La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra è tra noi!

Recensione_La_Terra_di_Mezzo_LOmbra_della_Guerra_-_copertinaSono passati tre anni da quando La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor uscì sul mercato riuscendo ad imporsi con forza, non senza qualche iniziale dubbio espresso dai fan dell’opera cartacea e cinematografica. Il titolo seppe dare una chiara risposta a tutti coloro che da molti anni chiedevano a gran voce un videogioco degno di essere paragonato all’enorme ed affascinante universo nato dalla penna di Tolkien. L’opera targata Monolith Productions riuscì nel non facile compito di farsi amare da critica specializzata e pubblico, al punto da garantire un successore, un fratello di sangue che si sarebbe infine concretizzato con La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra. I presupposti per un piccolo capolavoro, insomma, sembravano esserci stati serviti su di un piatto d’argento, ma dopo aver esplorato in lungo e in largo la Terra di Mezzo, dispiace constatare come l’intento degli sviluppatori sia riuscito solo in parte. Buona lettura!

La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra è tra noi! – Recensione di Luca Di Carlo | kingdomgame.it | Voto: 7,5/10


Un Anello per?…


La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra ha inizio lì dove si andò a concludere il primo capitolo del brand, con Talion e Celebrimbor ormai nel pieno della creazione di un nuovo Anello del Potere, l’unica arma capace di poter sconfiggere definitivamente Sauron e le sue sconfinate armate.

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Non appena il nostro ramingo avrà però completato la forgiatura dell’Anello, quest’ultimo rilascerà una scarica d’energia tale da scaraventare Celebrimbor oltre la Voragine del Fato, diventando così facile preda di Shelob, il Grande Ragno. L’unico modo per poter riavere indietro il nostro signore degli Elfi sarà infatti quello di donare a Shelob, l’Anello appena portato alla luce.

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Esperienza di gioco estremamente ramificata

L’Ombra della Guerra porta in luce un comparto narrativo che purtroppo non riesce mai davvero a sorprendere. Salvo per il finale dell’avventura, la storia di Talion non riesce mai davvero a coinvolgere totalmente l’utente, il quale rimarrà avvinghiato al pad più per l’universo narrativo in cui prendono piede gli eventi del titolo che non per l’effettiva storyline del nostro protagonista.


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Cosa ci attende?


Nel corso dell’esperienza, il gioco tenta anche d’infarcire l’opera con alcuni colpi di scena forse fin troppo prevedibili che purtroppo non si sono mai rivelati davvero capaci di lasciarmi con il fiato sospeso per l’incredulità, un vero peccato se si pensa alle numerose possibilità che un mondo così vasto avrebbe invece potuto offrire.

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Narrativamente il gioco non riesce a stupire

Sia chiaro che, ci sono momenti che si sono comunque rivelati decisamente interessanti, ma è indubbio che in tal senso si sarebbe potuto fare molto di più.

{jospagebreak_scroll title=Attaccare per ottenere risultati migliori:}


Attaccare per ottenere risultati migliori:


La Terra di Mezzo l’Ombra parte da ottime basi del primo capitolo. Preparatevi ad affrontare un action in terza persona con enormi ambientazioni da poter esplorare liberamente, il tutto unito ad un combat-system che attinge a piene mani dai Batman: Arkham di casa Rocksteady, tra combo, parate e tasti da premere al momento giusto per eseguire letali fatality. L’Ombra della Guerra dispone di un totale di cinque diverse regioni da potersi girare in lungo e in largo, ognuna con i suoi collezionabili, i suoi obiettivi secondari da completare e le sue missioni principali.

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Le diverse regioni che potrete visitare nel corso della vostra avventura conterrà infatti al suo interno una lunga sequela di comandanti e generali orcheschi che non vedranno l’ora di farvi la pelle.

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Ogni comandante avrà una sua storia

Ognuno di questi avrà le sue particolarità, con punti di forza e debolezze che andranno scoperti raccogliendo informazioni in giro per la mappa, in modo tale da aver un possibile vantaggio tattico da dover sapientemente sfruttare prima di un qualsivoglia combattimento, ed è proprio in tale contesto che il sistema Nemesi si mette in bella mostra, più forte che mai.

{jospagebreak_scroll title=Comandiamo un vero esercito:}


Comandiamo un vero esercito:


Affrontando generali, sconfiggendoli o venendo sopraffatti a propria volta, si verranno infatti a presentare tutta una serie di reazioni a catena che daranno ancor più vita alla creatura messa in luce da Monolith.

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Il vero fulcro che però muove le vicende de L’Ombra della Guerra è rappresentato dalla necessità di dover creare un esercito con il quale poter muovere guerra alle pericolose armate di Sauron, legioni di orchi ai propri comandi che sarà possibile formare soggiogando i comandanti avversari dopo averli sconfitti in duello e dominati tramite il potere del Nuovo Anello.

