 – Parte 1:


Colin McRae DiRT 3:


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Il rally diventa uno sport estremo e ancora più adrenalinico con Colin McRae DiRT 3: nuove corse con appassionanti testa a testa, tracciati dal realismo impressionante ed eventi speciali in stadi e circuiti spettacolari. Dal Kenia al Michigan, dalla Norvegia a Monte Carlo, conquista il mondo delle corse fuoristrada!.…Il gioco supporta le DirectX11.

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Alien vs Predator:


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La prima sensazione è di disorientamento: l’Alien ha visione grandangolare e può cadere da altezze indicibili senza il minimo danno ma, soprattutto, può camminare (e correre) sulle pareti e ciò cambia sensibilmente il modo in cui affrontare i quadri. All’inizio non è facile muoversi con scioltezza e rapidità passando da una parete verticale ad un soffitto come se nulla fosse; dopo pochi minuti iniziamo “a prenderci gusto”…Ecco un marine, un colpo di artigli in corsa ed il marine è morto. Facile. Ecco un altro marine, ci vede, gli corriamo incontro, ha il lanciafiamme. Bruciamo assieme.Ed ora il Predator.

I test sono stati condotti usando i seguenti settaggi:

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Giochi – DX11 – Parte 2:


F1 2011:


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Ultimo capitolo sviluppato dai ragazzi di Codemasters con licenza ufficiale FIA. Dato il via, ci troveremo di fronte alla possibilità di avviare diverse modalità di gioco. La più importante è ovviamente la carriera, ma per chi non vuole tuffarsi sin da subito in un’avventura lunga tre, cinque o sette stagioni, c’è la possibilità di affrontare una gara veloce (solo gran premio), effettuare prove a tempo, tuffarci in un week-end di gara (dalle prove libere del venerdì al gran premio della domenica) o avviare il gioco in multiplayer. Ovviamente il titolo è incentrato sulla carriera e la differenza nel tempo (tre, cinque o sette anni ) è data dalla volontà di approdare sin da subito in team più o meno importanti, minore sarà la carriera, maggiori saranno le possibilità di entrare da subito nei top team come Ferrari, McLaren o Red Bull – se si sceglie invece la carriera da sette anni, ci troveremo a dover fare la gavetta partendo da team come Lotus, HRT e Toro Rosso. Il gioco supporta le DirectX 11.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Lost Planet 2:


085-msi-geforce-gtx650-pe-lost2

Lost Planet 2 è il seguito dello sparatutto in terza persona sviluppato e prodotto dalla Capcom. Basato sul motore grafico aggiornato MT-Framework 2.0 è ambientato 10 anni prima delle vicende di Lost Planet Extreme Condition.Teatro delle azioni sarà ancora una volta l’inquietante pianeta E.D.N. III, il cui glaciale paesaggio ha lasciato spazio ad intricate giungle con tanto di vegetazione e clima tropicale. La battaglia dei valorosi coloni contro i terribili Akrid continuerà a insanguinare le terre del travagliato corpo celeste…

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Giochi – DX11 – Parte 3:


Metro 2033:


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Mosca, anno 2033. In seguito ad una catastrofe nucleare, i sopravvissuti sono costretti a vivere nelle metropolitane della capitale russa, organizzati in stazioni simili a città stato. In quest’ultime si respira un’atmosfera opprimente e angosciante. Il buio cela molte insidie, tra le quali la frequente possibilità di imbattersi in mostruose creature che popolano le stazioni. La minaccia principale è rappresentata dai Tetri, definiti come i nuovi homines, “vincitori della battaglia per la sopravvivenza”, e destinati ad ereditare la Terra.Il personaggio interpretato dal giocatore è Artyom, cresciuto in una stazione della metropolitana situata sotto i quartieri più a nord di Mosca. All’arrivo di un misterioso amico del proprio patrigno, di nome Hunter, si viene incaricati segretamente di portare un messaggio di vitale importanza ad una grande stazione, chiamata Polis, spiegando la minaccia dei Tetri. Inizia così il viaggio del proprio personaggio, pieno di insidie, durante il quale incrontreremo le più mostruose creature derivate dalle radiazioni, banditi, criminali e rangers.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

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Crysis 2:


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Il mondo è stato devastato da una serie di cataclismi climatici e la società è sull’orlo del totale disfacimento. Gli alieni sono tornati, con una forza d’invasione al completo, e il loro obiettivo è niente meno che la totale distruzione dell’umanità. Un processo a cui dare inizio strappando il cuore della città più famosa della Terra.

