Shuttle XPC Slim DH470 Barebone: Compatto è performante!


Il segmento di mercato legato alla produzione ed alla distribuzione di mini PC ha subito negli ultimi anni un incremento decisamente notevole, merito del sempre maggiore bisogno di disporre di apparecchi dalle dimensioni contenute, ma che abbiano potenzialità tali da permettere la fruibilità di titoli multimediali e che offrano la possibilità di navigazione in internet e consultazione della posta elettronica. Aziende come Shuttle sono state tra le prime ad aver creduto in questo tipo di soluzioni “all-in-one”, con tutto o quasi integrato, dalle forme ridotte ma perfettamente in grado di sostituire il normale PC, solitamente nascosto sotto la scrivania, il normale PC da ufficio, e perché no, anche ritagliarsi uno spazio nel salotto di casa. Nel corso di questa recensione ci occuperemo di una delle ultime novità dell’azienda, appartenenti alla prestigiosa famiglia XPC Slim. Nello specifico andremo ad osservare il recente DH470, un barebone estremamente compatto ed idoneo anche in ambito industriale, medico e commerciale, dotato di PCH Intel H470 Express a garanzia della massima compatibilità con tutti i microprocessori Intel di decima generazione (Comet Lake) e chassis interamente realizzato in alluminio. Non ci resta che augurarci che la lettura sia di vostro gradimento!

Shuttle XPC Slim DH470 Barebone: Compatto è performante! – Recensione di Gianluca Cecca | delly – Voto: 5/5


Breve storia del produttore



Shuttle Inc., fondata nel 1983 a Taiwan, è un’azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di Mini-Pc innovativi. Questa realtà aziendale quotata in borsa è presente a livello mondiale con filiali in Germania, Stati Uniti e Giappone. Dal 2001 i compatti e gradevoli Mini-PC, adatti per quasi tutti i settori di impiego sono il core business della sede centrale che opera da Taipei.

Come confermano i clienti e la stampa specializzata, Shuttle si contraddistingue per la gestione efficiente e la lunga esperienza di produttore di schede madri di qualità. I Barebone e i sistemi completi Mini-PC Shuttle sono da anni la prima scelta per molti integratori di sistema, VAR, OEM e ODM. Con le sue accattivanti soluzioni Mini-Pc Shuttle si rivolge inoltre agli utenti finali che cercano un’elettronica di intrattenimento facile da utilizzare per applicazioni domestiche digitali.

Maggiori informazioni le trovate sul sito ufficiale Shuttle.

[nextpage title=”Confezione e Bundle”]

Il nuovo Barebone XPC Slim DH470 viene commercializzato all’interno di una robusta confezione di cartone di colore bianco. Le dimensioni, come vedremo dalle immagini che seguiranno, sono abbastanza generose, al fine di garantire l’integrità del prodotto durante tutta la fase di trasporto, che come sappiamo può essere molto “movimentata” a volte.

Sia nella parte frontale che posteriore è raffigurato in forma stilizzata il prodotto insieme ad una serie di slogan dell’azienda atti a dichiarare quali siano gli obiettivi che questo prodotto si ripropone di raggiungere: essere piccolo, essere potente ed efficiente.

Shuttle non ha trascurato alcun dettaglio curando con attenzione tutti i particolari.

Il design della confezione risulta semplice ma nello stesso tempo curato.

Su uno dei due lati è presente una generosa etichetta adesiva riportante le principali caratteristiche tecniche principali del prodotto e capace di metterne in risalto i punti di forza.

Nella parte superiore, al fine di rendere il trasporto semplice e confortevole, è prevista una pratica maniglia in plastica.

Aprendo la confezione notiamo fin da subito che il mini-PC è ben protetto da eventuali urti da due spalle in polietilene espanso posizionate ai lati del prodotto. Una pellicola in plastica avvolge interamente il Mini-Pc per proteggerlo da eventuali graffi.

Il bundle fornito è racchiuso in maniera ordinata in una piccola scatola di cartone di colore marrone. Troviamo un’indispensabile alimentatore esterno, un utile set di manuali cartacei in varie lingue, un supporto ottico di installazione contenente manuale e i drivers, delle viti per il fissaggio di eventuali HDD/SSD oltre che per il fissaggio del Mini-PC nella parte posteriore di un monitor/TV, sfruttando il supporto VESA incluso, una siringa contenente la pasta termica da applicare tra il microprocessore ed il dissipatore di calore ed infine un coperchietto di protezione per il socket LGA-1200.

Riassumendo il bundle del nuovo barebone di Shuttle comprende:


  • 1x Cavo di alimentazione;
  • 1x Alimentatore esterno;
  • 1x DVD di installazione con manuale e drivers;
  • 1x Manuale cartaceo in varie lingue (purtroppo non in italiano);
  • 1x Manuale cartaceo installazione supporto VESA;
  • 4x Set di viti per il fissaggio delle unità HDD/SSD Serial ATA ed M.2;
  • 1x Tubetto di pasta termica;
  • 1x Coperchio di protezione socket LGA-1200;
  • Supporto VESA e viti di fissaggio per installazione nel retro di monitor/TV compatibili.

Il manuale è disponibile anche in formato digitale, liberamente scaricabile dal sito del produttore a questo indirizzo.

[nextpage title=”Features Principali”]

Il nuovissimo Barebone XPC Slim DH470 vanta un design veramente molto sobrio e compatto. Lo chassis, realizzato in metallo, ha un volume di appena 1.35 litri, perfetto quindi per essere nascosto sotto la scrivania o dietro al proprio monitor/TV grazie al pieno supporto allo standard VESA (staffe incluse nella dotazione).

Tuttavia, nonostante le sue piccole dimensioni, è ricco di funzionalità molto interessanti, a cominciare dal pieno supporto per i recenti microprocessori Intel di decima generazione basati su architettura Comet Lake-S fino a 10 Core integrati.

Questo nuovo prodotto, inoltre, consente l’installazione di prestanti unità SSD di tipo M.2 PCIe di ultima generazione (su bus PCIe 3.0 x4 a 32Gb/s), di un HDD/SSD con form-factor standard 2.5”, di ben 64GB di memoria RAM ad alte prestazioni DDR4-2666/DDR4-2933 di tipo SO-DIMM, e di un massimo di tre schermi grazie alle connessioni HDMI e DisplayPort previste.

Appare innegabile come le potenzialità offerte da questo “piccolo” Barebone siano veramente notevoli, aspetto che lo rende idoneo non soltanto per un normale utilizzo domestico o da ufficio, ma anche in ambito industriale, medicale e commerciale.

Di seguito vi proponiamo una breve descrizione di quelle che sono le principali funzionalità, così come dichiarate dal produttore:


Supporto verso microprocessori Intel di 10th generazione grazie al PCH H470 Express


Il nuovo Barebone messo a punto da Shuttle garantisce il pieno supporto verso tutti i microprocessori Intel LGA-1200 di decima generazione, basati su architettura Comet Lake-S, spaziando dai modelli più economici di classe Celeron e Pentium, fino ad arrivare ai più prestanti Core i3, Core i5, Core i7 e Core i9 (con TDP massimo pari a 65W).


Certificato per operare 24/7 anche in condizioni ambientali gravose


Questo Mini-PC vanta la piena certificazione ad operare in maniera non-stop 24/7 anche in condizioni ambientali abbastanza critiche, con range di temperatura da 0°C a +50°C, aspetto che lo rende perfetto ad applicazioni commerciali, medicali ed industriali.


Gestione intelligente dei flussi d’aria


L’aria calda viene espulsa dallo chassis attraverso una serie di condotti speciali, evitandone il ristagno e, di conseguenza, il surriscaldamento anomalo delle varie componenti interne, a tutto vantaggio della longevità e della stabilità operativa. Il produttore ha inoltre previsto ventole di raffreddamento pensate per la continua immissione di aria fresca all’interno del cabinet, oltre che per il corretto raffreddamento delle eventuali unità di memorizzazione installate nell’apposito cestello.