{jospagebreak_scroll title=Grinding all’ennesima potenza:}


Grinding all’ennesima potenza:


Per conquistare tali roccaforti, si dovranno prima potenziare in modo tale da aumentare la forza dell’esercito, per poi lanciarlo all’attacco quando vi sentirete pronti all’azione. Le fasi di conquista sono piuttosto semplici e vi vedranno scalare le mura avversarie per conquistare i punti di controllo presenti nella base nemica, uccidendo al contempo chiunque vi si pari davanti, fin quando non giungerete faccia a faccia con il reggente del forte, il quale andrà eliminato nel corso di quello che, molto spesso, sarà un lungo e difficile scontro in cui suderete le proverbiali sette camicie.

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Soggiogare comandanti nemici per farli combattere per voi

Il risultato finale è un riuscito mix di meccaniche perfettamente integrate che riescono nel compito di variegare la formula di gioco il quanto più possibile, anche grazie ad un albero delle abilità estremamente variegato che permetterà di portare in auge numerosi stili di gameplay e ad un numero sconfinato di nuovi pezzi d’equipaggiamento ottenibili dai generali nemici sconfitti. Le prime ore di gioco e, in particolare, le prime due fortezze da conquistare sono state un tripudio di emozioni, tra approcci diversificati e strategie differenti che, se portate a compimento con successo, porteranno ad un senso d’appagamento senza pari.

{jospagebreak_scroll title=Microtransactions?}


Microtransactions?


Caratteristica peculiare che ha fatto a lungo discutere è stata, come molti sicuramente già sapranno, l’annosa questione delle microtransazioni. Sostanzialmente, durante l’avventura sarà possibile acquistare – con soldi reali – una particolare valuta di gioco con la quale poter poi ottenere i cosiddetti loot-box, forzieri al cui interno potreste trovare nuovi comandanti da arruolare, bonus aggiuntivi da sfruttare e pezzi di armatura da indossare. La loro utilità è praticamente ovvia, si paga per ottenere prima quello che invece si può ricevere solo dopo numerose ore di gioco.

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Gli assedi sono un puro spettacolo visivo

Fortunatamente, però, nel corso delle circa 35 ore che sono state necessarie per completare il titolo, non mi sono mai sentito davvero costretto ad acquistare oggetti in-game per velocizzare qualche procedura. L’avventura scorre tranquillamente, seppur in qualche caso forse in maniera un poco rallentata. Durante ciò che rappresenta a tutti gli effetti l’ultimo capitolo dell’avventura, il nostro compito sarà quello di difendere le nostre fortezze espugnando, al contempo, quelle ancora in mano al nemico. Ben presto, però, ci si accorgerà di come gli eserciti avversari che dovremo affrontare siano caratterizzati da un livello di forza estremamente elevato, ben al di sopra delle nostre abilità, con situazioni in cui l’esercito orchesco nemico ci sarà superiore anche di sei o sette volte.

{jospagebreak_scroll title=Spessore tecnico del gioco:}


Spessore tecnico del gioco:


Graficamente parlando, l’Ombra della Guerra si è difeso più che degnamente sulla Playstation 4 – non Pro – su cui girava. Le mappe di gioco sono caratterizzate da generose dimensioni e specifiche peculiarità,capaci di donare uno stile unico ad ognuna di esse, con scorci meravigliosi capaci di farci abbandonare il pad al solo fine di gustarsi tutti i dettagli visibili intorno a noi.

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Alcuni scorci lasciano senza fiato

Un plauso se lo merita il nostro alter-ego digitale, maniacalmente realizzato con la massima cura per ogni più piccolo dettaglio e capace di sfoggiare splendide coreografie sia in corsa che durante un qualche combattimento. Fortunatamente, anche in termini di frame-rate l’Ombra della Guerra non ha mai mostrato il fianco ad alcun calo, restando perennemente ancorato sui 30 fotogrammi al secondo anche nelle situazioni più caotiche ed esigenti in termini di risorse. Di ottimo livello si sono rivelati essere anche la colonna sonora, capace di accompagnare magnificamente il giocatore nel corso della sua partita, ed il doppiaggio italiano, con voci convincenti.

{jospagebreak_scroll title=Conclusioni:}


Conclusioni:


La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra aveva il compito di surclassare quanto di buono già fatto con il primo capitolo del brand, un ambizioso obiettivo che però è riuscito solo in parte.

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Il comparto narrativo rimane sempre su livelli appena sufficienti, con vicende ed avvenimenti che difficilmente riusciranno davvero a tenervi con il fiato sospeso. Ludicamente parlando, il titolo tenda ad allungarsi troppo in alcune situazioni, costringendo necessariamente a dover impiegare diverse ore di gioco a ripetere gli stessi passaggi prima di poter finalmente passare alla fase successiva. In ogni caso il gioco merita!


Pro:


  • Conquistare le prime fortezze si rivelerà divertente…
  • Un mondo enorme e pieno di cose da fare;
  • Graficamente solido.

Contro:


  • …ma alla terza o quarta volta, sarà la noia a prendere il sopravvento;
  • Narrativamente debole;
  • Sulla lunga, il rischio ripetitività è alle stelle.

Voto Finale: 7,5/10.

Luca Di Carlo – kingdomgame.it

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