A New York, terrificanti invasori spaziali si aggirano per le strade e una piaga da incubo falcia milioni di abitanti con brutale ed epidemica velocità. La città è nel caos, le sue strade e i suoi palazzi sono ridotti a cumuli di macerie fumanti. È una New York come non l’avete mai vista. Né le forze dell’ordine paramilitari, né la potenza della macchina da guerra degli USA possono resistere agli invasori. Tutti coloro che hanno scelto di non fuggire sono condannati. La semplice sopravvivenza in questo uragano di morte richiede l’uso di tecnologie ben superiori a quelle mai viste da un soldato moderno.

Un uomo sta per ereditare tale tecnologia: è la tuta da combattimento del futuro, la Nanosuit 2. Con essa, questo singolo super soldato si opporrà alla distruzione dell’umanità, nella giungla urbana nota come New York City.

I test sono stati condotti con il benchmark tool “Adrenaline 1.0.1.13” usando i seguenti settaggi:

Immagine_13_-_Crysis_2


Batman Arkham City:


088-msi-geforce-gtx650-pe-batman-a-city

Similarmente a Batman: Arkham Asylum il gioco offre una modalità a giocatore singolo con specifiche caratteristiche da detective. Sebbene siano stati confermati in un primo momento elementi multiplayer, Rocksteady ha poi annunciato di aver abbandonato l’idea di sviluppare una modalità di gioco multigiocatore, per potersi concentrare unicamente su quella a giocatore singolo che rappresenta la colonna portante dell’esperienza di gioco. Ambientato ad Arkham City, gli sviluppatori non hanno implementato modalità di guida dei veicoli, ma le novità non mancano. Oltre al perfezionamento della grafica, delle animazioni e del già acclamato sistema di combattimento FreeFlow Combat, la natura aperta dello scenario ospiterà un numero maggiore di sfide e, per la prima volta, delle vere e proprie missioni secondarie che amplieranno la trama del gioco e l’esperienza di Gameplay. In più il gameplay degli spostamenti è stato reso più intuitivo per permettere al giocatore di immedesimarsi nella figura di Batman e lanciarsi tra i palazzi fatiscenti della città in modo assolutamente spettacolare. In più il gioco introduce nuovi gadget, nuove mosse e la possibilità di interrogare i criminali che si affrontano per ottenere delle informazioni. Sefton Hill dei Rocksteady Studios ha affermato che tra i miglioramenti rispetto al precedente capitolo, Arkham City risulta essere cinque volte più grande. La durata del gioco è intorno alle 20 ore divise in 15 per la campagna principale e 5 per missioni secondarie. In Batman Arkham City è presente Catwoman come personaggio giocabile sia in missioni create ad-hoc che nelle sfide.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato usando i seguenti settaggi:

Immagine_14_-_Batman_Arkham_City

{jospagebreak_scroll title=Giochi – DX11 – Parte 4:} 


Giochi – DX11 – Parte 4:


Hard Reset:


089-msi-geforce-gtx650-pe-hard-reset

Hard Reset è uno sparatutto in prima persona, sviluppato da The Flying Wild Hog e pubblicato da Valve Corporation il 13 settembre 2011. Il gioco possiede le classiche meccaniche di uno sparatutto in prima persona di carattere frenetico (simile a Serious Sam), con molti nemici onnipresenti, una necessità di pianificazione tattica molto bassa, numerosissimi oggetti esplodibili o frantumabili. Sono presenti solo due tipi di armi e relative munizioni (una meccanica ed una energetica); queste possiedono un unico caricatore ciascuna e sono aggiornabili e potenziabili in determinati luoghi dell’ambiente di gioco. Si ha una mitragliatrice, un fucile a corto raggio, un lanciagranate e lanciamine ed un lanciamissili per l’arma meccanica; un insieme di funzioni di vario genere offensivo per l’arma energetica. Il giocatore può anche potenziare il personaggio aumentandone salute e scudo massimo, fornendo all’interfaccia un radar per rilevare i nemici, aumentando capacità massima di munizioni ed altro.Nel gioco sono presenti alcuni pulsanti da attivare per poter liberare determinati passaggi e proseguire, oppure richiede di distruggere un generatore per disattivare una griglia laser, ci sono anche ascensori monodirezionali.

I test sono stati condotti con il benchmark integrato nella versione Demo del gioco (scaricabile da Steam) usando i seguenti settaggi:

Immagine_15_-_Hard_Reset


Sniper Elite V2:


090-msi-geforce-gtx650-pe-sniper-v2

Sniper Elite V2 è uno sparatutto in terza persona con una predilezione per le meccaniche stealth, e sprona il giocatore a effettuare eliminazioni silenziose e a rimanere nell’ombra, piuttosto che sfidare i nemici a viso aperto. L’arsenale a disposizione include una gamma piuttosto ridotta di fucili da cecchino, pistole silenziate, mitragliatrici e granate. Una delle novità introdotte da Rebellion nel gioco è la X-Ray Kill Cam, una visuale ravvicinata che si attiva quando il giocatore mette a segno un colpo particolarmente spettacolare. La telecamera segue il proiettile nel corso di un bullet time che mostra la penetrazione dello stesso nelle carni del nemico, perforando eventualmente ossa e organi interni.