Comunicazione a grande velocità


La doppia interfaccia di rete Gigabit LAN integrata e basata su efficienti controller Intel di ultima generazione garantisce elevate velocità di comunicazione e trasferimento dei dati, potendo contare sul supporto alle funzioni Teaming e Wake ON LAN. Addio colli di bottiglia sia sulla rete aziendale che sulla connessione Internet domestica!


Supporto 4K Ultra HD (UHD)


Le uscite video HDMI e DisplayPort di cui è provvisto il mini PC consentono di collegare schermi digitali ad alta risoluzione. A seconda del processore e del modello si possono sfruttare risoluzioni fino a 4K/Ultra HD (3840×2160) a garanzia di un dettaglio e di una pulizia dell’immagine ai massimi livelli. Oltre ai segnali dati, sia il cavo HDMI che il DisplayPort trasmettono anche audio con una qualità eccellente.


Presenza di una coppia di slot di espansione di tipo M.2


La scheda madre messa a punto da Shuttle prevede la presenza di una coppia slot di espansione di tipo M.2 PCI-Express, nello specifico uno slot M.2 2280 Type M, dedicato all’installazione delle più recenti unità di memorizzazione (incluse quelle basate su protocollo NVMe), ed un’ulteriore slot M.2 2230 Type E, pensato per il collegamento di eventuali moduli di rete wireless.


Supporto allo standard VESA


La soluzione di Shuttle prevede il pieno supporto verso lo standard VESA, comprendendo nella confezione tutto il necessario per procedere all’installazione del Mini-PC nel retro di monitor o TV compatibili, a tutto vantaggio della gestione degli spazi in ambiente domestico o lavorativo.


Eccellente disponibilità di connessioni


Questo mini-PC appare del tutto completo anche sul fronte delle connessioni. Il produttore ha infatti previsto ben otto porte USB (di cui quattro di tipo 3.2 Gen1 e quattro di tipo 3.2 Gen2), una coppia di porte di comunicazione RS232 ed RS232/422/485 (molto utili in ambiti industriali, medicali e commerciali) ed un sempre utile lettore di SD Card.

[nextpage title=”Uno sguardo all’esterno”]

Il nuovo DH470 riprende i lineamenti estetici che contraddistinguono la famiglia di prodotti XPC Slim ormai da qualche generazione, confermando le ottime finiture e mantenendo un design pulito ed elegante, in grado di adattarsi perfettamente ad ogni genere di ambiente.

Non sono presenti sbavature, l’assemblaggio è di ottimo livello ed i componenti dello chassis non presentano disallineamenti. La pulizia risulta abbastanza semplice, è sufficiente utilizzare un panno appena umido per togliere gli eventuali residui di polvere. Gli ingombri sono del tutto contenuti. Si parla, infatti, di soli 190 x 165 x 43 mm (L-W-H), per un volume complessivo di appena 1.35 litri.

Grazie alla scocca completamente in metallo e alla sua innegabile compattezza, questo Mini-PC offre fin da subito una grande sensazione di robustezza. La finitura superficiale di colore nero, inoltre, è veramente molto gradevole alla vista e ci fa capire la volontà dell’azienda di proporre un prodotto curato fin nei minimi particolari.

Nella parte superiore e sui lati sono state previste delle feritoie in maniera tale da garantire una ventilazione ottimale dei componenti interni. Il nuovo XPC Slim è davvero molto completo sotto il punto di vista delle connessioni disponibili.

Frontalmente, oltre all’immancabile pulsante di accensione e ai LED di stato (Power & HDD), troviamo le classiche porte jack 3.5mm per Microfono e Cuffie, una coppia di porte USB conformi allo standard 3.1/3.2 Gen1 (colore blu, di cui una Type-C), altrettante porte USB 3.1/3.2 Gen2 (colore rosso) ed un sempre utile Card-Reader con supporto SD/SDHC/SDXC.

Posteriormente troviamo le restanti connessioni di cui dispone il mini-PC, tra cui ulteriori due porte USB 3.1 Gen1 (di colore blu), quattro porte USB 3.1 Gen2 (di colore rosso), una doppia interfaccia di rete Gigabit LAN RJ-45, ben due uscite Display Port 1.2 ed una HDMI 2.0a per il collegamento di display ad alta risoluzione, una porta HDMI 2.0a, ed un comodo pulsante con funzionalità di Clear CMOS, utile per resettare il BIOS di sistema in caso di impostazioni errate senza dover obbligatoriamente aprire lo chassis.

Notiamo anche una coppia di pin per consentire l’accensione del Mini-PC mediante un pulsante alternativo a quello integrato sul frontale. Questa caratteristica è molto utile nell’eventualità che il computer venga, per esempio, installato all’interno di un armadio, come capita in svariati ambienti lavorativi.

Da non sottovalutare, inoltre, la presenza di ben due porte COM che, seppur da tempo rimpiazzate dalle classiche porte USB per la maggior parte degli utilizzi casalinghi, risultano ancora oggi di fondamentale importanza in ambito industriale, medico, di automazione e nei sistemi POS (Point of Sales).

È presente anche la predisposizione per l’aggiunta di eventuali antenne wireless, non previste di serie su questo prodotto, oltre che un foro di tipo Kensington Lock, pensato bloccare il computer alla scrivania tramite lucchetti particolari con chiave o con combinazione numerica, al fine di prevenirne un eventuale furto.

Nella parte superiore è possibile notare la foratura necessaria per consentire l’immissione dell’aria. Il sistema di dissipazione messo a punto da Shuttle, decisamente ben progettato, sfrutta un generoso radiatore in alluminio con base di contatto in rame, raffreddato da una coppia di ventoline da 60mm di diametro al fine di garantire buone temperature di esercizio unite ad un buon ricircolo dell’aria, nonostante il ridotto spazio a disposizione.

In molti sicuramente avrebbero preferito l’adozione di un sistema di dissipazione completamente passivo, e quindi più silenzioso, ma le caratteristiche di questo prodotto escludono questa possibilità. A differenza della maggior parte dei Mini-PC basati su piattaforma Intel, o più precisamente sulle soluzioni Atom a basso consumo, il DH470 si affida ad un completo chipset H470 Express e socket LGA-1200.

Questo permette di poter scegliere tra un cospicuo numero di microprocessori compatibili basati su architettura Comet Lake-S, con TDP massimo di 65W, certamente più prestanti delle soluzioni Atom, ma anche sensibilmente più calorosi.

Date le dimensioni estremamente ridotte del Mini-PC l’alimentatore è di tipo esterno, come per i laptop, con una potenza massima di 90W e alimentazione a 19V. Grazie alla totale assenza di ventole interne, questo alimentatore, risulta praticamente inudibile durante il funzionamento, inoltre può essere facilmente nascosto grazie alle sue ridotte dimensioni.

[nextpage title=”Uno sguardo all’interno e alle caratteristiche tecniche”]

Prima di addentrarci in una descrizione di quelle che sono le più importanti caratteristiche tecniche del nuovo Shuttle XPC Slim DH470, riteniamo doveroso soffermarci sul PCH Intel di cui dispone, vale a dire l’H470 Express. Questo PCH (Platform Controller Hub), introdotto in occasione del debutto dei microprocessori Intel di decima generazione, basati su architettura Comet Lake, si presenta davvero molto completo e versatile, perfetto per essere impiegato sui sistemi compatti destinati alla multimedialità e, di conseguenza, privi di funzionalità specifiche per l’overclocking, funzionalità che come di consueto rimangono relegate esclusivamente al PCH di classe superiore, appartenenti alla serie Z.

Facendo un rapido confronto con i modelli di pari fascia della passata generazione non riscontriamo molte novità, se non per quanto riguarda le funzionalità di rete, per le quali è previsto il supporto Ethernet opzionale da 2.5Gbps e Wi-Fi 6 integrato (802.11ax). Tra le varie funzionalità esclusive viene ad esempio mantenuto il pieno supporto alle soluzioni Intel Optane, basate sull’innovativa tecnologia di memoria 3D XPoint, sviluppata dal colosso di Santa Clara in stretta collaborazione con Micron con l’obiettivo di combinare i punti di forza delle prestanti memorie NAND Flash con quelli tipici delle più tradizionali SDRAM.

In questa maniera sarà possibile la realizzazione di soluzioni contraddistinte da una capacità di archiviazione ben più elevata rispetto agli standard attuali, pur senza rinunciare alla bassa latenza, notevoli prestazioni velocistiche e soprattutto a costi sensibilmente inferiori. Nel diagramma che segue vi mostriamo la struttura del modello Intel H470 Express, adottato da Shuttle sul mini PC in esame:

Come vediamo dal diagramma della nuova piattaforma, i microprocessori Comet Lake-S di decima generazione mantengono un Memory Controller Integrato (IMC) di tipo Dual Channel con compatibilità esclusiva verso moduli di memoria DDR4. La frequenza operativa massima certificata, in abbinamento a microprocessori Core i7 e Core i9, raggiunge quota 2.933MHz, consentendo una bandwidth massima teorica molto elevata, pari a circa 47 GB/s.

Nessuna novità per quanto riguarda il Controller PCI-Express integrato nel microprocessore, sempre in grado di gestire un massimo di 16 linee PCI-Express 3.0. Sarà quindi possibile, qualora la propria scheda madre preveda degli slot necessari, realizzare sistemi Multi-GPU (NVIDIA SLI o AMD CrossFireX) in configurazione x8/x8, oppure x8/x4/x4. Anche se quest’ultima configurazione potrebbe sembrare alquanto “limitante”, è doveroso ricordare che il nuovo standard PCI-Express prevede una bandwidth doppia rispetto alla precedente generazione, avremo quindi una situazione del tutto equiparabile a una tradizionale configurazione x16/x8/x8 su linee PCI-Express di seconda generazione.

Il PCH è sempre collegato al microprocessore per mezzo di un Link DMI (Direct Media Interface) di terza generazione da ben 8GT/s, che si occupa di fungere da bridge fra la CPU stessa e i vari controller integrati e non, sfruttando ben quattro linee PCI-Express 3.0 al fine di incrementare l’efficienza ed eliminare qualsiasi collo di bottiglia.

Oltre a quanto detto, il nuovo Intel H470 Express, include un sottosistema Audio High Definition, un’interfaccia di rete Gigabit e niente meno che ulteriori 20 linee PCI-Express 3.0, la cui gestione è completa discrezione del produttore della scheda madre. Appare innegabile una flessibilità indubbiamente maggiore rispetto al passato e sarà di conseguenza del tutto lecito attendersi soluzioni provviste di molteplici interfacce di collegamento M.2 PCI-Express oppure SATA Express, anche in configurazione mista, a supporto delle più prestanti unità di SSD di nuova generazione presenti sul mercato.

 La gestione delle connessioni video (fino a tre display indipendenti) è ancora completamente a carico del microprocessore e non più del PCH stesso come avveniva nei modelli precedenti alla serie 9. Mantenuto il pieno supporto non soltanto alla risoluzione 4K UHD, ma anche all’HDR (High Dynamic Range) ed alla profondità colore a 10bit.

Anche i nuovi PCH della Serie 400 sono in grado di garantire il supporto nativo verso la tecnologia Thunderbolt 3 tramite connessione USB Type-C, capace di assicurare una velocità di trasferimento doppia rispetto alla passata generazione dello standard, raggiungendo una banda passante pari a ben 40Gb/s.

Specifiche del genere appaiono più che sufficienti per gestire, ad esempio, una soluzione grafica discreta esterna (molto in voga in ambito mobile, al fine di espandere le potenzialità del comparto grafico integrato) oppure una coppia di monitor con pannelli 4K a 60Hz. Valori di tutto rispetto anche sotto il profilo energetico, con possibilità di alimentare periferiche esterne fino a ben 100W di potenza, includendo funzionalità di ricarica veloce.

Concludiamo con l’ultima, ma non meno importante, caratteristica confermata anche in questi nuovi PCH. Ci riferiamo alla tecnologia di protezione Intel Device Protection with Boot Guard, pensata per garantire la massima protezione durante la fase di avvio del sistema.


Caratteristiche Tecniche Shuttle XPC Slim DH470


Ricordiamo che il nuovo barebone XPC Slim DH470 viene commercializzato senza microprocessore, senza unità di memorizzazione interna (e quindi senza sistema operativo), e senza alcun modulo di memoria RAM preinstallato. La scelta e l’installazione di questi componenti è quindi lasciata all’utente finale.

Appare ovvio che l’apertura del Mini-PC non va in alcun modo ad invalidarne la garanzia. Anzi, lo smontaggio, come vedremo, è veramente semplicissimo e veloce. L’accesso all’interno del computer richiederà davvero pochi secondi. Per rimuovere il coperchio dello chassis è sufficiente, infatti, svitare la coppia di viti poste nella parte posteriore.

Fatto questo possiamo finalmente osservare come si presenta internamente questo interessante prodotto.

Come possiamo vedere il layout interno è molto pulito e organizzato. Nonostante le dimensioni abbastanza contenute, all’interno del cabinet viene comunque garantito un buon ricircolo dell’aria per il raffreddamento dei vari componenti. La prima cosa che salta all’occhio è senza dubbio la cura riposta nella dissipazione del calore, certamente molto importante in un sistema del genere. Un esempio è il PCH Intel presente sulla scheda madre, per il quale è stato previsto un heatsink in alluminio.

A colpo d’occhio notiamo l’alloggiamento ed il cavo di collegamento per l’installazione di un’unità di memorizzazione con interfaccia Serial ATA III 6Gb/s.

Nella zona sottostante troviamo gli slot per l’installazione di una coppia di moduli di memoria RAM di tipo SO-DIMM DDR4 (ricordiamo che la scheda supporta fino a 64GB di RAM con frequenza operativa massima di 2.666/2.933MHz).

Impossibile non notare, inoltre, il generoso sistema di dissipazione proprietario, dotato di heatpipes e di ben due ventoline da 60mm di diametro, dedicato esclusivamente al raffreddamento del microprocessore LGA-1200.

La base di contatto con il microprocessore è interamente in rame. Purtroppo non è perfettamente a specchio, ma appare comunque del tutto planare e priva di sbavature. Secondo l’azienda, questo è perfettamente in grado di smaltire adeguatamente il calore prodotto da qualsiasi microprocessore Intel di decima generazione con TDP massimo pari a 65W.

Una caratteristica che lascia ampie possibilità di scelta all’utente finale, che potrà contare su prodotti contraddistinti da notevoli prestazioni velocistiche, come ad esempio il Core i9 10900, basato su architettura Comet Lake-S e dotato di ben 10 Core integrati e tecnologia Hyper-Threading. Una lista completa di tutti le CPU supportate la potete trovare a questo indirizzo.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale dedicato a questo prodotto, raggiungibile cliccando qui. Analizziamo ora con più attenzione la scheda madre di questo Mini-PC.

[nextpage title=”Analisi della scheda madre”]

Come prevedibile, la scheda madre di questo mini computer è prodotta direttamente da Shuttle, precisamente è stato utilizzato il modello DH470 V1.0, dotata del PCH Intel H470 Express.

Il PCB è interamente di colore blu e si presenta veramente molto curato nella realizzazione, con saldature di ottima fattura prive di qualsiasi sbavatura e con un layout pulito ed ordinato, pensato per sfruttare nel migliore dei modi gli spazi interni dello chassis.

Per procedere a una più attenta analisi abbiamo proceduto allo smontaggio dell’imponente sistema di dissipazione presente, semplicemente svitando le viti di fissaggio previste.

In posizione pressoché centrale spicca il socket di connessione LGA-1200, capace di ospitare i più recenti microprocessori Intel di decima generazione basati su architettura Comet Lake con TDP massimo di 65W. Il meccanismo di fissaggio del processore è prodotto come spesso accade da LOTES. La scheda, come prevedibile, data l’adozione del PCH H470 Express, non consente di praticare l’overclocking dei componenti.