L’Agente segreto Karl Fairburne è un infiltrato nella Berlino del 1945, un cecchino dell’Alleanza paracadutato dietro le linee nemiche durante la battaglia, negli ultimi giorni di Guerra. La nuova missione che deve portare a termine, denominata Operation Paperclip, ha lo scopo di reclutare alcuni degli scienziati nazisti per metterli al servizio degli Stati Uniti…

Immagine_16_-_Sniper_Elite_V2


Considerazioni sui test:


I test effettuati sulla MSI GTX650Ti Power Edition OC evidenziano un ottimo comportamento della scheda grafica. Nella quasi totalità dei titoli testati le prestazioni registrate sono di buon livello, in grado di surclassare agevolmente la precedente soluzione GeForce GTX 650, dotata di processore grafico GK107, e garantire un discreto livello di fluidità. Questa nuova variante dell’ottimo GK106, già impiegato da NVIDIA sulle recenti GeForce GTX 660, è pensata per dare il meglio di sé con impostazioni qualitative medie e PhysX anche a risoluzioni Full-HD 1080p, surclassando in modo consistente le precedenti soluzioni di pari fascia proposte dall’azienda di Santa Clara. Finalmente le più importanti feature esclusive della nuova architettura Kepler, tra le quali Vsync Adattivo, FXAA ed NVENC sono alla portata di tutti i giocatori, anche di quelli che non sono soliti spendere cifre folli per una scheda grafica. Per tutte le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione dei driver Forceware rilasciata (306.38), pienamente compatibile con la nuova GeForce GTX 650Ti e del tutto esente da particolari problemi.

In conclusione, non possiamo che ritenerci decisamente soddisfatti della prestazioni offerte dalla nuova soluzione MSI GTX650Ti Power Edition OC.

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MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): Overclock


Dopo aver testato la MSI GTX650Ti Power Edition OC, ed aver avuto un riscontro molto positivo sia sulle prestazioni che sul comportamento fisico della scheda, ci siamo spinti fino alle massime frequenze raggiungibili dal sample in nostro possesso. L’ultima versione rilasciata dell’ormai nota utility proprietaria AfterBurner permette di sfruttare appieno anche l’esclusiva funzionalità “Triple Overvoltage”, grazie alla quale è possibile modificare i voltaggi operativi di GPU, memorie e PLL.

091-msi-geforce-gtx650-pe-screen-afterburner-triple-overvoltage

Dalle prove condotte in laboratorio, siamo riusciti a raggiungere senza problemi, e in piena stabilità, una frequenza di 1.228MHz per il core (circa +24%) e 6.500MHz effettivi per le memorie (+20%). Precisiamo che in queste condizioni abbiamo preferito impostare manualmente, al 100%, il regime di rotazione della ventola dell’ottimo Cyclone II, al fine di mantenere basse le temperature di esercizio. Per saggiare le prestazioni offerte in queste condizioni abbiamo eseguito alcuni software tipici. Di seguito vi mostriamo alcuni screen dei risultati ottenuti:

092-msi-geforce-gtx650-pe-screen-oc-1    093-msi-geforce-gtx650-pe-screen-oc-2

094-msi-geforce-gtx650-pe-screen-oc-3    095-msi-geforce-gtx650-pe-screen-oc-4

Non ci resta che aggiungere che abbiamo utilizzato lo stesso settaggio anche per giocare con alcuni videogame con risoluzioni full HD e impostazioni qualitative medie. Inutile dire che la scheda non ha avuto nessun problema operativo e che le temperature sono sempre state ottime. In definitiva non possiamo che ritenerci più che soddisfatti dal comportamento di questo prodotto!

N.B.: Ricordiamo che l’overclock è una pratica che può danneggiare in modo permanente i componenti.

{jospagebreak_scroll title=Temperature, Rumorosità e Consumi:} 


Temperature, Rumorosità e Consumi:


Temperature e Rumorosità


Il particolare sistema di dissipazione proprietario di questa scheda grafica, denominato Cyclone II Thermal Design si è dimostrato perfettamente in grado di mantenere nella norma le temperature di esercizio, anche dopo svariate ore di utilizzo intenso della scheda, sia a default che in condizione di overclock abbastanza spinto. La generosa ventola PWM, da 90mm di diametro, si è rivelata molto silenziosa durante il normale utilizzo, garantendo un discreto confort acustico. Di seguito le temperature medie in Idle e in Full-Load (Gaming e Stress) registrate durante le prove, con gestione automatica e manuale delle ventole, in condizioni default e overclock:

Ricordiamo che tutto l’hardware è installato in un case Silverstone TJ07 dotato di buona areazione interna, e che la temperatura ambiente, durante le misurazioni, era di circa 22°C.