La circuiteria di alimentazione messa a punto da Shuttle è quindi strutturata di conseguenza, prevedendo un robusto design a 4+1 fasi in maniera da offrire tutta la potenza necessaria per mantenersi entro le specifiche, garantendo al tempo stesso elevata stabilità, affidabilità e durata nel tempo.

Spostandoci verso destra troviamo una coppia di slot per memorie di tipo SO-DIMM DDR4 con supporto Dual-Channel, in grado di ospitare moduli con frequenza massima certificata di 2.933MHz. Il quantitativo massimo di memoria installabile è pari a ben 64GB, utilizzando due moduli identici da 32GB ciascuno.

Appena sotto troviamo uno slot di espansione M.2 2230 Type-E Key, perfetto per l’installazione, ad esempio, di un modulo di rete WiFi/Bluetooth. Il produttore ha previsto, inoltre, un connettore M.2 PCI-Express su bus PCIe 3.0 X4, capaci di garantire una bandwidth davvero notevole, pari a ben 32Gb/s, ovviamente compatibile con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) fino a 80mm di lunghezza (M.2 2280), comprese quelle conformi al protocollo di comunicazione NVMe o NVM Express (Non-Volatile Memory Express).

La gestione dell’audio è affidata al codec Realtek ALC662, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 96kHz.

La scheda dispone di una doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet la cui gestione è affidata ad una coppia di ottimi controller Intel, nello specifico due i210AT su bus PCI-Express. Questo controller si contraddistingue per un utilizzo veramente limitato del processore centrale durante il normale funzionamento, oltre che per la piena compatibilità con le specifiche IEEE 802.3u per 10/100Mbps Ethernet, IEEE 802.3ab per i 1000Mbps Ethernet e 802.3az Energy Efficient Ethernet. Non manca il pieno supporto al Teaming ed alla funzione Wake ON LAN.

Le due connessioni COM disponibili sono gestite da una coppia di rodati controller. Troviamo, infatti, un MAX3243C, prodotto dalla Texas Instruments per la porta RS232, ed un altrettanto valido XR34350IL di MaxLinear per la porta RS232/RS422/RS485.

È indubbio che questo tipo di connettività sia stata via via soppiantata dal diffuso standard di trasmissione USB, soprattutto nella maggior parte degli scenari d’uso casalinghi, tuttavia, sono ancora oggi molto utilizzate in ambito industriale, medico, di automazione, e nei sistemi POS (Point of Sales).

La funzione di monitoraggio di tutte le risorse hardware e del controllo delle ventole connesse alla scheda madre è affidata ad un chip ITE IT8728F, molto utilizzato dai vari produttori per la sua elevata affidabilità.

Per raffreddare adeguatamente il recente chipset H470 Express di Intel, come anticipato, è stato previsto un piccolo dissipatore passivo in alluminio, più che sufficiente per mantenere nella norma le temperature di esercizio.

Precisiamo che lo standard HDMI 2.0a non è nativamente supportato da questa piattaforma Intel e dalla relativa componente grafica integrata. Al fine di garantirne il supporto, infatti, il produttore ha previsto l’implementazione di un chip convertitore “DisplayPort(DP) to HDMI” dedicato, nello specifico un MCDP2800BC, prodotto da MegaChips e collocato in zona I/O, in prossimità delle uscite video. Questo consentirà di utilizzare pannelli a risoluzione 4K UHD (3840×2160) con refresh a 60Hz e campionamento colore 4:4:4.

Procediamo ora con l’installazione dei componenti e con il primo avvio del mini computer.

[nextpage title=”Montaggio Componenti e Installazione Sistema Operativo”]

Per poter effettuate le nostre prove su questo mini computer, abbiamo dovuto procedere, per prima cosa, all’installazione delle uniche componenti che, giocoforza, non sono state incluse nella dotazione, vale a dire il microprocessore, un’unità di memorizzazione e almeno una coppia di moduli di memoria, in maniera da sfruttare il Dual-Channel.

La scelta è ricaduta, rispettivamente, su di un Intel Celeron G5920 Dual-Core da 3.5GHz, un SSD Crucial BX500 da 120GB e un paio di banchi Samsung SO-DIMM DDR4 da 8GB ciascuno, operanti a 2.666MHz.

Il nuovo XPC Slim DH470 dispone, come abbiamo visto, di connessioni di tipo M.2 PCI-Express, capaci di sfruttare ben quattro linee PCIe di terza generazione, garantendo una banda veramente molto elevata, pari a ben 32Gb/s. Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando un’unità Kingston A2000 NVMe da 500GB, certificata per 2.200MB/s e 2.000MB/s, rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.

Per prima cosa procediamo con l’installazione del microprocessore nel socket di connessione LGA-1200. Nella dotazione fornita ricordiamo che è già presente un tubetto di pasta termica di buona qualità. Usate pure il metodo di applicazione che preferite, noi per abitudine ci affidiamo al classico “chicco di riso” al centro dell’IHS.

A questo punto possiamo prendere il dissipatore e posizionarlo correttamente sul microprocessore, cercando di allinearlo con i fori filettati presenti nella scheda madre. Procediamo quindi con il serraggio finale delle viti di fissaggio preinstallate sul dissipatore stesso. Vi consigliamo di non esagerare troppo nello stringere le viti. È molto importante dare la stessa calibrazione di stretta alle viti di fissaggio, in modo da creare la stessa forza su entrambi i punti.

Non dimentichiamoci, ovviamente, di collegare il cavo di alimentazione delle ventole alla scheda madre.

Procediamo ora con l’inserimento dei banchi di memoria negli appositi slot. Per sfruttare la modalità Dual-Channel, supportata dal Memory Controller Integrato (IMC) nel microprocessore Intel è ovviamente necessario occupare entrambi gli slot disponibili.

L’ultima fase del nostro lavoro di assemblaggio consiste nell’installazione delle unità di memorizzazione. Come detto in apertura abbiamo scelto di utilizzare non soltanto un tradizionale SSD, ma anche un’unità di tipo M.2 PCIe, al fine di verificare il corretto funzionamento dell’apposito slot on-board.

Questo tipo di soluzione non necessita né di cavi dati né di alimentazione supplementare per il suo corretto funzionamento, è infatti sufficiente inserire la scheda nello slot dedicato e serrare una piccola vite di fissaggio.

Al contrario, il tradizionale drive Serial-ATA, come ben noto, adotta un fattore di forma da 2.5” rendendo quindi necessario l’utilizzo dell’apposito alloggiamento presente nello chassis di questo mini-PC. Purtroppo questo utile accessorio non è fornito nella dotazione ma va acquistato separatamente. Il collegamento è anche in questo caso semplicissimo, basta collegare il cavo previsto dal produttore (dati + alimentazione).

Inutile dire che l’installazione dei componenti si è rivelata estremamente semplice, nel giro di pochi minuti tutto era praticamente pronto per il primo avvio. Una diretta conseguenza della commercializzazione di un prodotto privo di unità di memorizzazione è senz’altro la mancanza di un sistema operativo preinstallato.

Questo aspetto potrebbe far storcere il naso all’utenza meno smaliziata, che magari preferirebbe un prodotto “pronto all’uso”. Noi ci sentiamo, invece, di avallare questo tipo di scelta, poiché offre all’utente finale piena libertà di scelta del sistema operativo da installare, in relazione alle sue reali necessità e disponibilità economiche, potendo contare anche sulle varie distribuzioni Linux gratuite, reperibili online, al fine di contenere la spesa.

Per questa nostra recensione abbiamo deciso di installare l’ultima versione del sistema operativo di Microsoft, vale a dire Windows 10 Pro October 2020 Update X64 (20H2).

L’installazione del sistema operativo è stata portata a termine in maniera estremamente veloce (meno di 10 minuti) e senza nessun problema di sorta utilizzando una pendrive USB opportunamente preparata con il pratico software Media Creation Tool di Microsoft.

Precisiamo poi che sul sito web del produttore, nell’area download dedicata a questo prodotto, è disponibile tutto l’occorrente per i dispositivi non riconosciuti in prima battuta dal sistema.

[nextpage title=”Uno sguardo al BIOS”]

Lo Shuttle XPC Slim DH470 adotta un BIOS di ultima generazione, con interfaccia di tipo classico, molto chiara e di facile comprensione. Le varie sezioni sono accessibili con semplicità attraverso un menù posto nella parte superiore della schermata. Lo scorrimento tra le pagine e i vari parametri avviene tramite tastiera.

Come di consueto il BIOS per queste tipologie di computer è del tutto semplificato. Non essendoci funzionalità specifiche dedicate all’overclocking, i parametri modificabili si riducono all’essenziale.

Ma ora andiamo a descrivere brevemente il significato delle varie sezioni, partendo dalla prima, denominata ”Main”, mostrata non appena si accede al BIOS, premendo il tasto CANC.

In questa sezione troviamo varie informazioni sulla versione del BIOS presente, sul processore, sul quantitativo della memoria di sistema, oltre che la possibilità d’impostazione di Data e Ora.

La seconda sezione, denominata “Advanced”, racchiude, in maniera del tutto ordinata, varie sotto-sezioni, che ci consentono di mettere mano, ad esempio, alle impostazioni del Serial ATA, della LAN e di tutte le varie periferiche integrate, quali HD Audio e quant’altro. Troviamo, inoltre, la possibilità di agire su alcune funzioni avanzate del processore, come ad esempio l’attivazione/disattivazione della tecnologia Hyper-Threading (se supportata dalla CPU), dei Core che lo compongono, della tecnologia Enhanced SpeedStep e dei C-State.

Sempre in questa sezione trova posto un utile Hardware Monitor, che consente di tenere sotto controllo i principali parametri vitali del sistema, quali le temperature di esercizio del processore e della scheda madre, alcune tensioni di alimentazione (VCore/VDIMM) ed il regime di rotazione di un massimo di due ventole collegate alla scheda madre. Queste sono, inoltre, gestibili tramite profili preimpostati (Smart FAN Mode, Ultra-Low Mode, Low Mode, Mid Mode e Full Mode) in maniera da poter trovare il giusto compromesso tra la rumorosità e le prestazioni.

Si passa poi alla sezione “Boot”, dedicata alle impostazioni delle periferiche da cui desideriamo avviare il nostro PC, oltre che delle varie funzionalità previste dalle recenti edizioni dei sistemi operativi Microsoft, quali ad esempio il Fast Boot ed il pieno supporto alle modalità UEFI.

Seguono le sezioni “Security”, nella quale potremo inserire una Password per impedire l’accesso indesiderato al BIOS e/o al Computer, attivare/disattivare la protezione da scrittura e la funzione Secure Boot, e “Save & Exit”, che offre la possibilità di salvare tutte le modifiche finora apportate, ripristinare le impostazioni predefinite oppure semplicemente uscire senza applicare nulla.

Vi consigliamo di controllare con regolarità la presenza di eventuali aggiornamenti BIOS al seguente indirizzo.

[nextpage title=”Metodologia di Test”]

Apriamo la sezione dedicata ai test sullo Shuttle XPC Slim DH470 Barebone con una premessa. Come anticipato, ricordiamo che questo mini-PC viene commercializzato privo di alcuni tra i componenti principali, tra cui il microprocessore, le memorie RAM, l’unità di memorizzazione e l’eventuale soluzione grafica discreta. La scelta di questi componenti è quindi a completa discrezione dell’utente, che potrà quindi configurare il sistema secondo le sue reali necessità e/o disponibilità economiche.

Di conseguenza i risultati dei nostri test sono indicativi della sola stabilità e affidabilità garantita da questo prodotto, e non delle sue performance velocistiche, che sono senza dubbio legate all’hardware che l’utente finale deciderà di utilizzare. Nello specifico noi abbiamo scelto di completare questo mini-PC con i seguenti componenti:


  • CPU: Intel Celeron G5920 (Dual-Core, 2M Cache, 3.5GHz);
  • Memorie RAM: 2x 8GB Samsung SO-DIMM DDR4 2.666MHz CL19 1.20v;
  • SSD Primario: Samsung 750 EVO SSD 500GB SATA3;
  • SSD Secondario: Kingston A2000 SSD 500GB M.2 NVMe.

Tutti i componenti sono stati mantenuti entro le specifiche dei vari produttori. Il sistema operativo, Microsoft Windows 10 Pro October 2020 Update X64, è da intendersi privo di qualsiasi ottimizzazione particolare, ma comprensivo di tutti gli aggiornamenti rilasciati fino al giorno della stesura di questo articolo (Versione 20H2 – build 19042.804).

Queste le applicazioni interessate, suddivise in tre tipologie differenti:


Prestazioni Rendering e Calcolo


  • Cinebench R11.5 64bit;
  • Cinebench R15 64bit;
  • Cinebench R20 64bit;
  • V-Ray Next Benchmark 4.10.07 64bit;
  • Indigo Benchmark 4.0.64 64bit;
  • Blender 2.91.2 64bit;
  • Euler3D Benchmark v2.2;
  • Fritz Chess Benchmark v4.3;
  • WPrime Benchmark v2.10;
  • SiSoftware Sandra 2020;
  • AIDA64 Extreme 6.32.5600.

Prestazioni Multimedia e Compressione


  • WinRAR 6.00 64bit;
  • 7-Zip 19.00 64bit;
  • VeraCrypt 1.24;
  • 3DMark 11 Advanced Edition v1.0.132;
  • 3DMark Advanced Edition v2.17.7137;
  • PCMark 10 Professional Edition v2.1.2508 64bit;
  • Unigine2 Superposition Benchmark v1.1.

Prestazioni Controller (USB 3.2 Gen1 & 3.2 Gen2 / SATA III 6Gb/s / M.2 PCIe 3.0 x4)


  • Crystal Disk Mark 8.0.1;
  • ATTO Disk Benchmark 3.05.

Ora siamo pronti per procedere con i nostri test.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Prima”]


Cinebench R11.5, R15 e R20 – 64bit


Si tratta di una vera e propria suite di test multi piattaforma in grado di calcolare le capacità prestazionali del vostro computer. Il programma è basato sul software di animazione CINEMA 4D ed è lo strumento perfetto per valutare le performance della CPU e del comparto grafico su svariate piattaforme fra cui Windows e Mac OS X.

Cinebench sfrutta le potenzialità del processore centrale del sistema mediante l’utilizzo combinato di calcoli complessi finalizzati al completamento del rendering di un’immagine campione. È possibile eseguire il test in modalità “Single”, sfruttando un solo “core”, oppure “Multi”, sfruttando quindi tutti i “core” disponibili.

Nel grafico il punteggio finale del rendering con 1Core/1Thread e fino a 2Core/2Thread.


V-Ray Next Benchmark 4.10.07


V-Ray Next Benchmark è un tool completamente gratuito per la misura delle performance velocistiche del proprio hardware nel rendering con V-Ray. È disponibile gratuitamente, previa registrazione su chaosgroup.com e verrà eseguito senza requisiti di licenza come applicazione autonoma.

Il programma prevede la possibilità di eseguire rendering di raytrace sfruttando la CPU oppure la/e schede grafiche presenti. V-Ray è uno dei principali raytracers al mondo e viene utilizzato in molte industrie in fase di architettura e progettazione automobilistica. È stato utilizzato anche in oltre 150 immagini cinematografiche e numerose serie televisive episodiche. Ha inoltre vinto un premio Oscar per il conseguimento scientifico e tecnico nel 2017.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento, eseguita con impostazioni predefinite.