Consumi rilevati


La MSI GTX650Ti Power Edition OC vanta consumi abbastanza contenuti. Ogni unità interna al nuovo processore grafico GK106, infatti, è stata progettata per garantire le migliori performance/watt possibili.

Di seguito vi mostriamo i consumi del sistema di prova completo, misurati direttamente alla presa di corrente. Le misurazioni sono state ripetute più volte, nel grafico la media delle letture nelle seguenti condizioni:

  • Idle;
  • Full-Load Gaming (10 Loop di Crysis Warhead – Avalance);
  • Full-Load Stress (15 Minuti di Furmark in modalità Extreme Burning Mode).

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


MSi GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC): Conclusioni


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Prestazioni/Overclock:quattro_mezzo
Rapporto Qualità/Prezzo:quattro_mezzo
Rumorosità/Consumi:cinque
Giudizio Complessivo:quattro_mezzo

Diverso tempo fa l’azienda americana aveva ufficialmente presentato due nuove soluzioni grafiche, basate sui processori grafici GK106 e GK107. Quest’oggi, con la presentazione della nuova GeForce GTX 650Ti, basata su una versione semplificata del GK106, viene di fatto completata la migrazione verso la nuova architettura. La nuova arrivata si colloca a metà strada tra le due precedenti soluzioni, arricchendo così l’offerta nel segmento medio-basso del mercato, tradizionalmente contraddistinto dal più alto volume di vendite. La maggior parte dei videogiocatori, infatti, non è disposta a spendere cifre folli per una scheda video. A tale scopo nasce la soluzione MSI GTX650Ti Power Edition OC.

096-msi-geforce-gtx650Ti-pe-foto-scheda-conclusioni

La nuova proposta di MSI, che abbiamo avuto modo di testare, ci ha piacevolmente sorpresi, oltre che per le buone prestazioni complessive offerte, con impostazioni qualitative medie, anche per i consumi davvero molto contenuti e per la bontà del sistema di dissipazione proprietario impiegato. La necessità di conquistare fette di mercato ha portato le aziende a comprendere che la semplice differenza di un adesivo incollato su una scheda reference non porta assolutamente benefici e vendite sugli scaffali.

I prodotti appartenenti alla famiglia Power Edition, infatti, includono una serie di caratteristiche esclusive davvero molto appetibili, a cominciare dalla più robusta e sofisticata circuiteria di alimentazione con componenti Military Class III, fino ad arrivare a degli ottimi sistemi di dissipazione proprietari. Questi aspetti rappresentano senza dubbio un valore aggiunto a questi prodotti, garantendo una maggiore durata nel tempo ed evitando all’utente finale un’ulteriore esborso di denaro per l’acquisto di dissipatori di terze parti.

La nuova GTX650Ti Power Edition OC dispone di un particolare dissipatore denominato Cyclone II Thermal Design che si è dimostrato veramente ottimo, riuscendo a mantenere basse le temperature di esercizio e al tempo stesso garantendo un elevato confort acustico.

Non mancano, inoltre, buona parte delle novità introdotte con l’architettura Kepler, quali le nuove tecniche di filtraggio Anti-Aliasing (FXAA e TXAA), l’ottima tecnologia Adaptive Vsync (per eliminare i fastidiosissimi fenomeni del tearing e dello stuttering), ed il nuovo decoder hardware NVENC.

Decisamente buone le potenzialità di overclock offerte. La scheda da noi testata è stata capace di raggiungere stabilmente frequenze operative molto elevate, pari a ben 1.228 MHz sulla GPU e 6.500MHz sulle memorie, valori ben al di sopra delle specifiche dei componenti utilizzati.

Non abbiamo ancora informazioni certe circa il prezzo al quale verrà commercializzata la nuova MSI GTX650Ti Power Edition OC (N650Ti PE 1GD5/OC) nel nostro paese. Con tutta probabilità non si dovrebbero superare di molto i 160€ IVA compresa, cifra che riteniamo più che giustificata vista la qualità e le ottime prestazioni velocistiche offerte da questo prodotto.


Pro:


  • Layout generale della scheda ordinato e pulito;
  • Componentistica discreta utilizzata di ottima qualità;
  • Architettura “Kepler” con 768 CUDA Core;
  • Buona dotazione di memoria on-board (1.024MB);
  • Buone prestazioni complessive;
  • Ottime tecnologie supportate (PhysX, 3D Vision, CUDA, Vsync Adattivo etc.);
  • Ottimo sistema di dissipazione proprietario Cyclone II Thermal Design;
  • Silenziosità durante l’utilizzo;
  • Basse temperature di esercizio;
  • Ottime potenzialità in overclock;
  • Consumi contenuti.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia msi_logo  per il sample fornitoci.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend

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