Indigo Benchmark 4.0.64


Indigo Bench è un’applicazione di benchmark standalone basata sul motore di rendering avanzato di Indigo 4, utile per misurare le prestazioni delle moderne CPU e GPU. Grazie all’utilizzo di OpenCL standard del settore, è supportata un’ampia varietà di GPU di NVIDIA, AMD e Intel. Il programma è completamente gratuito e può essere utilizzato senza una licenza Indigo su Windows, Mac e Linux.

Nel grafico lo score ottenuto in seguito al completamento del rendering di entrambe le scene di riferimento previste, eseguito con impostazioni predefinite.


Blender 2.91.2 – 64bit


Blender è un famoso programma (completamente Open Source) di modellazione 3D, animazione e rendering. Viene spesso utilizzato anche per il calcolo delle performance dei microprocessori.

Nel grafico il tempo (in Secondi) necessario al rendering della scena di riferimento “BMW Benchmark”, eseguita con impostazioni predefinite.


Euler3D Benchmark v2.2


Euler3D, basato sulla routine di analisi strutturale STARS Euler3D, è un software di benchmark che misura le prestazioni velocistiche del microprocessore mediante l’esecuzione di calcoli fluidodinamici. Il programma è ottimizzato per sfruttare appieno il multi-threading.

Nel grafico il risultato rilasciato al termine del test integrato, espresso in Hz.

[nextpage title=”Prestazioni Rendering e Calcolo – Parte Seconda”]


Fritz Chess Benchmark v4.3


Fritz Chess è un interessante software che consente di misurare le performance della CPU basandosi sulla simulazione del gioco degli scacchi. Il programma è in grado di sfruttare appieno fino a otto core. Nel grafico il risultato complessivo ottenuto (espresso in Kilonodi al secondo).


wPrime Benchmark v2.10


Al pari del SuperPI, anche il wPrime è un ottimo indicatore delle performance di CPU e RAM, e finalmente in grado di sfruttare tutti i core a disposizione.

Nei grafici il tempo impiegato (in Secondi) al calcolo del 32M e del 1024M.


SiSoftware Sandra 2020


Sandra è un tool di benchmark per l’intero sistema PC, aggiornato per testare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Il software è in grado di assicurare la maggiore compatibilità hardware possibile unita ad un accurato reporting delle prestazioni e delle problematiche del sistema.

Abbiamo eseguito i principali test sulla CPU e sul comparto RAM, a seguire i risultati ottenuti.


AIDA64 Extreme Edition 6.32.5600


AIDA64 è un famoso programma che ci consente di tenere sotto controllo i punti vitali del nostro computer, quali temperature, voltaggi applicati e prestazioni. Al suo interno, infatti, troviamo numerosi test, utili per misurare, e comparare, le performance registrate dalle varie componenti (CPU, Memorie, HDD etc.).

Nei grafici i risultati riguardanti i benchmark integrati delle RAM e della CPU/FPU.

[nextpage title=”Prestazioni Multimedia e Compressione – Parte Prima”]


WinRAR 6.00 Final 64bit


Famoso programma di compressione con il quale si misura la potenza della CPU nel comprimere un file campione restituendo il valore del dato compresso in KB/s (Rate).


7-Zip 19.00 Final 64bit


Noto programma di compressione/decompressione che al suo interno integra un Tool per la misura delle prestazioni della macchina. Anche in questo caso saranno riportati nel grafico quanti KB/s il sistema, e in particolar modo la CPU, sia in grado di comprimere/decomprimere.


VeraCrypt 1.24


VeraCrypt è un programma applicativo open-source usato per la cifratura “on-the-fly” (OTFE). Può creare un disco virtuale crittografato mediante l’utilizzo di un file o crittografare un’intera partizione oppure, su Windows, l’intero hard disk con un’autenticazione all’avvio. Secondo gli sviluppatori con le versioni più recenti del programma sono stati apportati miglioramenti riguardanti la sicurezza e risolti problemi emersi dall’audit esterno realizzato sul codice del precedente TrueCrypt.

Nei grafici i risultati dei benchmark integrati nel programma.


3DMark 11 Advanced


La penultima versione del famoso software richiederà obbligatoriamente la presenza nel sistema sia di una scheda video con supporto alle API DirectX 11. Secondo Futuremark, i test sulla tessellation, l’illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video.

La versione Basic Edition (gratuita) permette di fare tutti i test con l’impostazione “Performance Preset”. C’è un test, chiamato Audio Visual Demo, eseguibile alla risoluzione massima 720p. La versione Basic consente di pubblicare online un solo risultato. Non è possibile modificare la risoluzione e altri parametri del benchmark. 3DMark 11 Advanced Edition non ha invece alcun tipo di limitazione.

Il benchmark si compone di sei test, i primi quattro con il compito di analizzare le performance del comparto grafico, con vari livelli di tessellazione e illuminazione. Il quinto test non sfrutta la tecnologia NVIDIA PhysX, bensì la potenza di elaborazione del processore centrale. Il sesto e ultimo test consiste, invece, in una scena precalcolata in cui viene sfruttata sia la CPU, per i calcoli fisici, e sia la scheda grafica.

I test sono stati eseguiti in DirectX 11 sfruttando il preset Performance. Nel grafico il punteggio complessivo ottenuto e i risultati di Physics e Combined.


3DMark Advanced


La nuova versione del famoso software è senza dubbio la più potente e flessibile mai sviluppata da Futuremark (attualmente UL Benchmarks). Per la prima volta viene proposto un programma multipiattaforma, capace di eseguire analisi comparative su sistemi operativi Windows, Windows RT, Android e iOS. Le prestazioni velocistiche del proprio sistema possono essere osservate sfruttando nuovi ed inediti Preset: Ice Storm, Cloud Gate, Night Raid, Sky Diver, Fire Strike, Time Spy ed il nuovissimo Port Royal.

Il primo, Ice Storm, sfrutta le funzionalità delle librerie DirectX 9.0 ed è sviluppato appositamente per dispositivi mobile, quali Tablet e Smartphone senza comunque trascurare i computer di fascia bassa. Il secondo, Cloud Gate è pensato per l’utilizzo con sistemi più prestanti, come ad esempio notebook e computer di fascia media, grazie al supporto DirectX 10.

Il terzo, Sky Diver, fa da complemento offrendo un punto di riferimento ideale per laptop da gioco e PC di fascia medio-alta con supporto DirectX 11. Infine gli ultimi preset, denominati Fire Strike, Time Spy e Port Royal, sono pensati per l’analisi dei moderni sistemi di fascia alta, contraddistinti da processori di ultima generazione e comparti grafici di assoluto livello con pieno supporto DirectX 11 (Fire Strike) e DirectX 12 (Time Spy) e DirectX Raytracing (Port Royal).

I nostri test sono stati eseguiti sfruttando i preset Night Raid, Sky Diver, Fire Strike ed ovviamente Time Spy (Normal). Nei grafici il punteggio complessivo ottenuto.


PCMark 10 Professional


PCMark è un’ormai noto programma di benchmarking e test del sistema sviluppato da Futuremark, in grado di fornire una precisa indicazione di quelle che sono le reali prestazioni del proprio sistema o dei singoli reparti (CPU, Memoria RAM, Storage etc.).

Per le nostre prove ci siamo affidati all’ultima versione del programma (PCMark 10 Professional v2.1.2508), in maniera da poter offrire un quadro il più possibile preciso delle prestazioni del sistema in esame. Nei grafici riportiamo il risultato complessivo ottenuto (PCMark Score) e quello delle singole tipologie di test: Essentials, Productivity e Digital Content Creation.


Unigine2 Superposition Benchmark v1.1


Direttamente dagli sviluppatori degli apprezzati Heaven e Valley, e seppur con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, ecco che finalmente vede la luce il nuovo software di benchmark Superposition, basato sul potente motore grafico di nuova generazione Unigine 2, capace di spremere all’inverosimile anche le più prestanti soluzioni grafiche sul mercato.

Come di consueto sono previsti vari profili predefiniti, che consentiranno di ottenere risultati, in termini prettamente prestazionali, facilmente confrontabili. Rispetto al passato è stato implementato un database online, nel quale verranno raccolti i risultati ottenuti dagli utenti e poter quindi fare confronti su ben più larga scala.

Oltre a questo sono state introdotte nuove modalità, a cominciare da una simulazione interattiva dell’ambiente, denominata “Game”, alla possibilità di sfruttare i più moderni visori per realtà virtuale, come Oculus Rift e HTC Vive. Viene inoltre offerta la possibilità di verificare la piena stabilità del proprio comparto grafico, grazie allo “Stress Test” integrato (esclusiva della versione Advanced del programma).

I test sono stati condotti utilizzando i preset 720p Low e 1080p Medium. Nel grafico i risultati ottenuti, espressi sotto forma di Score finale e di FPS medi.

[nextpage title=”Prestazioni Controller”]


Prestazioni Controller SATA III 6Gb/s (Intel H470 Express)


Crystal Disk Mark v8.0.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark v3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).



Come possiamo notare dai grafici riepilogativi le prestazioni offerte dal controller integrato nel PCH Intel H470 Express sono di ottimo livello, perfettamente in grado di sfruttare appieno l’unità SSD utilizzata per le nostre prove (Crucial BX500 da 120GB). Nonostante il disco sia in parziale stato di occupazione (condizione inevitabile dal momento che l’unità è anche il disco primario in cui vi è installato il sistema operativo e tutto il software) non segnaliamo sostanziali differenze rispetto ai risultati ottenuti con l’unità installata su altre schede madri testate provviste dello stesso PCH o di modelli della passata generazione (serie 100, 200 e 300). Come di consueto i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore.


Prestazioni M.2 PCI-Express (Intel H470 Express)


Crystal Disk Mark 8.0.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).



La presenza, ormai sulla maggior parte delle recenti schede madri, delle nuove interfacce di collegamento M.2 PCI-Express sta certamente contribuendo alla rapida diffusione di nuove ed interessanti unità di memorizzazione, finalmente non più vincolate all’ormai limitata banda messa a disposizione dallo standard Serial ATA. La scheda madre prevista da Shuttle per questo nuovo barebone, vale a dire la DH470 V1.0, dispone di una connessione di tipo Ultra M.2 PCI-Express, capace di sfruttare ben quattro linee PCIe di terza generazione, garantendo una banda veramente molto elevata, pari a ben 32Gb/s.

Per le nostre prove ne abbiamo verificato il corretto funzionamento utilizzando una delle ultime novità di Kingston, precisamente il recente SSD A2000 M.2 da 500GB con protocollo NVMe (Non-Volatile Memory), ottenendo valori di ottimo livello e perfettamente in linea con le specifiche dichiarate dal produttore stesso dell’unità, sia in lettura che in scrittura. Per sfruttare al meglio la prestante unità allo stato solido di Samsung abbiamo ovviamente installato l’ultima versione disponibile del driver NVMe, così come caldamente consigliato dal produttore stesso.


Prestazioni Controller USB 3.2 Gen1 (Intel H470 Express)


Crystal Disk Mark 8.0.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).


Il PCH H470 Express dispone di supporto nativo verso lo standard di trasmissione USB 3.2 Gen1, garantendo prestazioni di ottimo livello e perfettamente allineate a quelle offerte dalle soluzioni di classe mainstream di ultima generazione, nonché dalla maggior parte dei controller di terze parti utilizzati dai vari produttori di schede madri. Anche in quest’occasione abbiano utilizzato gli ultimi driver messi a disposizione dal produttore.


Prestazioni Controller USB 3.2 Gen2 (Intel H470 Express)


Crystal Disk Mark 8.0.1


Crystal Disk Mark è senza dubbio uno dei migliori benchmark per dischi rigidi, chiavette USB e unità SSD (Solid State Disk). Il programma effettuerà automaticamente una serie di misurazioni sull’unità selezionata, sia in lettura che in scrittura, sequenziale o casuale, riportando alla fine la velocità espressa in MB al secondo (MB/s). Molto utile per confrontare in pochi secondi la differenza di prestazioni tra diverse periferiche di memorizzazione.



ATTO Disk Benchmark 3.05


ATTO Disk Benchmark è un programma molto semplice da utilizzare che consente di effettuare una serie di misurazioni sull’unità selezionata, che sia un disco rigido, una PenDrive oppure un SSD, al fine di verificarne le performance.

È sufficiente eseguire il programma, scegliere il drive da testare e cliccare sul pulsante “Start”. ATTO comincerà a misurare le prestazioni del disco con file di dimensioni diverse, da molto piccoli a molto grandi (sia lettura che in scrittura).



La nuova soluzione di Shuttle prevede il pieno supporto verso la più recente interfaccia di trasmissione USB 3.2 Gen2, capace di garantire un livello prestazionale doppio rispetto alla generazione precedente, raggiungendo i 10Gb/s. La scheda madre dispone di ben quattro porte (Type-A) direttamente accessibili nel pannello anteriore e posteriore I/O e gestite in modo nativo dal chipset H470 Express di Intel.

Per le nostre prove abbiamo utilizzato una delle ultime novità del noto marchio austriaco Angelbird, precisamente un SSD2go PKT da 256GB, collegato sfruttando il cavo Type-A fornito in dotazione. Le prestazioni offerte dallo standard di trasmissione USB 3.2 Gen2, come vediamo dai grafici riepilogativi, sono davvero eccellenti e sensibilmente superiori rispetto alla passata generazione. Il controller di cui è provvista la scheda si è indubbiamente dimostrato molto valido e stabile. Ricordiamo che anche in quest’occasione i driver da noi utilizzati sono gli ultimi resi disponibili dal produttore, in questo caso Intel.

[nextpage title=”Analisi comparto audio integrato”]

La scheda madre progettata da Shuttle per questo prodotto prevede un comparto audio integrato di buona qualità, basato sull’ormai noto e collaudato codec Realtek ALC662, capace di offrire supporto Audio HD (High Definition) a 5.1 canali, Input/Output su S/PDIF a 16/20/24bit e frequenze di campionamento fino a 96kHz.

Per analizzare più accuratamente la qualità del comparto audio abbiamo deciso di utilizzare uno dei software certamente più rinomati e diffusi, vale a dire il RightMark Audio Analyzer, aggiornato all’ultima versione disponibile (6.4.5). Il programma è relativamente semplice da utilizzare e consente di ottenere una stima abbastanza precisa della bontà del comparto audio. A seguire vi mostriamo il resoconto generato dal programma al termine della sessione di test:

Come vediamo ci troviamo di fronte ad un sottosistema audio di qualità più che buona, indubbiamente adeguata al target di utilizzo previsto per questo prodotto.

[nextpage title=”Monitoraggio delle Temperature e Rumorosità”]

Un aspetto di fondamentale importanza, in un computer di dimensioni contenute, come questo XPC Slim DH470, è sicuramente l’efficienza del sistema di dissipazione e soprattutto di tutti quegli accorgimenti finalizzati a garantire che all’interno dello chassis vi sia un ricircolo d’aria sempre ottimale.

È innegabile, infatti, che una carenza per quanto riguarda questi due aspetti potrebbe comportare l’insorgere di problemi di instabilità, dovuti al raggiungimento di temperature troppo elevate, o addirittura al danneggiamento della componentistica interna, con conseguente impossibilità di utilizzo del sistema.

In questo specifico prodotto, l’azienda ha messo a punto un sistema di dissipazione del calore di buon livello, pienamente certificato per essere utilizzato in abbinamento a processori Intel con TDP massimo di 65W, inclusi i più prestanti modelli Core i5, Core i7 e Core i9 di ultima generazione.

Per rilevare le temperature di esercizio delle componenti interne di questo mini-PC abbiamo utilizzato il software HWiNFO64 v6.42, un programma del tutto gratuito, abbastanza affidabile e facilmente reperibile in rete (link). Pur consapevoli che un rilevamento di tipo software sia quantomeno inadatto a fornire dati certi ed inconfutabili, a causa delle numerose variabili che possono condizionare il rilevamento stesso, come per esempio il mal funzionamento del sensore, oppure un errato settaggio del software di rilevamento, al momento riteniamo che tale sistema sia comunque quantomeno ripetibile da parte degli utenti finali del prodotto recensito.

Per lo stress dei componenti, invece, la scelta è ricaduta sull’ottimo programma AIDA64 Extreme, sviluppato da FinalWire. Tra le tante funzionalità presenti troviamo anche tutto l’occorrente per la verifica della stabilità dei principali componenti del sistema. Osserviamo quindi i valori rilevati al termine della sessione di test, tenendo conto che la temperatura ambiente durante tutta la fase di test era di circa 25°C:

Alla luce dei risultati ottenuti non possiamo che essere pienamente soddisfatti del comportamento di questo prodotto. Il sistema di raffreddamento messo a punto dall’azienda è indubbiamente di ottimo livello. Essendo un raffreddamento di tipo attivo, oltre alle temperature di esercizio assume una certa rilevanza, in fase di giudizio, anche il livello di rumorosità generato dalle ventole preinstallate. Come abbiamo visto nel corso del nostro articolo, l’azienda ha impiegato ottime ventole PWM da 60mm di diametro.

Durante l’utilizzo, mantenendo il profilo di gestione predefinito all’interno del BIOS (Smart FAN Mode) abbiamo constatato che il regime di rotazione viene automaticamente variato in relazione al carico di lavoro e alla temperatura effettiva del microprocessore, mantenendosi sempre entro livelli del tutto accettabili. Anche in scenari d’uso particolarmente intensi, infatti, come ad esempio durante il test di stabilità integrato in AIDA64 Extreme, la ventola si è sempre mantenuta silenziosa, garantendo un elevato confort acustico.

[nextpage title=”Conclusioni”]



Il giudizio complessivo che ci sentiamo di assegnare allo Shuttle XPC Slim DH470 Barebone è decisamente più che positivo. Come di consueto ci troviamo di fronte ad un prodotto curato fin nei minimi particolari e dalle dimensioni contenute. Soluzioni di questo tipo, a nostro parere, rappresentano una valida alternativa ai normali PC e ai tradizionali sistemi All-in-One completi, poiché lasciano all’utente piena libertà di scelta dei componenti principali e del sistema operativo, potendo così bilanciare la macchina in base alle reali necessità e perché no, anche in base alle proprie disponibilità economiche.

Confermati, anche su questo nuovo modello, i lineamenti sobri ed eleganti che ormai da qualche generazione contraddistinguono i prodotti appartenenti alla famiglia XPC Slim, capaci di assicurare una facile integrazione nei più disparati ambienti e postazioni, senza rinunciare alla possibilità di installazione direttamente nella parte posteriore di monitor e TV compatibili con lo standard VESA.

I microprocessori LGA-1200 supportati spaziano dai tradizionali Celeron/Pentium Gold fino a comprendere i più prestanti Core i3, Core i5, Core i7 e Core i9, basati su architettura Intel di decima generazione (Comet Lake-S) con TDP massimo pari a 65W. Inutile dire che sarà possibile assemblare una configurazione davvero di tutto rispetto, ben superiore al target medio dei Mini-PC così compatti. In questo modo, come anticipato, sarà facile bilanciare nel migliore dei modi l’hardware in relazione alle proprie esigenze e alla tipologia d’uso a cui sarà destinato questo sistema.

Le prestazioni sono quindi del tutto dipendenti dalle componenti che si andranno ad installare, tuttavia, anche prendendo come puro riferimento quelle del microprocessore più economico supportato, vale a dire il Celeron G5900T (Low Power), avremo comunque a disposizione una potenza più che adeguata per la maggior parte degli scenari tipici, quali navigazione in internet, gestione della propria email, applicativi di tipo office e perché no, visione dei contenuti multimediali audio e video preferiti, anche con codifica HEVC/H.265. Tutto questo con un occhio di riguardo verso gli ingombri e soprattutto verso la rumorosità.

A tal proposito è doveroso spezzare una lancia in favore dell’ottimo sistema di dissipazione a doppia ventola messo a punto da Shuttle, veramente ben calibrato e capace di sorprendere per la sua elevata silenziosità, nonostante l’adozione di ben due ventoline da 60 millimetri di diametro che, almeno inizialmente, ci avevano creato più che una perplessità. Nelle nostre prove ne abbiamo saggiato la bontà con un Celeron G5420 2C/2T, un microprocessore contraddistinto da un TDP massimo di 58W, ottenendo risultati decisamente confortanti e senza eccedere in termini di rumorosità.

La soluzione di Shuttle appare decisamente ottima anche sotto l’aspetto della connettività, offrendo ben numerose porte USB 3.2 Gen1 e Gen2, doppia interfaccia Gigabit LAN (basata su controller Intel) con supporto al teaming e porte COM. Inutile dire che questo prodotto si dimostra ideale non soltanto per quelli che sono gli scenari d’uso prettamente multimediali e domestici, bensì rappresenta una valida scelta anche in ambito medico, industriale, come sistema dedicato alla video sorveglianza e alle attività commerciali.

Degne di nota, infatti, anche le possibilità di espansione interne, comprendendo due slot per memorie DDR4 (supportando fino ad un massimo di ben 64GB di RAM con frequenza certificata di 2.933MHz), una porta SATA di terza generazione a 6Gb/s, uno slot M.2 2230 in cui poter installare ad esempio un modulo WiFi/Bluetooth ed uno slot M.2 PCI-Express su bus PCIe 3.0 X4 (capace di una bandwidth pari a ben 32Gb/s), compatibile con tutte le unità SSD di nuova generazione con form-factor NGFF (Next Generation Form Factor) fino a 80mm di lunghezza, comprese quelle conformi al recente e ormai molto diffuso protocollo di comunicazione NVMe o NVM Express (Non-Volatile Memory Express).

Il prezzo al pubblico del nuovo Shuttle XPC Slim DH470 Barebone su Amazon Italia è di 440,44 €  IVA compresa, a cui lo ricordiamo devono essere aggiunti i costi per il microprocessore (di tipo LGA-1200 con TDP fino a 65W), per la memoria (di tipo SO-DIMM DDR4 con frequenza massima certificata di 2.933MHz), per l’HDD o eventualmente SSD.

Ci sentiamo di consigliare vivamente questo prodotto a tutti coloro che ricercano un “desktop replacement” che non sia necessariamente un laptop o nettop, ma che gli permetta anche di funzionare come HTPC e sistema multimediale senza sforzo alcuno, potendo inoltre contare sulla decennale esperienza maturata da un’azienda come Shuttle in questo settore.


Pro:


  • Design compatto ed elegante;
  • Eccellente qualità costruttiva e ottimi materiali;
  • Ottimo layout interno;
  • Comodo switch con funzione Clear-CMOS nel pannello posteriore I/O;
  • Ottima stabilità operativa durante le sessioni di test;
  • PCH Intel H470 Express;
  • Supporto ai microprocessori Intel LGA-1200 di decima generazione con TDP massimo di 65W;
  • Ottima disponibilità di connessioni;
  • Doppia interfaccia di rete Gigabit Ethernet Intel i211-AT con supporto Teaming;
  • Supporto alle unità SSD di nuova generazione con interfaccia M.2 PCI-Express (connettore M.2 PCI-Express Gen3 x4 da 32Gb/s;
  • Ingombri contenuti;
  • Bundle completo;
  • Ottimo sistema di dissipazione proprietario, silenzioso ed efficiente;
  • Ventole PWM preinstallate molto silenziose e capaci di generare un buon flusso d’aria;
  • Completa libertà di scelta dei principali componenti interni e del sistema operativo.

Contro:


  • Nulla da segnalare.

Si ringrazia  per averci fornito la scheda madre.

Gianluca Cecca – delly – Admin di HW Legend


Newsletter HW Legend


Caricamento